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INTERVISTA
IMPOSSIBILE 
Dolores O'Riordan
Una zombie in paradiso
La storia tormentata e maledetta della
voce autrice e chitarrista dei Cranberries: “Il dolore è sempre una
buona fonte d'ispirazione, ma il successo non è la cura!”
(Limerick, 6
settembre 1971 – Londra, 15 gennaio 2018)

Madame le sue origini? Sono nata a
Limerick e cresciuta a Ballybricken nella parte
sud-occidentale dell’Irlanda in un paesino di 94 mila
anime. Sono la più piccola di sette fratelli di cui
cinque maschi. I miei genitori di umili origini mi hanno
impartito un'educazione cattolica.
Come è entrata
nel mondo dello spettacolo? Curiosamente ho iniziato
la mia carriera come ballerina di flamenco, durante il
Liceo alla Laurel Hill Coláiste FCJ del South Circular
Roud di Limerick ho iniziato a prendere lezioni di
musica e chitarra.
Come fu l’incontro con i
Cranberries? I fratelli Noela e Mike Hogan avevano
fondato il gruppo "The Cranberry Saw Us" (gioco di
parole da Cranberry sauce) ed erano alla ricerca di una
voce solista in sostituzione del cantante Niall Quinn.
Correva l’anno 1989… Ero amica della compagna di
Niall e lui andandosene mi consigliò ai fratelli Hogan.
Avevo un timbro di voce molto particolare, per cui
dopo solo un’audizione venni presa e così nacquero i
Cranberries.
Cosa aveva la sua voce? I critici
dissero che avevo la capacità di scivolare sulla melodia
in maniera suadente e poi di salire o scendere
inaspettatamente creando un melisma dal sapore
gregoriano. Addirittura lo definivano provocante e sexy.
Insomma una specie di sacro e profano, ma la cosa
fantastica è che mi veniva naturale e non facevo alcuno
sforzo per produrre quelle note distorte. Quel timbro lì
non s' inventa, o ce l’hai o non ce l’hai!
Lei è
stata la voce simbolo degli anni Novanta e di sicuro la
più imitata. Prima di arrivare ho fatto la mia giusta
gavetta. Sono stata una cantante di strada e di piccoli
locali fino a che come band fummo scritturati dalla
Island Records. Il primo pezzo Uncertain fu un
insuccesso clamoroso e il primo album passò
nell’indifferenza generale.
È vero che diventaste
famosi prima negli Usa che in Inghilterra? Sì
entrammo nella top ten Usa con la canzone “Linger”,
mentre nel nostro paese eravamo dei perfetti
sconosciuti.
Nel 1994 nasce No Need to Argue.
Fu il vero successo, vendemmo 16 milioni di copie.
L’album conteneva il singolo Zombie, brano che ci diede
la consacrazione internazionale e venne premiato agli
MTV Europe Music Awards come migliore canzone dell'anno.
Parlava del conflitto in Irlanda del Nord, vero?
Fu scritta dopo gli attacchi di Warrington, compiuti nel
1993 dall’Irish Republican Army (IRA), l’organizzazione
militare indipendentista irlandese. Durante
quell'attacco vennero uccisi un bambino di tre anni e
uno di dodici: il testo della canzone parlava proprio
delle violenze compiute nel Novecento nella lotta per
l’indipendenza dell’Irlanda del Nord dal Regno Unito.
Come concilia quel suo carattere schivo con la
notorietà? Fino ad allora avevo sempre cercato di
rimanere fedele alla ragazza che ero, ma quando Linger a
sorpresa cominciò a scalare le classifiche, mi sentii
irrimediabilmente perduta, lontana milioni di chilometri
dalla mia Limerick e dal mio modo di vivere. Pensi che
quando i fan si avvicinavano per chiedere un autografo
letteralmente mi davo alla fuga.
