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RACCONTO 
Adamo Bencivenga
Stasera si recita fuori scena
TEATRO DEI DIOSCURI
Tranne le ultime due file la sala è piena per la prima di “Stasera
si recita fuori scena”. La pièce inizia ma il sipario rimane chiuso.
Si sentono voci dal palco. Appartengono ad un uomo e una donna. Sono
gli unici due attori della commedia. La donna interpreta Vanessa,
una trentenne bionda, single, con qualche precedente di dipendenza
da farmaci e varie relazioni finite anzitempo. Fa la cassiera al
supermercato Conad ed ha da sempre un debole per quell’uomo
attraente con il quale ora sta parlando. Lui si chiama Gilberto, è
un affascinante cinquantenne con qualche capello bianco, sposato, fa
il controllore di volo all’aeroporto di Ciampino...

ROMA INTERNO SERA ORE 19:50 Il supermercato è
vuoto, l’uomo e la donna stanno ridendo. Sembrano in
grande confidenza. I due si conoscono da tempo, qualche
battuta, qualche sorriso malizioso, qualche invito
lasciato cadere. Nonostante lui sia sposato e lei sia
uscita da poco tempo da una relazione complicata tutti e
due sono consapevoli che quel magnetismo tra loro avrà
di sicuro un seguito.
Sarà la pioggia fuori,
l’estate agli sgoccioli, sarà il foulard di lui, il
trucco di lei, ma entrambi pensano che questa sera possa
essere quella giusta. Infatti nessuno dei due stasera ha
voglia di interrompere quella conversazione ed entrambi
hanno deciso di andare fino in fondo. Mentre l’uomo
sta raccontando uno dei tanti aneddoti della sua vita,
riceve un messaggio sul telefono.
ROMA INTERNO
SERA ORE 20:00
Si apre il sipario. L’uomo è
in piedi, la donna seduta alla cassa. Il supermercato è
vuoto. Tra una battuta e l’altra lui prende il telefono
e legge il messaggio ricevuto. Carlotta (messaggio
delle ore 19:58): Amore scusa mi sono dimenticata di
comprare il latte. Per favore puoi passare tu al
supermercato? Grazie. (CUORICINO E FACCINA CHE RIDE).
Ora l’uomo ride… Gilberto: “Lupus in fabula… È
Carlotta che mi chiede di comprare il latte!”
Vanessa: “Che tempismo la mogliettina! È venuta questa
mattina a fare la spesa. Ma sapeva che eri qui?”
Gilberto: “Oh no, in questo negozio ci vengo solo di
nascosto ed entro solo per te!” Vanessa: “Ma
smettila! Non sei affatto convincente!”
La donna
ride e con un gesto spontaneo si toglie la frangia dalla
fronte. Spalanca i suoi occhioni azzurri e spera,
muovendosi, che la scollatura del camice blu e giallo
possa far intravedere il suo decolleté fresco
d’abbronzatura.
L’uomo ovviamente non si lascia
scappare l’incanto e affonda volentieri il suo sguardo
profondo. Gilberto: “Dicevamo?” Vanessa: “Tua
moglie sa come interrompere le magie…” Gilberto: “Per
così poco? Io sto apprezzando altre magie…” Vanessa:
“Oh smettila mi imbarazzi.”
Fintamente la donna
fa per coprirsi, ma poi prontamente risponde.
Vanessa: “Questa merce non va nel carrello!”
Gilberto: “…ma potrebbe essere gustata meglio… Cena
cinese a casa tua?” Vanessa: “II signore stasera è
più intraprendente del solito… vada per il cinese…”
Gilberto: “Non male come idea, no?” Vanessa: “Non mi
dire che, nonostante il latte, stasera potresti
liberarti…” Gilberto: “Posso sempre inventare che per
un’urgenza ho dovuto prolungare il turno…” Vanessa:
“La beve?” Gilberto: “È successo altre volte… perché
non dovrebbe? Del resto faccio un lavoro molto delicato
e possono capitare certe urgenze…” Vanessa: “Immagino
che a te capitino spesso urgenze di questo tipo!”
Gilberto: “Lo sai che ho occhi solo per te!”
L’uomo continua a fissare la scollatura di Vanessa,
mentre risponde al messaggio della moglie. Gilberto
(messaggio delle ore 20:08): Amore purtroppo sono stato
trattenuto al lavoro, credo di avercene per un po’, ti
faccio sapere, tu cena tranquillamente… (CUORICINO
PICCOLO E FACCINA DISPIACIUTA). Carlotta (messaggio
delle ore 20:09): “Ok ti aspetto in piedi tesoro, non
farmi andare a letto tardi. Stasera mi sento un po’
stanca. Ciao. (DOPPIO CUORICINO)
L’uomo mette in
tasca il telefono e si rivolge alla cassiera.
