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INTERVISTA IMPOSSIBILE
 




 

Virna Lisi
La Bella Marchigiana
“Con quella bocca può dire ciò che vuole.”
 



 
 
(Ancona, 8 novembre 1936 – Roma, 18 dicembre 2014)


 

 

Regina di un'epoca cinematografica irripetibile, donna coraggiosa e tenace che non aveva mai voluto lottare contro lo scorrere del tempo, accettando di invecchiare serenamente, mostrandone i segni sul viso ancora meraviglioso.

Madame le sue origini?
Il mio nome vero è Virna Pieralisi. Mio padre avrebbe voluto chiamarmi Siria, ma l'ufficiale dello stato civile lo rifiutò, poiché la Siria non era un paese alleato dell'Italia. Mio padre allora inventò su due piedi il nome Virna, scoprendo solo dopo che era un nome realmente esistente.

La sua infanzia?
Sono nata ad Ancona, ma ho vissuto la mia infanzia a Jesi. Mio padre Ubaldo era un commerciante di piastrelle di marmo. Poi ci trasferimmo per motivi di lavoro a Roma con tutta la famiglia.

Cosa fece a Roma?
Ero una ragazza di bella presenza per cui il cantante Giacomo Rondinella, amico di famiglia, mi fece conoscere il produttore cinematografico Antonio Ferrigno. Avevo solo diciassette anni e Ferrigno, appena mi vide, mi mise sotto contratto.

I suoi non erano d’accordo vero?
Nonostante l'iniziale contrarietà di mio padre cominciai così a muovere i primi passi nel cinema, adottando lo pseudonimo Virna Lisi. Nella prima metà degli anni cinquanta recitai in numerosi film del genere "strappalacrime", allora molto in voga, diretti da registi come Carlo Borghesio, Giorgio Pastina e Luigi Capuano.

Lentamente si fece conoscere…
Venni poi scritturata in commedie di successo come Le diciottenni di Mario Mattoli accanto a Marisa Allasio, e Lo scapolo di Antonio Pietrangeli del 1955 con Alberto Sordi.

Poi recitò in La donna del giorno, di Francesco Maselli, che in pratica anticipò quello che realmente sarebbe accaduto nella sua vita…
Esatto! Era un ruolo drammatico in cui interpretavo una ragazza che si affacciava al successo grazie alla pubblicità. Ed incredibilmente due anni dopo proprio grazie a una pubblicità arrivò la grande popolarità: il dentifricio Chlorodont mi scelse infatti per interpretare i propri sketch su Carosello.

“Con quella bocca può dire ciò che vuole…"
Ottenni una vasta popolarità e quello slogan divenne un vero e proprio tormentone di quegli anni.

Poi altri successi…
Grazie a quella pubblicità venni chiamata per recitare lo sceneggiato Orgoglio e pregiudizio, accanto a Franco Volpi ed Enrico Maria Salerno, mentre nel 1959 interpretai la contessa Virginia Oldoini di Castiglione in un altro storico sceneggiato televisivo RAI.

Poi il matrimonio…
Il 25 aprile del 1960, sposai l'architetto Franco Pesci nella Chiesa di San Cesareo de Appia a Roma. Due anni dopo nacque mio figlio Corrado.

Come mai abbandonò le scene?
Mi ritirai per dedicarmi alla famiglia, ma dopo un anno, spinta anche da mio marito, tornai in attività, ricominciando dalla televisione, dove recitai in alcuni dei più seguiti sceneggiati RAI dell'epoca, come Il caso Maurizius, Cenerentola e Una tragedia americana. Poi feci qualche film commerciale e recitai a teatro diretta da Giorgio Strehler e Luigi Squarzina.

È vero che rifiutò la parte della Bond Girl?
Sì, nel 1963 mi avevano proposto un film di 007 come protagonista, ovvero 007, dalla Russia con amore al fianco di Sean Connery, la parte andò all’attrice italiana, Daniela Bianchi e mi pentii amaramente per la scelta.

Poi Hollywood…
Prima di Hollywood recitai il ruolo di Milena in Signore & signori di Pietro Germi, film premiato con la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1966. Poi venni chiamata a Hollywood, dove le major cinematografiche americane stavano cercando di lanciare una possibile erede di Marilyn Monroe.

