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MUSICA PASSIONE 
La Bambola
(Patty Pravo, 1968)
Tu mi fai girar come fossi una bambola, poi mi butti giù come
fossi una bambola

. Adamo parliamo della canzone “La Bambola” di Patty
Pravo? È stato il primo grande successo di Patty
Pravo. Scritta da Ruggero Cini, Franco Migliacci, Bruno
Zambrini è stata pubblicata nel 1968 con
l'accompagnamento dell'orchestra diretta da Ruggero Cini
ed i 4 + 4 di Nora Orlandi.
Un successo anche
internazionale… Il singolo ha venduto, nelle sue
multiple versioni, 40 milioni di copie, risultando così
una delle canzoni italiane più famose e vendute
all'estero.
Lei è veneziana vero? Il suo nome
è Nicoletta Strambelli, è nata a Venezia in una famiglia
di umili origini. I suoi abitano a Mestre e lei
trascorre la sua infanzia a casa della nonna a Venezia
in Calle dei Secchi. Qui ha occasione di conoscere, fra
gli altri il poeta statunitense Ezra Pound e Peggy
Guggenheim. Fin da piccolissima studia danza e
pianoforte presso il Conservatorio Benedetto Marcello.
Come mai la ritroviamo a Roma? Lei ha sicuramente
voglia di sfondare nello spettacolo e non ancora
diciottenne comincia a farsi notare col nome di Guy
Magenta. L'agente Alberigo Crocetta la scopre durante
una serata al Piper Club, motivo per cui Patty Pravo
verrà soprannominata "La ragazza del Piper".
Tutti entusiasti di questa diciottenne veneziana...
L’avvocato Crocetta vede in lei “il prototipo della
ragazza di domani, spigliata, disincantata,
autosufficiente”, perché “le altre cantanti italiane
appartengono al passato, sono ancora legate alla
provincia, a mamma e papà, mentre lei è internazionale”.
Anche lei ci mette del suo per scandalizzare… Oh
sì… Dice: “Che c’è di male a essere figlia del mio
secolo: essere sorella dei capelloni, accanita
sostenitrice della minigonna?” Poi senza mezzi termini
prosegue: “Faccio l’amore prima di ogni esibizione. La
verginità? E’ solo un’inutile pellicina.”
Come
sceglie il nome d’arte? La scelta del cognome Pravo
viene fatta dalla cantante in riferimento all'Inferno
dantesco ("guai a voi anime prave", cioè malvagie).
Quanto a Patty, è semplicemente un nome ricorrente in
quel periodo, e inoltre si sposa benissimo con “Pravo”.
Una scelta che conferma appieno il suo profondo dualismo
interiore, il suo essere “anticonformista”, a tratti
“eretica”, ma allo stesso tempo eternamente sedotta
dall’essere diva.
Nel 1966 incide il primo 45
giri… È la versione italiana di “But you're mine” di
Sonny & Cher, in italiano Ragazzo triste con il quale
partecipa alla trasmissione televisiva Scala Reale. Il
brano stranamente viene censurato dalla Rai per il verso
«scoprire insieme il mondo che ci apparterrà» poi
trasformato in: «scoprire insieme il mondo che ci
ospiterà». Comunque la canzone viene trasmessa dalla
Radio Vaticana ed è un successo!
Il primo di una
lunga serie… Dopo Ragazzo triste segue nel 1967 Qui e
là, cover dell'originale Holy Cow di Lee Dorsey, e Se
perdo te, versione italiana del brano The time has come,
di P.P. Arnold. Tutte canzoni a metà tra il beat e il
melodico.
Nel 1968 la consacrazione con La
bambola… Il successo del brano è immediato e il
singolo raggiunge la prima posizione dei dischi più
venduti il 4 maggio 1968. Rimarrà al top per ben nove
settimane ed ottiene però un successo planetario,
diventando immediatamente il suo "marchio di fabbrica"
con oltre nove milioni di copie vendute, che negli anni
a venire, come detto, diventeranno 40 milioni, in
totale, in tutto il mondo. Tra i tanti premi ottenuti
dal brano ricordo la Gondola d'oro alla Mostra
internazionale di musica leggera di Venezia.
Nel
1969 l’immancabile LP… Si intitola semplicemente
Patty Pravo con presentazione illustre a firma di Renzo
Arbore. È pubblicato sempre sotto l'etichetta ARC (RCA)
e contiene i suoi primi successi quali La bambola,
Ragazzo triste, Se perdo te e Qui e là, più altri brani
di versioni di brani celebri (Yesterday e With a Little
Help from My Friends dei Beatles). L'album è il quarto
più venduto dell'anno.
Torniamo alla Bambola?
Nonostante il successo e la notorietà a Patty Pravo
questo brano non è mai piaciuto perché la costringeva a
immedesimarsi in uno stereotipo di donna completamente
dipendente al suo uomo, mentre lei, pur essendo esile,
ma comunque molto bella, disinibita e magnetica, voleva
conservare la sua immagine trasgressiva di ragazza del
Piper e rappresentare l’idolo beat della generazione
sessantottina.
Nella copertina del disco è
tutt’altro che trasgressiva… Eh già, per
rappresentare a pieno l’immagine della bambola ed essere
in linea con la tradizione melodica italiana compare con
una minigonna di lusso e un'acconciatura molto
elaborata.
Beh non era proprio un inno
all’emancipazione femminile: “Tu mi fai girar come fossi
una bambola… Poi mi butti giù come fossi una bambola…”
Infatti, il testo racconta le lamentele di una donna che
chiede rispetto al proprio uomo, che la tratta come se
fosse "una bambola", usandola e sfruttandola a proprio
piacimento.
In qualche modo si avvertono i primi
echi del 1968 però… Beh andiamoci piano, diciamo che
si nota una certa insofferenza alla supremazia dell'uomo
che in amore spesso tratta la donna come oggetto da
usare e poi buttare, per poi vantarsene con gli amici.
E la storia di questo brano? Come detto il brano
non sembrava adatto alla cantante veneziana, tra l’altro
lei finora si era dedicata a cover in lingua inglese dal
sapore beat mentre La bambola è chiaramente un brano
melodico di tradizione italiana. Prima di essere
proposto a Patty Pravo, era già stato rifiutato da
Gigliola Cinquetti, Caterina Caselli, Little Tony e i
Rokes.
Perché Patty lo incide? Su pressioni
della casa discografica registra due provini. Il secondo
è di una qualità eccellente e non può rifiutare, visto
anche l’arrangiamento di Ruggero Cini e l'inserimento
del coro dei 4 + 4 di Nora Orlandi. Comunque nel
complesso sia il testo che gli arrangiamenti sono più
che innovativi.
Ci sono state cover? Altro che
sì, ha riscosso un buon successo internazionale ed è
entrato nella versione spagnola fra le prime 10 nelle
hit parade dell'Argentina e della Spagna, con la
versione italiana in Austria e nei Paesi Bassi, mentre
in Finlandia con una versione in finlandese dal titolo
“Pieni nukke di Fredi”. Comunque le più celebri cover
sono state quelle registrate da Dalida e da Margarita
Radinska nella versione bulgara. Il brano è stato anche
usato come colonna sonora in numerosi film, fra questi:
Romanzo criminale di Michele Placido, Respiro di
Emanuele Crialese e nel film Bambola di Bigas Luna.
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L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA E' STATO
REALIZZATO GRAZIE A: .https://it.wikipedia.org/wiki
/La_bambola_(brano_musicale) http://www.hitparadeitalia.it
/schede/b/bambola.htm
http://www.ondarock.it/italia/pattypravo.htm.

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