Gilberto: “È andata! Niente latte, il supermercato
stasera offre di meglio!” Vanessa: “Sei un grande!”
Gilberto: “Che facciamo aspetto qui che tu finisca il
turno?” Vanessa: “Veramente il mio turno è terminato
alle otto. Dammi due minuti dai. Tu intanto chiama il
cinese ed io mi faccio bella per te.” Gilberto: “Ma
sei già bella!” Vanessa: “Devo conquistarti no?”
ROMA INTERNO SERA ORE 22:31 CASA DI VANESSA
Cambio scena. Alla luce velata di una lampada a muro
si scorge come fondale una grande sala da pranzo con un
piccolo divano sulla sinistra, una finestra antistante,
una grande pianta accanto ad una libreria. Nella
penombra si intravedono gli avanzi di una tavola
apparecchiata per due. Sulla tovaglia a quadri bianchi e
rossi ci sono due calici vuoti, una bottiglia di
prosecco quasi vuota, due piatti con il resto della cena
cinese e due telefonini, quello bianco di lui e quello
nero di lei. Si sentono voci fuori scena, provengono
dalla camera da letto.
Nel buio s’illumina uno
dei due telefoni, è quello bianco di lui. Carlotta
(ore 21:29): Amore, so che sei impegnato, ma volevo
sentirti. Mi sento una strana smania dentro, come fosse
una pena. Ho un brutto presagio, come se stesse per
succedere qualcosa. Prenderò qualche goccia di Lexotan…
Non ti preoccupare amore, ora passa (CUORE E FACCINA CHE
RIDE)
Dopo una decina di minuti una, due, tre
chiamate, poi altri messaggi. I due naturalmente non lo
sentono stanno facendo l’amore nell’altra stanza.
Vanessa: “Oh sììì… si dai… ti voglio ancora…”
Gilberto: “Sei fantastica, tesoro!” Vanessa: “Dai
prendimi … non smettere!” Gilberto: “Che paradiso,
ancora, ti prego…” Vanessa: “Lo sapevo!!! Sono due
anni che ti faccio la corte! Sapevo che non mi avresti
deluso…” Gilberto: “Dai tesoro vieni sopra di me…”
Vanessa: “Sono mesi che non mi lasciavo andare…”
Gilberto: “Sei calda e sensuale, adoro le donne in
astinenza…” Vanessa: “Sì amore sì…”
Poi grida
di lei, urla di lui… Gilberto: “Vengo amore.”
Vanessa: “Si vieni dentro di me, continua ti prego…”
Gilberto: “Ancora...” Vanessa: “Insiemeee…”
Gilberto: “Ci sonoooo.” Vanessa: “Anch’ioooo…”
La stanza piomba in un sensuale silenzio, si sente
in lontananza il rumore della pioggia e un filo di
musica house. Le foglie della grande pianta all’angolo
della sala si muovono sospinte dal soffio di vento che
entra dalla finestra socchiusa. Poi dei passi. È
l’uomo che sta camminando a piedi scalzi lungo il
corridoio. Entra in scena. È completamente nudo.
Stravolto e sudato cerca nella penombra il pacchetto di
sigarette e gli occhiali.
Ora fumando prende
distrattamente il telefono e scorre i messaggi su
Whatsapp. Sono tre messaggi di sua moglie. Carlotta
(ore 21:52): Amore, ecco il presagio! Sto andando a casa
dei miei, purtroppo papà si è sentito male, mamma dice
che ha avuto un attacco di cuore, un principio di
infarto non so… ma lo sai com’è… si preoccupa per
niente. Comunque sto andando… piove, non posso prendere
lo scooter, chiamo un taxi. Ti faccio sapere… Ciao
amore. (CUORICINO GRANDE E BACIO) Carlotta (ore
22:15): Amore, sono a casa dei miei. Purtroppo papà non
sta benissimo, è disteso sul letto e non parla. Sono un
po’ preoccupata sai… Ho chiamato il medico. So che sei
incasinato e non puoi rispondermi… Comunque appena puoi
chiama, ti prego. (CUORICINO E BACIO) Carlotta (ore
22:28): Tesoro il medico ancora non viene, papà ha male
al braccio sinistro. Ho letto su internet che potrebbero
essere i sintomi di un infarto imminente. Chiama per
favore. (FACCINA APPRENSIVA)
L’uomo è in piedi
accanto al tavolo in precario equilibrio, barcolla, si
siede poi si versa l’ultimo goccio di prosecco nel
bicchiere. Spegne la sigaretta nel piatto. Deve
rispondere, sta pensando cosa scrivere.
