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INTERVISTA
IMPOSSIBILE 
Shelley Winters
Un posto al
sole
Attrice americana con oltre 150 film in carriera. Non dotata di
una bellezza esagerata e di carattere estroverso comparve spesso
sulle copertine delle riviste per i suoi matrimoni tempestosi e le
numerose relazioni sentimentali con uomini famosi (East St.
Louis, 18 agosto 1920 – Los Angeles, 14 gennaio 2006)

Madame le sue origini? Il mio vero nome è
Shirley Schrift. Sono nata da un emigrante austriaco di
origine ebraica, Jonas Schrift, e da Rose Winter. I miei
genitori erano cugini di terzo grado. Quando avevo nove
anni insieme alla mia famiglia mi trasferii nel
quartiere di Brooklyn a New York.
I suoi studi?
Ho studiato recitazione al College Wayne State
University di Detroit e al Dramatic Workshop of the New
School for Social Research di New York. All’età di 16
anni, quando mia sorella Blanche sposò George Boroff, il
gestore del Circle Theatre a Los Angeles, mi traferii in
California ed approdai all'Hollywood Studio Club, pensi
che al tempo dividevo la mia stanza con un'altra
debuttante destinata a diventare una grande celebrità:
Marilyn Monroe..
La gavetta fu molto dura vero?
Agli inizi, non trovando spazio nel cinema feci la
commessa in diversi supermercati; poi tentai la strada
della moda come indossatrice e in seguito iniziai a
frequentare il teatro. A Broadway, fui scoperta dai
produttori della Columbia i quali mi misero sotto
contratto, ma i primi passi non furono certo
incoraggiati. Mi offrivano piccole particine in film di
routine a basso costo e senza accredito.
Poi
esplose sulla scena hollywoodiana come vamp dalle chiome
bionde… Poco più che ventenne avevo debuttato nel
film Che donna!, del 1943, ma ottenni il mio primo ruolo
di un certo impegno solo quattro anni dopo: nel 1947
sotto la guida di un maestro del cinema, George Cukor,
in Doppia vita, accanto a Ronald Colman. Poi nel 1948
interpretai L'urlo della città ma, ben presto preferii
ampliare la mia recitazione orientandomi verso ruoli di
maggiore impegno e altamente drammatici per la mia
innata propensione verso figure forti.
Il
successo arrivò nel 1951… Interpretai Un posto al
sole al fianco di Montgomery Clift ed Elizabeth Taylor,
nel ruolo della dimessa operaia che trova la morte per
mano del marito. Il film, diretto da George Stevens e
pietra miliare del cinema statunitense, mi consentì di
conquistare la mia prima nomination all'Oscar. Dicono
che neanche dopo il successo smise di studiare…
All'Actor's Studio, al fianco del grande attore e
maestro Charles Laughton, perfezionai lo studio nella
recitazione dei classici di Shakespeare.
Nel 1959
si aggiudicò il massimo riconoscimento dell'Academy…
Vinsi il premio Oscar come miglior attrice non
protagonista per Il diario di Anna Frank. Consapevole
delle mie origini ebraiche decisi di donare la statuetta
all'Anna Frank Museum. Poi nel 1962 impersonai Charlotte
Haze ovvero la parte della mamma di Lolita nell’omonimo
film tratto dal capolavoro di Vladimir Nabokov e diretto
da Stanley Kubrick.
Nel 1965 un altro
riconoscimento dall’ Academy… Mi aggiudicai il mio
secondo Oscar per il film Incontro al Central Park,
tratto da un romanzo di Elizabeth Kata. Sono stata la
prima attrice a vincere due volte l'Oscar come migliore
interprete non protagonista: dopo di me ci è riuscita
solo Dianne Wiest. Poi negli anni settanta interpretai
film di impegno come Stop a Greenwich Village e
L'inquilino del terzo piano.
