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Bangladesh
L'Alta Corte abolisce la parola “vergine” dai
moduli di nozze
Le donne d’ora
in poi non saranno più obbligate a dichiarare il proprio stato di
verginità nei moduli di registrazione del matrimonio
Adamo ma che succede in
Bangladesh? Beh direi davvero una sentenza storica a
tutti gli effetti. Le donne in Bangladesh d’ora in poi
non saranno più obbligate a dichiarare il proprio stato
di verginità nei moduli di registrazione del matrimonio.
La parola "kumari", che in lingua bengali significa
“vergine”, ma anche “non sposata” sarà sostituita da
"obibahita", inequivocabilmente “donna non sposata”. Le
altre due opzioni nel modulo, "vedova" e "divorziata",
rimangono invariate.
Un enorme passo avanti per
i diritti delle donne. Viene abolita una legge
decisamente discriminatoria in quanto finora solo gli
uomini avevano la libertà di non rivelare il proprio
status. Le modifiche entreranno in vigore a ottobre,
quando il verdetto della Corte sarà pubblicato
ufficialmente. I movimenti per i diritti delle donne
hanno accolto con favore il verdetto. Va da sé, per
estensione, che non dovendo più dichiarare la propria
verginità, le donne bengalesi non avranno più l’obbligo
giuridico di presentarsi vergini la prima notte di
nozze.
Una battaglia che viene da lontano… Ad
aprire il caso furono alcuni gruppi per i diritti
femminili nel 2014, e dopo cinque anni di battaglia, in
cui sostenevano che i moduli per il matrimonio fossero
umilianti e che violassero la privacy delle donne, hanno
raggiunto il loro obiettivo con quanto deciso dalla
corte. Tieni conto che il termine “vergine” veniva
utilizzato nei certificati di matrimonio a partire dal
1961, quando il Bangladesh faceva ancora parte del
Pakistan.
La popolazione del Bangladesh è a
maggioranza musulmana vero? È la terza nazione
mussulmana del mondo e quasi il 90% della sua
popolazione di 168 milioni di abitanti è musulmana.
Molte ragazze nel paese sono costrette a matrimoni
combinati in tenera età e sono numerosi i casi di
ragazze di villaggi periferici che vengono sposate a 14
anni. Ovviamente la scelta del marito non spetta a loro,
ma viene fatta dai genitori. Essi cercheranno certamente
una persona adatta, ma dovranno anche fare i conti con
il grosso problema della dote.
Come funziona la
dote? La legge coranica prevede che, al momento del
matrimonio, sia l'uomo a versare alla donna una somma
pattuita in precedenza, e la donna ha il diritto di
tenerla per sé ed amministrarla autonomamente, senza
renderne conto al marito. Ma questa legge arrivando in
Bengala ha trovato una cultura indù molto forte e non è
riuscita a mutare la realtà preesistente. Nell'Induismo
infatti è la donna che porta la dote e comunque sia la
dote è un mezzo per difendere la donna da un facile
ripudio, in quanto il marito in quel caso dovrà
riconsegnare la dote per intero alla donna.
In
cosa consiste il ripudio? Il ripudio, da non
confondere col divorzio (il quale può essere richiesto
da entrambe le parti ed esige delle motivazioni), è il
diritto del marito di rimandare a casa la moglie senza
spiegare le ragioni. Il problema è che la donna rischia
di non essere ripresa dalla sua famiglia e di non
trovare un'altra sistemazione. Molte delle mendicanti
che affollano le strade delle città e dei villaggi
bengalesi sono spesso donne ripudiate che sopravvivono
grazie all'accattonaggio ed alla prostituzione.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://www.repubblica.it/esteri/2019/08/27/
news/bangladesh_alta_corte_abolita_vergine_
moduli_nozze-234453204/?ref=RHPPLF- BH-I234456367-C4-P5-S1.4-T1
https://www.ilmessaggero.it/mondo/vergine_
matrimonio_moduli_bangladesh-4698625.html
https://sites.google.com/site/bdguiber/
home/bangladesh/d-paese-d-acqua/m-donne


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