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MUSICA PASSIONE

Roma spogliata
La serenata di Barbarossa alla sua città
"Roma puttana quattro dischi, un gatto, una
serata strana, Roma spogliata dei suoi tanti
amori, dei suoi vecchi fiori, Roma fatata,
lasciami cantare una serenata."
(Luca Barbarossa, 1981)


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Adamo ma chi è Luca Barbarossa?
È un
cantautore romano nato come me il 15 aprile, lui qualche anno
dopo, nel 1961. Il suo nome all’anagrafe è Luca Ottone
Barbarossa. Nasce al centro di Roma in via di San Giacomo al
Corso. Ha iniziato la sua avventura artistica come musicista di
strada a piazza Navona suonando il repertorio folk americano e i
classici dei cantautori italiani.
Gli esordi?
Nel 1980 viene notato da Gianni Ravera, che lo invita a
partecipare al Festival di Castrocaro. In quell'occasione
Barbarossa presenta il brano Sarà l'età, firmando il suo primo
contratto discografico con la Fonit Cetra. Come vincitore di
Castrocaro partecipa di diritto al Festival di Sanremo 1981.
A vent’anni il successo…
Divenne
popolare cantando il brano “Roma spogliata” a Sanremo nell’81
riscuotendo un buon successo e classificandosi a sorpresa al
quarto posto, primo tra i giovani.
Che succede
intorno?
L’Italia sugli strascichi del ’68 sta
cambiando la sua mentalità e gli italiani vanno a votare
compatti dicendo sì all’aborto e indignandosi contro la
commissione di vigilanza RAI, che pone il divieto alla
trasmissione del programma AAA offresi sul rapporto tra gli
italiani e la prostituzione.
Come nasce Roma
spogliata?
Barbarossa ha sempre dichiarato che
scrisse questo brano sui banchi di scuola durante l'ora di
italiano senza sapere che quegli appunti buttati giù un po' per
caso gli avrebbero permesso di entrare tra i professionisti
della musica. Comunque dopo il successo di Sanremo a settembre
dello stesso anno esce il suo primo e omonimo album, Luca
Barbarossa, prodotto da Shel Shapiro, e da cui viene estratto il
45 giri Da stasera, che il cantautore romano esegue alla Mostra
Internazionale di Musica Leggera di Venezia senza però
riscuotere lo stesso successo del singolo sanremese.
Musica e testo?
È un brano acustico con un
arrangiamento country, che descrive in modo disincantato, ma con
affetto la sua città. Puttana, spogliata, fatata, venduta,
nascosta, incantata, svampita, ingannata, stregata. Sono questi
gli aggettivi con cui Luca descrive la sua città. Una città
sprovveduta e allo stesso tempo lussuriosa. Ingannata dalla
storia ma con un’anima grande e paziente. Quindi diversi
aspetti, anche negativi, che solo chi conosce profondamente il
luogo può cogliere la tenerezza e il garbo di quell’amore alla
stregua di un uno innamorato che parla della donna che ama.
Il brano riscuote un discreto successo vero?
Tieni conto che in quell’edizione sanremese Luca di
scontra con Alice ovvero Franco Battiato che alla fine con il
brano Per Elisa trionferanno. Al secondo posto con un distacco
minimo arriva la romantica Loretta Goggi con la sua Maledetta
primavera. Comunque il disco entra in hit parade e ci rimane per
diverse settimane. Luca lo aveva registrato allo Studio Mammuth
di Roma con la collaborazione dei tecnici del suono Pino
Bernardini e Kiko Fusco (componente della Schola Cantorum).

Su Youtube ci sono varie versioni...
LIVE
https://www.youtube.com/watch?v=A1mzO4cWj2g
https://www.youtube.com/watch?v=PCpz3ocbx4k

Il testo
Ta ta ra ra ra ta ta ra ra ra
ta ta ra ra ra ta ta ra ra ra
Quell’inverno l’odore del caffè negli autobus era di rito
e
la pioggia non cadeva giù per caso e né per gioco
nei cinema
Holliwood cantava la nostalgia
un po’ bagnato guardavo per la
strada la gente mia
Roma puttana quattro dischi un gatto una
serata strana
Roma spogliata dei suoi tanti
amori dei suoi vecchi fiori
Roma fatata lasciami cantare una
serenata
ta ta ra ra ra ta ta ra ra ra
Nelle macchine
appannate dai discorsi su carnevale
i bambini disegnavano
spauriti i loro cuori
e i tedeschi vestiti come al mare fan
tremare
le signore coperte di animali sempre più rari
Roma
venduta per due soldi a una vecchia americana
Roma nascosta
sotto il fumo nero dei nostri cannoni
Roma incantata lasciami
suonare una serenata
ta ta ra ra ra ta ta ra ra ra
Quell’inverno quell’inverno se la mente non m’inganna era
d’estate
chiama i giri che le quattro anche stanotte sono
arrivate
Roma sorella quante volte son partito e ritornato
Roma mia madre occhi tristi che non mi hanno abbandonato
Roma
svampita calze a rete tacchi a spillo e un po’ di vita
Roma
ingannata dai suoi tanti amori dai suoi vecchi fiori
Roma
spogliata lasciami cantare una serenata
ta ta ra ra ra ta ta
ra ra ra
ta ta ra ra ra ta ta ra ra ra

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