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INTERVISTA
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Nita Naldi
La Femme fatale
Famosa attrice del cinema muto, fu una delle star di maggior
successo a Hollywood durante gli anni ruggenti. Seducente e
provocante, fu utilizzata il più delle volte in ruoli come la Dama
nera dallo sguardo immorale o la Femme fatale senza scrupoli e
corruttrice di uomini. (New York, 13 novembre 1894 – New York,
17 febbraio 1961)

Madame le sue origini? Il mio nome vero è
Nonna Dooley e sono nata a New York da Julia Cronin e
Patrick Dooley, in una famiglia di operai di origine
irlandese. Presi il nome da una prozia, Mary Nonna
Dunphy, la quale aveva fondato l'Academy of the Holy
Angels di Fort Lee nel New Jersey.
Come fu la sua
adolescenza? Studiai nelle scuole cattoliche e nel
1910 iniziai a frequentare l’Accademy. Purtroppo quando
avevo sedici anni mio padre abbandonò la famiglia e
qualche tempo dopo mia madre se ne andò per sempre.
Lei era ancora estremamente giovane, cosa fece?
Il destino mi costrinse a crescere in fretta e ad
occuparmi di mia sorella e mio fratello, più piccoli di
me. Mi guardai intorno e cercai di trovarmi un lavoro
come modella per artisti e sarti. Infine, riuscii ad
entrare in una compagnia di vaudeville.
Pochi
anni dopo debuttò a Broadway! Nel 1918 debuttai come
ballerina di fila al Winter Garden, nello spettacolo
“The Passing Show of 1918”. Grazie a quello spettacolo
mi feci conoscere tanto da ottenere altre scritture
riuscendo perfino ad entrare nelle Ziegfeld Follies,
nell’edizione del 1919. Fu in quel periodo che cambiai
il mio nome in Nita Naldi. Il cognome Naldi lo scelsi in
omaggio alla mia amica d'infanzia Florence Rinaldi.
Poi cosa successe? Continuai a lavorare a
Broadway con discreto successo e dopo un provino con il
celebre produttore William A. Brady, partecipai allo
spettacolo Opportunity del 1920.
Finalmente il
cinema! Dapprima partecipai a qualche cortometraggio,
tra i quali uno con il comico scozzese Johnny Dooley.
Lui diceva di amarmi e che sarei stata la donna della
sua vita, ma poi abbandonai il set quando mi accorsi che
stava tentando di intrecciare contemporaneamente una
relazione con un'altra collega.
Poi fu la volta
di qualche produzione indipendente… Ottenni diversi
piccoli ruoli prima di essere ingaggiata per Dr. Jekyll
e Mr. Hyde con John Barrymore. Il ruolo fece crescere la
mia reputazione d'attrice. In quell’occasione Barrymore
mi soprannominò affettuosamente Dumb Duse (praticamente
La Duse muta). Io e lui rimanemmo amici per molti anni.
In quel periodo posò per il famoso artista peruviano
Alberto Vargas… Mi dipinse come una pin-up in
topless, anche se molte copie del ritratto, ampiamente
distribuite, furono modificate dall'aggiunta di vestiti
per coprire il mio seno sinistro parzialmente visibile.
Poi fu la volta di Rodolfo Valentino… Venni
scelta dallo scrittore Vicente Blasco Ibáñez per
interpretare Dona Sol nel suo film Sangue e arena,
quella fu la prima volta in cui recitai al fianco del
divo Rodolfo Valentino. Il film ottenne uno
straordinario successo e personalmente mi diede
popolarità e l’immagine di vamp. Immagine che mi avrebbe
accompagnata per tutto il resto della vita.
La
critica la detestava vero? Beh solo una parte… mi
accusava di autocelebrarmi attraverso ruoli scandalosi,
ma riuscii comunque a rimanere sulla breccia.
Con l’attore italiano si vociferava al tempo che ci
fosse del tenero. Posso confermare che con Rodolfo
non ci fu alcuna relazione sentimentale, anzi diventai
amica di Natacha Rambova, la moglie di Valentino. Pensi
che insieme a loro facemmo un viaggio in Francia per
fare alcune ricerche in previsione del film The Hooded
Falcon. Il film purtroppo non venne mai realizzato.
Tornati in California, girammo insieme Cobra. Il film
non ottenne una buona accoglienza e segnò la fine del
nostro connubio artistico.
Il matrimonio tra
Natacha Rambova e Valentino era agli sgoccioli. Ormai
erano ai ferri corti al punto che quando Rodolfo firmò
il contratto con la United Artists, fece bandire la
Rambova dal set.
Lei cosa fece? Io tornai in
Francia e durante quel soggiorno recitai in qualche film
europeo che ancora offriva alle attrici parti di muto e
tra un film e l’altro io e J. Searle Barclay trovammo il
tempo di sposarci.
Il vostro primo incontro però
risaliva al 1919 e le voci di una vostra intesa
sentimentale divennero insistenti nel 1923 in occasione
del trionfo di Sangue e arena… Al tempo eravamo solo
amici e a New York avevamo vissuto nella stessa casa
insieme a mia sorella. Tra noi vi era una forte intesa
professionale, ma le cattive voci ci accusavano di
essere amanti ed io fui indicata come la responsabile
del divorzio di J. Searle Barclay con sua moglie, con la
quale era sposato da sedici anni. Comunque ci sposammo
in Francia nel 1927, ma non funzionò. Tornai negli Stati
Uniti, da sola, nel 1931.
La spaventava il
passaggio al sonoro? Avevo una paura tremenda e
nonostante avessi una voce non male e una dizione
discreta non girai mai un film sonoro.
Poi solo
teatro… Tornai sul palcoscenico nel 1933 con Queer
People e The Firebird, la stampa però fu così critica e
cattiva che fui costretta a intentare una causa contro
un quotidiano chiedendo un risarcimento di 500.000
dollari.
Dopo il suo ritiro dalle scene, molti
registi e produttori la richiesero per parti importanti…
Il cinema non si dimenticò mai di me e negli anni '40 e
'50 fui spesso contattata per film anche di successo,
tra i quali: Per chi suona la campana e Viale del
tramonto, ma per un motivo o l’altro i progetti non
furono mai portati a termine.
Nita Naldi
trascorse i suoi ultimi anni di vita a New York.
Abbandonata da tutti, ridotta in miseria morì a causa di
un infarto nella sua stanza d'albergo al Wentworth Hotel
sulla West 46th Street tre mesi dopo il suo 66esimo
compleanno. Fu sepolta nella tomba di famiglia al
Calvary Cemetery, nel Queens. Nonostante i pettegolezzi
contrari, sostenne di non aver mai avuto relazioni
sentimentali né con Valentino né con Barrymore e né,
prima del loro matrimonio, con il miliardario J. Searle
Barclay. Non ebbe mai figli. Per il suo contributo allo
sviluppo dell'industria cinematografica le è stata
dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame, al
6316 dell'Hollywood Boulevard.
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CURA DI ADAMO BENCIVENGA REALIZZATA GRAZIE A:
https://it.wikipedia.org/wiki/Nita_Naldi
https://en.wikipedia.org/wiki/Nita_Naldi
http://www.cinekolossal.com/star2/n/naldi/
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