Si sentiva
insicura… Sola e insicura, pensi che il primo bacio
lo avevo dato a 17 anni in un club chiamato Madonna. Il
problema è che quel ragazzo dopo avermi messo la lingua
in bocca invitò a ballare la mia amica, fu un'esperienza
a dir poco devastante!
Nelle canzoni e nelle
interviste viene fuori una adolescenza traumatica…
Beh si non mi sono fatta mancare niente dalle molestie
subite da bambina ai conflitti con mia madre, dai
pensieri suicidi al rifiuto del cibo e poi la
depressione. Ma dopo, dico dopo la notorietà, mi sono
resa conto che il dolore è sempre una buona fonte
d'ispirazione, ma il successo non è la cura.
Quale fu la cura? Smisi semplicemente di mangiare, la
mia dieta si basava su sigarette e caffé.
Il 18
luglio del 1994 però si sposa… Mi sposai con Don
Burton, il tour manager dei Duran Duran. Durante i
nostri venti meravigliosi anni insieme abbiamo avuto tre
figli: Taylor Baxter, Molly Leigh e Dakota Rain.
Vivevamo in un grande casolare a Riversfield Stud nella
Contea di Limerick immersi in un allevamento di cavalli
di 61 ettari.
Professionalmente la carriera va a
gonfie vele… Pubblicammo tre album, poi nel 95 mi
ritrovai sul palco a duettare con Luciano Pavarotti. Poi
altri album fino alla raccolta Greatest hits Stars - The
Best of 1992 – 2002 con la quale ci separammo senza
molto clamore e senza dichiarare ufficialmente lo
scioglimento, era il 2003.
Per ritrovarvi poi nel
2009… Ci sciogliemmo perché tutti noi volevamo
dedicarci alle rispettive carriere da solisti. In quel
periodo pubblicai due album: Are You Listeinng? nel 2007
e No Baggage nel 2009. Dopo svariate esperienze
professionali tra i quali nel 2004 un duetto con
Zucchero Fornaciari con la canzone Pure Love e nel 2007
con Giuliano Sangiorgi (leader dei Negramaro) nel brano
intitolato Senza fiato, la banda si riunì con un tour e
l’uscita dell’album Roses.
Insieme alla band ha
pubblicato sette dischi, l’ultimo dei quali uscito nel
2017. Nel 2006 è annoverata tra le dieci donne più
ricche d'Irlanda. Il 10 novembre 2014 viene arrestata
all'aeroporto di Shannon, in Irlanda, per l'aggressione
di una hostess e di un poliziotto. Dolores O'Riordan
muore improvvisamente a 46 anni il 15 gennaio 2018,
mentre si trova a Londra per una breve sessione di
registrazione. Secondo alcuni media britannici la
cantante sarebbe stata trovata morta nella sua stanza
d'hotel. L'estate precedente la band aveva sospeso il
tour europeo a causa dei problemi di salute della
cantante Il cantante irlandese Hozier ha ricordato
O’Riordan su Twitter, scrivendo: «La prima volta che
sentii la voce di Dolores O’Riordan fu indimenticabile.
Mi fece riflettere su quello che una voce può essere nel
contesto del rock. Non avevo mai sentito nessuno usare
lo strumento in quel modo. Sono scioccato e rattristato
alla notizia della sua morte, i miei pensieri sono con
la sua famiglia».
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IMMAGINE GENERATA DA IA INTERVISTA A
CURA DI ADAMO BENCIVENGA REALIZZATA GRAZIE A:
https://it.wikipedia.org/wiki/Dolores_O%27Riordan
http://www.corriere.it/spettacoli/18_gennaio_
15/morta-dolores-o-riordan-cantante-cranberries
-e2226960-fa16-11e7-b7a0-515b75eef21a.shtml
http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2018/
01/15/news/dolores_o_riordan_craberries_morta-
186554896/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P1-S1.8-T1
http://www.ilpost.it/2018/01/15/dolores-
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