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MUSICA PASSIONE 
Lisa dagli occhi blu
La meteora di Mario Tessuto
«La canzone presentata nel 1969 ad “Un disco per l'estate"
diventa in breve tempo una delle più vendute dell'anno, oltre che
uno dei brani simbolo degli anni sessanta. Rimane in classifica tra
i primi 10 per 15 settimane, restando al primo posto per 4
settimane.» (Mario Tessuto, 1969)

. Adamo, cosa ti ricorda Lisa dagli occhi blu?
Siamo nel 1969, "Un disco per l'estate" trasmessa da
Saint Vincent, la manifestazione nonostante la
conduzione di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, non è
accolta da eccessivo entusiasmo. Vince "Pensando a te",
cantata da Al Bano, ma l'unica ventata di novità viene
dalla canzone che si aggiudica il secondo posto: "Lisa
dagli occhi blu".
Scusa l’ignoranza ma che cos’è
“Un disco per l’estate?” È una manifestazione canora
nata da un accordo tra la RAI e le case discografiche,
come vetrina radiofonica in cui già a partire da aprile
venivano trasmessi a rotazione una cinquantina di motivi
più volte al giorno. Poi tramite un indice di gradimento
venivano selezionati i pezzi che avrebbero preso parte
al vero e proprio "festival" che si svolgeva appunto a
Saint Vincent.
Chi canta Lisa dagli occhi blu?
La canta Mario Tessuto, 23enne cantante pressoché
sconosciuto al grande pubblico. In realtà si chiamava
Mario Buongiovanni era nato in provincia di Caserta nel
1943. Figlio di una coppia di operai, si era trasferito
con la famiglia a Milano, dove aveva aperto una
barbieria. Appassionato di musica, grazie all'amicizia
con Livio Macchia, cantante e chitarrista dei
Camaleonti, incomincia ad esibirsi dal vivo e viene
notato da Miki Del Prete, collaboratore di Adriano
Celentano, che gli propone un contratto con l'etichetta
il Clan Celentano.
Poi cosa fa? Cambia il
proprio cognome scegliendo il nome d'arte di Mario
Tessuto, ma durante la durata del contratto non incide
nessun disco. “"Adriano era gentile, mi pagava anche, ma
di dischi neanche l'ombra…" Disse Tessuto in una
intervista. Decide allora di passare prima alla Jaguar
Records grazie a Ricky Gianco e poi alla CGD, con cui
riesce a partecipare al Cantagiro del 1966 con Teen
agers concerto, poi incide una cover di Love me, please
love me di Michel Polnareff.
Quindi siamo al
Disco per l’estate del 1969… La canzone è scritta da
Giancarlo Bigazzi per il testo e da Claudio Cavallaro
per la musica. Diventa in breve tempo una delle più
vendute dell'anno, oltre che uno dei brani simbolo degli
anni sessanta, e da essa viene anche tratto un omonimo
film diretto da Bruno Corbucci. Tessuto si inventa
attore e per quella partecipazione guadagna l’enorme
cifra di sei milioni di lire (circa 50 mila euro)
Un successo inaspettato vero? Dopo sette anni di
gavetta, l'interprete campano si ritrova improvvisamente
catapultato nel giro dei big: in breve tempo, gli viene
riservato un trattamento da divo, con tanto di ragazzine
urlanti e pettegolezzi (gli viene anche attribuito un
flirt con la valletta della trasmissione tv "Settevoci",
Daniela Ghibli). Rimane in classifica tra i primi dieci
per quindici settimane, restando al primo posto due
settimane dal 16 al 23 luglio e ritornandoci per altre
quattro settimane dal 20 agosto al 10 settembre. Le
cifre di vendita variano da uno a due milioni di copie.
Ci fu anche una cover francese incisa nel 1984 dal
cantante francese Pascal, intitolata Petite fille aux
yeux bleus.
Chi sono gli autori? La musica è
di Claudio Cavallaro al tempo aveva scritto “Applausi2
cantata dai Camaleonti, “il Carnevale” da Caterina
Caselli. Successivamente “Eternità" interpretata da
Ornella Vanoni e i Camaleonti e "Re di cuori" da
Caterina Caselli e Nino Ferrer.
Bigazzi invece?
Giancarlo Bigazzi è da tutti riconosciuto uno dei
maggiori autori italiani. Negli anni '60, a inizio
carriera, scrive dei brani come "Luglio", con Riccardo
Del Turco, "Lady Barbara" di Renato dei Profeti. Negli
anni '70 scrive per Massimo Ranieri ("Rose rosse" e
"Vent'anni", per i fratelli Bella: "Montagne verdi" e
"Non si può morire dentro". Senza dimenticare le
collaborazioni con Umberto Tozzi, Raf, Marco Masini e
gli Squallor.
Purtroppo Mario Tessuto non bissò
mai quel successo. Tessuto non riuscirà a ripetersi,
e la sua carriera di cantante sarà indissolubilmente
legata a tale canzone. Ci riprova l’anno successivo col
brano "Nasino in su", sempre firmato da Giancarlo
Bigazzi e Claudio Cavallaro, ottiene un discreto
successo ma niente a che vedere con Lisa. Nel 1970
partecipa al Festival di Sanremo, dove canta
"Tipitipitì" in coppia con Orietta Berti; in seguito
partecipa a diverse altre edizioni del "Disco per
l'Estate", ma ripeto il fantasma di Lisa lo perseguiterà
per tutta la sua carriera.
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L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA E' STATO
REALIZZATO GRAZIE A: .http://www.galleriadellacanzone.it/canzoni
/anni60/schede/lisa/lisa.htm
http://karahidden.blogspot.com/2011/01/li
sa-dagli-occhi-blu-storia-della.html
http://www.hitparadeitalia.it/schede/l/l isa_dagli_occhi_blu.htm.

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