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INTERVISTA
IMPOSSIBILE 
DORIS DAY
La Fidanzata d'America
Oggi ci ha lasciato per sempre una delle ultime grandi star di
Hollywood, simbolo del cinema degli anni d'oro. Aveva da poco
compiuto 97 anni. Nella sua lunga carriera ha vinto un Golden Globe
e un Grammy Award per la sua attività musicale. Tutti la ricorderemo
sulle note di “Que sera, sera”!
(3 aprile 1922 – Carmel, 13 maggio 2019)

Salve Madame, le sue origini? Il mio nome è Doris
Mary Anne Kappelhoff e sono nata a a Evanston un
sobborgo di Cincinnati nel 1922. Sono la terzogenita di
Alma Sophia Welz, e William Kappelhoff, immigrati
tedeschi. Mia madre era una casalinga, mentre mio padre
un insegnante di musica e maestro del coro.
Perché Doris? Mi chiamarono così in ricordo di Doris
Kenyon, un'attrice del cinema muto, di cui mia madre era
una grande ammiratrice.
Trascorse
un’adolescenza difficile vero? I miei genitori
divorziano per l'infedeltà di mio padre. Pensi che
alcuni rapporti di mio padre con altre donne avvennero
proprio nella casa dove abitavamo.
Dopo la
separazione dei suoi cosa fece? Per me fu un brutto
colpo, avevo allora dodici anni e per distrarmi iniziai
a prendere lezioni di danza e a esibirsi in
manifestazioni amatoriali in coppia con un amico e
ballerino di tip-tap, Jerry Doherty.
A 15 anni
fu colpita da un altro tragico evento… Il 13 ottobre
1937 rimasi seriamente ferita alla gamba destra in un
grave incidente stradale. Addio sogni di gloria e
soprattutto alla prospettiva di diventare una ballerina
professionista.
Quindi cosa fece? Ero testarda
e non mi fermai assolutamente. Durante la convalescenza
iniziai a prendere lezioni di canto e a esibirsi nelle
radio locali. Fui fortunata perché in una di quelle
esibizioni, mentre cantavo Day by Day, venni ascoltata
dal famoso Barney Rapp, in quale mi volle immediatamente
nella sua orchestra. Firmai il contratto, ma alla
condizione che cambiassi nome in Doris Day, appunto dal
nome del brano, in sostituzione del cognome Kappelhoff,
da lui ritenuto non adatto dal punto di vista
pubblicitario.
Quindi non era diventata
ballerina, ma aveva raggiunto il successo radiofonico e
discografico come cantante di Big Band. Erano gli
anni quaranta e dopo aver lavorato per Rapp collaborai
con altre grandi orchestre tra le quali quelle di Jimmy
James, di Bob Crosby e di Les Brown. Raggiunsi il vero
successo interpretando la mia prima hit ovvero
Sentimental Journey. Il brano uscito nei primi mesi del
1945, raggiunse la prima posizione negli Stati Uniti
nella Billboard Hot 100 per 9 settimane e diventò il
simbolo della fine della guerra per le truppe americane,
insomma un inno alla smobilitazione e al desiderio di
fare ritorno a casa dopo la seconda guerra mondiale.
Poi ci furono altre hit. Tra il 1945 e il 1946,
come vocalista della Les Brown Band, ebbi 5 Top Ten Hits
sulla Billboard Hall of Fame e con una mega tournée
toccati tutte le grandi cotta degli Stati Uniti.
Ci racconta come incontrò il grande regista Michael
Curtiz? Fu un caso, era il 1947 ed io stavo per
lasciare Los Angeles e fare ritorno a casa a Cincinnati.
Mi ero appena separata dal mio secondo marito ed
effettivamente non stavo passando un buon periodo. Fu il
mio agente Al Levy a convincermi a partecipare a un
party nella casa del compositore Jule Styne. In
quell’occasione mi esibii in una emozionante performance
di Embraceable You, che impressionò favorevolmente il
regista.
Da lì, le si spalancarono le porte del
cinema… Firmai un contratto di sette anni con la
Warner Bros e Michael Curtiz mi affidò un ruolo nella
commedia musicale brillante Amore sotto coperta del
1948, dando il via alla mia carriera di attrice.