Come andò
Firmai un prestigioso contratto in esclusiva di sette anni con la Paramount e mi trasferii a Los Angeles. Il mio primo film hollywoodiano fu la commedia Come uccidere vostra moglie del 1965, accanto a Jack Lemmon per la regia di Richard Quine. Rimase negli annali la scena in cui uscivo dalla torta di compleanno di Lemmon con indosso solo un bikini. Comunque il film ottenne un grande successo e il maggiore incasso americano della stagione 1965-66.

Poi altri film di successo…
Recitai in Due assi nella manica con Tony Curtis, e in U-112 assalto al Queen Mary con Frank Sinatra e Anthony Franciosa, ancora due film di successo, ma lo star system hollywoodiano mi vedeva solo come bambola sexy, bionda e svampita e sinceramente non mi sentivo affatto realizzata. Quando nel 1968 mi proposero il film Barbarella diretto da Roger Vadim, rifiutai e tornai in Italia, rescindendo il contratto con la Paramount per cui dovetti pagare una cospicua penale.

Avrà avuto le sue ragioni ma ha buttato alle ortiche una carriera da prima donna…
Pensi che il ruolo di protagonista di Barbarella fu assegnato a Jane Fonda e nello stesso periodo rifiutai pure di apparire nuda sulla copertina di Playboy.

Frank Sinatra era pazzo di lei…
Avevamo lavorato insieme e si era innamorato di me, ma all'epoca ero già sposata ed ero madre di un bambino di 4 anni. Rifiutai nettamente le sue avances.

Tuttavia a Roma riprese a lavorare a pieno ritmo…
Alternai sia ruoli brillanti che drammatici, in vari film girati in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e anche in alcune produzioni hollywoodiane girate in Europa. Ricordo con piacere La ragazza e il generale di Pasquale Festa Campanile con Rod Steiger, Il segreto di Santa Vittoria interpretato accanto ad Anthony Quinn, Anna Magnani e Valentina Cortese e diretto da Stanley Kramer. Poi L'albero di Natale di Terence Young in cui ebbi come partner maschile William Holden, ma soprattutto nel 1977 la parte di Elisabeth Nietzsche in Al di là del bene e del male di Liliana Cavani interpretato accanto a Robert Powell e Dominique Sanda.

Per quel film ebbe recensioni sorprendenti…
La Cavani mi ha spenta e ingrigita per il ruolo della sorella di Nietzsche e le dirò che solo allora, dopo più di vent'anni di mestiere, la critica si accorse che sapevo anche recitare. Fui definita una rivelazione, inaspettata e sorprendente. Grazie a questa interpretazione ricevetti il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista e la Grolla d'oro alla migliore attrice.

Un altro riconoscimento lo ottenne interpretando La cicala di Alberto Lattuada…
Quell’interpretazione mi valse il David di Donatello come migliore attrice protagonista. Ottenni di nuovo il David interpretando Adriana Balestra, un'affascinante donna matura che ammalia involontariamente uno dei giovani protagonisti, in Sapore di mare di Carlo Vanzina.

Poi una serie infinita di film e fiction televisive…
Nel 1994 interpretai Caterina de' Medici nel film francese La Regina Margot, il film fu presentato al Festival di Cannes, ottenendo il Premio della giuria e il Prix d'interprétation féminine e il premio César. Poi un Globo d'oro alla miglior attrice per Va' dove ti porta il cuore di Cristina Comencini. Nel 2002 un altro Nastro d'argento per il film Il più bel giorno della mia vita sempre diretta da Cristina Comencini. Nel 2009 fu la volta del premio alla carriera ai David di Donatello.


Il 23 settembre 2013 rimase vedova: il marito Franco Pesci morì infatti dopo una grave malattia. I due erano sposati da 53 anni. Morì nel sonno il 18 dicembre 2014 all'età di 78 anni, circa un mese dopo aver scoperto di avere un cancro ai polmoni fulminante. Il figlio rifiutò la camera ardente in Campidoglio, preferendo funerali in forma privata, nel rispetto della riservatezza che ha sempre caratterizzato l'attrice in tutta la sua vita. Il rito è stato celebrato il 20 dicembre nella chiesa di San Roberto Bellarmino, nel quartiere Parioli di Roma dove l'attrice abitava. È sepolta nel cimitero di Prima Porta di Roma accanto al marito.

 





 















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L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA
 GRAZIE A:

https://it.wikipedia.org/wiki/Virna_Lisi


FOTO GOOGLE IMAGE


 











 







 
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