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INTERVISTA
IMPOSSIBILE 
Kitty Garstin
Il velo dipinto
La storia di una coppia inglese
benestante, nell'Oriente delle colonie per lavoro. Lei Kitty Garstin
conosce un altro uomo a sua volta sposato, poi confessa tutto a suo
marito, convinta che l’amante divorzierà e la seguirà nella fuga. E
questo è solo l’inizio di uno dei migliori romanzi della narrativa
inglese novecentesca di William Somerset Maugham (1925)
«A volte è necessario mentire agli
altri, ma è sempre spregevole mentire a se stesse!»

Salve, quando si svolge la sua vicenda?
Siamo nell’Inghilterra del 1925.
Le sue origini
madame? Mi chiamo Kitty Garstin, figlia maggiore di
Bernard Garstin, avvocato della Corona. Mia madre invece
era l’amministratrice del patrimonio di famiglia e la
sostenitrice della visibilità sociale della nostra
famiglia. Appartenevo alla classe borghese medio-alta ed
ho trascorso una giovinezza spensierata divertendomi in
feste ed eventi sociali.
Sua madre desiderava
però che lei si sposasse sistemandosi definitivamente.
Sì, mia madre era una donna piuttosto energica e
prepotente e mi spingeva a prendere marito, ovviamente
pretendeva un uomo a dir poco brillante e di ottima
posizione. Spinta da mia madre per lungo tempo però le
mie ricerche furono vane e fui costretta a rifiutare
diverse proposte di matrimonio di decine di pretendenti.
Alla fine ci riuscì sua madre, immagino! Mia
madre mi esortò a fidanzarmi con Walter Fane, un
batteriologo impiegato a Hong Kong alle dipendenze del
governo inglese. Serio, freddo, ma gentile si era
follemente innamorato di me. Io invece non provavo nulla
per lui.
Lei viene descritta come una donna
incantevole con occhi splendenti e capelli alla
garçonne… Mi chiedo che interesse potesse avere per
sposare il gelido dottor Fane? Venni presa dal panico
in quanto non volevo deludere mia madre e perché mia
sorella Doris, più giovane e sicuramente meno attraente,
stava per sposarsi prima di me. A quel punto accettai.
Dopo sposati partimmo in luna di miele per Shanghai.
Successivamente ci trasferimmo definitivamente per
lavoro a Hong Kong.
Come andò il matrimonio?
A Hong Kong mio marito venne assorbito dal suo lavoro.
Si comportava come un uomo represso incapace di
lasciarsi andare. Al contrario di me, vivace e pronta
alle novità, conduceva una vita a dir poco grigia. Io
invece partecipavo spesso a ricevimenti della comunità
inglese e durante una di quelle feste ebbi modo di
conoscere e poi frequentare il vice vicesegretario
coloniale britannico Charles Townsend sposato con
Dorothy…
Lui, quarantunenne, alto bello e
affascinante… Il destino me lo mise davanti ed io ne
rimasi attratta. Era bello come un modello e con un
sorriso da incanto, completamente diverso da mio marito
e dopo i primi approcci mi gettai tra le sue braccia e
iniziammo una relazione clandestina.
Come andò?
Mi stavo difendendo! Lottavo ogni giorno contro
l’infelicità e sembrava che quelle settimane insieme al
mio amante mi avessero insegnato che a volte era
necessario mentire agli altri ma era sempre spregevole
mentire a se stesse!
Quindi soddisfatta…
Purtroppo mio marito iniziò a sospettare quasi subito e
durante i nostri incontri segreti noi avevamo la
sensazione che ci spiasse. Io avevo paura che in qualche
modo Walter potesse intervenire e farci del male.
Charles mi promise che qualunque cosa fosse accaduta non
mi avrebbe lasciata.
Messa alle strette lei
confessò… Walter mi pose di fronte ad un ultimatum,
mi chiese di accompagnarlo verso l'interno cinese per
far fronte a una rischiosa epidemia di colera e quindi
di dimenticare tutta la storia o in alternativa …
… Immagino senza dubbio il divorzio… Certo! Ma
Walter precisò la sua condizione, ovvero che mi avrebbe
concesso il divorzio solo se Dorothy Townsend, la moglie
di Charles, avesse divorziato dal marito in modo che
Charles fosse stato libero di sposarmi immediatamente.
