Perdonami l’ignoranza cos’è una
Barefooter?
Più che una disciplina è una
vera e propria filosofia e come tale non è facile
spiegare cosa sia il Barefoot. Semplicisticamente
posso dirti che si tratta di un vero e proprio stile
di vita, ovvero la scelta di non indossare calzature
durante le attività quotidiane, camminando solo a
piedi nudi. La nostra filosofia si basa sul
radicamento dell'uomo nella natura, partendo
dall'appoggio dei piedi nudi su di essa.
Da dove viene?
Il barefoot nasce
in Nuova Zelanda per poi approdare negli Stati Uniti
e da lì si è diffuso un po' il tutto il mondo con
particolare successo in Europa, soprattutto nei
paesi del Nord. Anche in Italia sono molti a
praticarlo ovvero vivere a piedi nudi riscoprendo la
natura. Alcuni alternano le scarpe ai piedi nudi a
seconda dei contesti sociali nei quali si trovano,
altri invece hanno definitivamente abbandonato le
calzature. In definitiva esistono due macro
categorie: coloro che vivono il barefoot come stile
di vita e chi come un hobby, insomma chi fa una
passeggiata domenicale nel parco e chi ormai vive h
24 scalzo e addirittura scala montagne!
E tu vai spesso scalza?
Io vivo
in una grande città del Nord, ormai ho abbandonato
definitivamente le scarpe riscoprendo la voglia e
l’esigenza di sensazioni legate alla libertà di
muoversi senza costrizioni. Quando vado per strada
alcuni che incontro, pur guardandomi in modo strano,
evitano di fermarmi per sapere perché lo faccio.
Molti mi guardano insistentemente i piedi e poi il
viso per vedere a quale razza di animale appartenga.
Quanti siamo? Nel mondo ci sono migliaia di
barefooter, in Germania tantissimi.
E
in Italia?
Pochi, pochissimi… E questo
nonostante siamo tutti nati scalzi e per migliaia di
anni gli esseri umani hanno vissuto scalzi. La
storia ci insegna inoltre che fino a pochi decenni
fa, in contesti rurali, le persone erano abituate a
vivere senza scarpe soprattutto nei mesi estivi.
Chiunque abbia provato almeno una volta a camminare
sull'erba o sulla sabbia a piedi nudi sa bene che la
sensazione è assai piacevole. Diciamo che più che di
intolleranza parlerei di rifiuto. Molti ci accusano
di feticismo ma ti posso assicurare che alcuni di
noi indossano finti sandali creati in Germania. Sono
sottilissime strisce di cuoio senza suola per dare
agli altri la sensazione che indossiamo dei sandali
veri.
Ma perché vivere senza scarpe?
Tutto nasce dall'amore per il contatto
con la natura e dal rispetto di quello che madre
natura ha previsto per l'uomo. Infatti proprio come
le mani anche i piedi sono terminazioni corporee
attraverso le quali interagiamo con il mondo.
Insisto. Perché rifiuti le scarpe?
Tutte le calzature senza distinzioni, oltre ad
essere raramente ben modellate sui piedi, la cui
forma varia da persona a persona, e spesso dal
destro al sinistro nella stessa persona, tolgono
sensibilità e ai piedi ed è facile immaginare quanto
ciò si possa riflettere in una catena di delicati
equilibri muscolari e scheletrici del nostro corpo.
Spiegami…
La compressione
innaturale della scarpa causa il blocco di un
qualsiasi movimento delle dita del piede e fa sì che
la muscolatura di queste si indebolisca. Ciò cambia
completamente il corretto equilibrio del nostro
corpo, il cui baricentro si sposta in avanti, con
effetti negativi sulle ossa dell'intero scheletro.
Senza scarpe si possono evitare varie patologie
plantari e nella maggior parte dei casi, si possono
risolvere naturalmente entro i primi anni di età.
Anche piedi adulti possono beneficiarne: calli, dita
a martello, alluce valgo, duroni sono spesso
curabili semplicemente dedicando un po’ di tempo
della giornata ad una sana camminata a piedi nudi.
Sto pensando ai tacchi alti delle donne…
Ecco esatto! La situazione peggiora con le scarpe
femminili, in quanto il peso del corpo, anziché
gravare sul calcagno, che normalmente dovrebbe
sostenere la maggior parte del carico, si sposta
sulle ossa delle dita, assai più delicate, con
conseguente affaticamento, sino a provocare forme di
artrite od artrosi. La scarpa inoltre sopprime la
sensibilità tattile del piede, che non percepisce
più la qualità del terreno e rende l'incedere meno
sicuro.
Mi hai parlato finora degli
aspetti negativi, posso chiederti ora i vantaggi di
camminare scalzi?
Camminando scalzi,
oltre ad esercitare correttamente la muscolatura del
piede e favorire una distribuzione corretta dei
carichi, favorisce la traspirazione, produce un
massaggio riflessologico che stimola positivamente
tutto l'organismo, favorisce la circolazione
sanguigna degli arti inferiori e, di conseguenza,
quella di tutto il corpo.
Poi?
Un altro aspetto non trascurabile è che nel contatto
diretto con il suolo, si ha un'equalizzazione del
potenziale elettrico dell'organismo con quello del
suolo. La scarpa ha un effetto isolante praticamente
un condensatore elettrico. Questo fenomeno è stato
notato anche dai produttori di scarpe che hanno
cercato di porvi rimedio inserendo dei fili di rame
nella suola, che dovrebbero scaricare l'energia
elettrostatica accumulata verso terra. Gli effetti
di questi squilibri elettrostatici sono molteplici,
in primis sul sistema nervoso che causa stati
d'ansia, stress e depressione.
Mi
stai convincendo sai? Se volessi iniziare?
Ti consiglio di praticare il barefooting lontano dai
centri urbani, su terreni puliti e meno pericolosi.
Esistono infatti molte piste nelle quali, su un
percorso prestabilito, si alternano vari settori di
terreni: erba, foglie, cortecce, terriccio, sassi e
così via. Il maggior piacere per un barefooter è
proprio la possibilità di alternare sensazioni
tattili differenti. L'ideale sarebbe camminare in un
parco su terreni lisci e puliti per poi tentare
gradatamente terreni più difficili. Non dimenticando
però che all'inizio la pelle della pianta è molto
debole. Quello che nei primi tempi è dolore si
trasforma con l'abitudine nel desiderio di provare
terreni sempre nuovi.