La sua vita privata
madame? Forse per il mio carattere estroverso o per
le mie vicende tempestose con personaggi famosi, nonché
le cause femministe e le mie interviste provocatorie,
sono finita spesso nelle prime pagine delle riviste di
gossip. La mia stessa vita sentimentale, è stata
analizzata e descritta in modi spesso contraddittori
abbondando di particolari sui i miei 4 matrimoni e i
diversi legami sentimentali.
Quanti matrimoni?
Mi sono sposata quattro con tre divorzi! Il mio primo
marito fu Mack Paul Mayer, capitano della Army Air Force
che sposai il 29 dicembre del 1942 a Brooklyn. Il
matrimonio durò sei anni e finì perché lui non fu in
grado di affrontare lo "stile di vita di Hollywood"
desiderando per moglie una "casalinga tradizionale".
Il 28 aprile del 1952 a Juarez nel Messico sposai
Vittorio Gassman con il quale ebbi mia figlia Vittoria.
Ci separammo dopo due anni. Poi sposai un altro attore:
Anthony Franciosa e in ultimo in punto di morte Gerry
DeFord, mio compagno da lungo tempo.
Anche fuori
dal matrimonio si parla di numerosi legami. Sebbene
non fossi una bellezza convenzionale ho avuto molto
successo con gli uomini. Frequentai gli attori: Clark
Gable, Marlon Brando, Errol Flynn, Laurence Olivier,
William Holden, Ronald Colman, Anthony Quinn, Burt
Lancaster, Robert Mitchum, Robert De Niro, Franchot
Tone, Sean Connery, Lawrence Tierney, John Ireland,
Sterling Hayden, Farley Granger, Robert Walker, John
Garfield, Alex Cord, Scott Brady, Robert Blake, Albert
Finney, Raymond Pellegrin; il regista Nicholas Ray, il
ballerino Dan Dailey, il cantante David Street, il
magnate dell'aviazione Howard Hughes, il diplomatico
Adlai Ewing Stevenson, il poeta Dylan Thomas Marlais, il
romanziere Norman Mailer. Ebbi una breve relazione con
Joseph Patrick Kennedy, padre del futuro Presidente USA
e con John Fitzgerlad Kennedy stesso.
Fu molto
ironica sulla sua vita privata. Nella mia
autobiografia, ricordando le passate avventure, scrissi:
«Una volta ho girato un film in Inghilterra: faceva così
freddo che stavo per sposarmi».
Shelley Winters
è deceduta nei primi giorni del 2006 all'età di 85 anni
al Rehabilitation Centre di Beverly Hills dove era
ricoverata dal 14 ottobre 2005 in seguito ad un infarto.
Il suo terzo ex marito, Anthony Franciosa, ha avuto un
ictus il giorno stesso della sua morte, morendo cinque
giorni dopo. Nel 1980 ha pubblicato la sua
autobiografia, ´Shelley Also Known As Shirley´ e nel
1989 la seconda, ´Shelley II´. La sua ultima
interpretazione fu nel 1999 nel film La bomba di Giulio
Base, accanto al suo ex Vittorio Gassman. Trai i
numerosi riconoscimenti ricordiamo: la Nomination nel
1952 alla miglior attrice protagonista per Un posto al
sole; il Premio Oscar per la miglior attrice non
protagonista nel 1960 per Il diario di Anna Frank; il
Premio Oscar per la miglior attrice non protagonista nel
1966 per Incontro al Central Park e la Nomination alla
miglior attrice non protagonista nel 1972 per
L'avventura del Poseidon. Il suo corpo fu sepolto nel
cimitero di Hillside Memorial Park a Culver City. Il suo
nome è segnalato nella Hollywood Walk of Fame al 1750 di
Vine Street.
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IMMAGINE GENERATA DA IA INTERVISTA A
CURA DI ADAMO BENCIVENGA REALIZZATA GRAZIE A:
http://www.cinekolossal.com/star2 /w/winters/
https://it.wikipedia.org/wiki/ Shelley_Winters
https://www.cinematografo.it/news/ addio-shelley-winters/
© Adamo Bencivenga - Tutti i diritti riservati
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