A quel punto cosa fece? Sconvolta e piangente
mi recai da Charles. Gli dissi d'aver confessato la
nostra relazione a mio marito, gli spiegai nei minimi
dettagli la proposta e la condizione di Walter e
soprattutto che il mio desiderio incondizionato era
separarmi e andare a vivere con lui.
Come reagì
il suo amante? Grande fu la sorpresa e la delusione.
Si rimangiò tutte le promesse fatte e mi disse che mai
avrebbe lasciato la moglie. Dovetti ammettere purtroppo
che mio marito ci aveva visto lungo!
Lei cosa
fece a quel punto? Nulla, cosa potevo fare? In quei
momenti si cerca una via fatta di risposte, a volte
spirituale, altri quella dell’oppio, altri la via in
Dio, alcuni nel whisky, nel visio e altri nell’amore, ma
è sempre la stessa Via e non porta da nessuna parte.
Lei invece? Semplicemente tornai a casa affranta
e scoprii che Walter, sicuro del comportamento di
Charles, aveva già preparato le valigie. Quindi oltre
che delusa anche imbecille e non ebbi altra scelta che
quella di accompagnare Walter nel suo viaggio. Alla fine
ci stabilimmo a Wei-tan-fu, una remota località
nell’entroterra cinese funestata da un’epidemia di
colera.
Da quel momento come furono i vostri
rapporti? Walter m’ignorava in maniera chirurgica,
era una situazione insopportabile e di sicuro destinata
a mutare… Durante quel viaggio incontrai Waddington, un
deputato britannico, il quale mi mise al corrente sul
carattere disdicevole di Charles. Gli dissi che me ero
resa conto a mia spese…
Non era un buon momento
per lei… Mi aggregai ad un gruppo di suore francesi
che si occupavano di bambini malati e, con grande
rischio personale, mi diedi da fare contro l'epidemia di
colera. Anche Walter era immerso nelle difficoltà di
gestire la crisi del colera, ma nonostante la grande
considerazione nei suoi confronti da parte dei
funzionari locali e delle suore, non riuscivo a provare
la minima attrazione verso di lui come uomo e come
marito.
Suo marito stava accorgendosi di lei…
Esatto, lentamente mi stava perdonando, la vita
coniugale andava decisamente meglio. Anche la situazione
al villaggio sembra essere più positiva…
A quel
punto accadde qualcosa di importante nella sua vita…
Scoprii di essere incinta, ma non sapevo chi fosse il
padre… Tutti i miei indizi portavano a Charles. Decisi
di parlarne con Walter, il quale apparentemente accettò,
ma in realtà…
… In realtà i guai non vengono mai
da soli… Walter si ammalò, probabilmente per una
sperimentazione su di sé. Ovvero si fece infettare dal
colera al fine di trovare una cura. Non mi rimase che
assisterlo fino alla morte, poi tornai a Hong Kong.
Cosa fece ad Hong Kong? Dorothy la moglie di
Charles mi convinse ad accettare la loro richiesta di
ospitarmi. Ero considerata una sorta di eroina perché
avevo seguito volontariamente e fedelmente mio marito
nonostante il pericolo….
Mi scusi, ma viveva
sotto lo stesso tetto del suo ex amante… Mi fermo
qui… Spero che questa intervista abbia stimolato i
lettori… Dal romanzo di William Somerset Maugham scritto
a puntate sulla rivista "Cosmopolitan" da novembre 1924
a marzo 1925 sono stati tratti addirittura tre film:
Il velo dipinto diretto da John Curran del 2006; Il
velo dipinto con Greta Garbo realizzata dalla MGM del
1934 Il settimo peccato del 1957 diretto da Ronald
Neame e interpretato da Eleanor Parker.
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IMMAGINE GENERATA DA IA INTERVISTA A
CURA DI ADAMO BENCIVENGA REALIZZATA GRAZIE A:
https://it.wikipedia.org/wik /Il_velo_dipinto_(romanzo)
https://www.cinematografo.it /recensioni/il-velo-dipinto/
http://www.unacasasullalbero.com /il-velo-dipinto/
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