Venne definita la "Fidanzata d'America" Beh avevo
l’immagine della donna bionda ed esuberante, sapevo
ballare e cantare, ma non per questo disdegnavo il ruolo
drammatico anche se venni impiegata largamente dai
produttori nella commedia brillante e sempre accanto ad
importanti attori.
Nel 1950 apparve nei suoi
primi film importanti. Accanto a Lauren Bacall e
Kirk Douglas fui nel cast di Chimere per la regia di
Michael Curtiz, liberamente ispirato alla vita del
musicista jazz Bix Beiderbecke. In seguito interpretai
Tè per due di David Butler, ispirato alla commedia
musicale No, No, Nanette. Le commedie musicali in quel
periodo andavano molto di moda e negli anni cinquanta
comparvi nella lista delle prime 10 attrici più pagate
negli USA, restando in quella classifica per quasi un
ventennio.
Il suo migliore film del periodo
rimase però Non sparare, baciami! Del 1953…
Interpretai Calamity Jane, un personaggio popolare ed
emblematico. Il brano Secret Love, da me cantato nel
film, raggiunse la prima posizione in classifica per tre
settimane. Vinsi l'Oscar per la migliore canzone e venni
premiato con il Grammy Hall of Fame Award 1999.
Tra il 1955 e il 1957 apparve in tre film che
probabilmente rappresentano le migliori interpretazioni
della sua carriera. Amami o lasciami di Charles
Vidor, dove interpretai la cantante Ruth Etting, una
sciantosa degli anni venti. Nel 1956 Alfred Hitchcock,
che avevo casualmente conosciuto in un party qualche
anno prima, mi offrì l'occasione nel film L'uomo che
sapeva troppo, interpretai Jo McKenna, un'americana in
vacanza in Marocco con il marito medico interpretato da
James Stewart. Nel film cantai il celebre tema musicale
Whatever will be (Que sera sera), uno dei miei maggiori
successi. Nel 1957 fu la volta de Il gioco del pigiama,
adattamento cinematografico di uno dei più grandi
successi di Broadway. Un film musicale di stampo
classico, curiosamente ambientato in una fabbrica di
pigiami.
Poi una serie di commedie dal sapore
commerciale… Feci una miriade di film brillanti
cantando altrettanti brani di successo, vinsi anche un
Oscar nel film Il letto racconta, ma poi negli anni
sessanta mi accorsi che il cinema stava cambiando e non
accettai mai di interpretare ruoli più moderni, in linea
con la mia reale età. Ad esempio rinunciai al difficile
ed ambiguo ruolo di Mrs. Robinson nel film Il laureato
del 1967, che ritenni del tutto inadatto e che venne poi
assegnato ad Anne Bancroft.
Una carriera di
primo ordine! Beh alla fine interpretai 39 film
cantando più di 650 canzoni, con all’attivo una nomina
al premio Oscar, e una vittoria di un Golden Globe e di
un Grammy Award.
Per finire chi fu il suo
partner ideale? La risposta è facilissima! Senz’altro
Rock Hudson. Lo ricorderò sempre affettuosamente. Con
lui formai una delle coppie d'oro e più affiatate di
Hollywood. Ed in effetti l'Oscar mi arrivò come miglior
attrice protagonista proprio per un film con il mio
amico Rock, ossia Il letto racconta di Michael Gordon
del 1959.
L'attrice negli ultimi anni della sua
vita ha vissuto per svariato tempo in un ranch nei
pressi della paradisiaca cittadina di Carmel-by-the-Sea,
vicino a Monterey, in California, circondata dalla
natura, dalla storia e affacciata sul mare. Lì viveva in
compagnia di numerosi animali da compagnia, adottandone
e accudendone numerosi randagi. Si dedicava con costante
e riconosciuto impegno nella lotta per la protezione
degli animali per mezzo di una sua fondazione, la Doris
Day Animal League. Nel 2008 ha vinto il Grammy Award
alla carriera. Pur con la sporadicità imposta anche
dalla veneranda età, negli ultimi anni Doris Day non ha
disdegnato di apparire in occasioni pubbliche e in
televisione. La donna è morta il 13 maggio del 2019
all'età di 97 anni appena compiuti.
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L'INTERVISTA E' A CURA DI
ADAMO BENCIVENGA
© All rights
reserved
E' STATA REALIZZATA GRAZIE A:
https://it.wikipedia.org/wiki/Doris_Day
© Adamo Bencivenga - Tutti i diritti riservati
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