Dall’altra stanza fuoriscena si sente la voce della
donna che lo reclama. Vanessa: “Gilberto dove sei?”
Gilberto: “Eccomi tesoro, solo un momento.” Vanessa:
“Ma cosa stai facendo? Non farmi aspettare…”
Gilberto: “Solo un attimo…” Vanessa: “Quando vieni
portami una sigaretta accesa.” Gilberto: “Va bene…”
Vanessa: “Ti voglio...”
L’uomo continua a parlare
e digita qualcosa sul telefono. Gilberto: (ore
22:34): Amore, non aspettare il medico, non perdere
tempo, chiama subito l’ambulanza. Purtroppo qui siamo in
situazione di emergenza, codice quattro, un velivolo è
scomparso dai radar. Quando posso ti chiamo. (BACIO
GRANDE E FACCINA PREOCCUPATA)
L’uomo poggia il
telefono sul tavolo, scuote la testa ed accende la
sigaretta. Torna in camera da letto. La sala è di nuovo
in penombra e di nuovo si sentono le voci fuori scena.
Vanessa: “Amore finalmente…” Gilberto: “Sono tutto
tuo tesoro.” Vanessa: “Ti adoro, parlami mentre
facciamo l’amore… Hai una voce meravigliosa, calda,
scopami con quella dai…” Gilberto: “Sììì… dai
voltati, ho voglia di baciarti la schiena.”
Ma la
donna non sa aspettare, prende la sigaretta e la spegne
immediatamente. Vuole fare l’amore, di nuovo come prima…
Vanessa: “Ohhh sìììì… Lo sapevo che eri di nuovo pronto!
Sììì tesoro… Gilberto: “È merito tuo Vane, sei
stupenda… Dio mio sei una Dea.” Vanessa: “Ma dove sei
stato tutto questo tempo? Gilberto: “Stavo cercando
una meravigliosa Venere Bionda e finalmente l’ho
trovata!” Vanessa: “Ce ne hai messo di tempo… Dai
vieni qui. Prendimi l’anima…” Gilberto: “Oh tesoro,
la tua anima è ovunque, ho l’imbarazzo della scelta…”
Vanessa: “Davvero?” Gilberto: “Lo giuro!” Vanessa:
“Allora ti guido io…”
La sala da pranzo si
illumina ancora. Questa volta è il telefono nero di lei.
Vibra ed emette le prime note del Chiaro di luna.
Giada: (ore 22:52): Vane, lo sai vero che stai
trascurando la tua amichetta del cuore! (TRE CUORICINI
TRAFITTI). Cosa fai? Io sono con Gianluca e Ivan, un suo
amico… un sacco bono! (DUE FACCINE PECCAMINOSE). Ti va
di unirti a noi? Chiamami dai. (CINQUE FACCINE
SORRIDENTI). Leonardo: (ore 22:53): Vane sono a casa
da solo, sto vedendo un film su Sky con Bruce Willis. Un
sacco fico! Se vuoi lo metto in pausa e lo vediamo
insieme. Ti aspetto con una Bud in frigo, rossa
ghiacciata! Chiamami! (FACCINA SORRIDENTE CON CUORICINO)
Mamma: (ore 22:54): Vanessa sono la mamma, stasera non
mi hai chiamata. Tutto bene?
I due intanto
continuano a fare l’amore, si sentono gemiti, l’uomo ora
non parla, lei invece smania e lo prega di non fermarsi.
Vanessa: “Ancora, ancora, ancora… ecco sì così, non
darmi tregua.”
Il desiderio sale. Si distinguono
chiaramente i rumori di due corpi al culmine
dell’orgasmo. La donna non resiste, ora urla ed esplode
di nuovo. Vanessa: “Amore non ti fermareee…”
La penombra della sala da pranzo viene illuminata dalla
luce del telefono di lui. Una chiamata, poi due
messaggi, poi un’altra chiamata.
La donna si
alza, va in bagno. Vanessa: “Un attimo solo tesoro,
ci metto un secondo e torno da te. Tu non ti muovere!”
Ma l’uomo si alza e torna in sala. Si accende
un’altra sigaretta. Legge i messaggi. Carlotta (ore
23:12): Tesoro papà sta male, è venuto il medico non c’è
tempo da perdere, stiamo aspettando l’autoambulanza.
Sono preoccupata sai? Mamma piange disperata… Non riesco
a consolarla. Tesoro chiamami al più presto. (FACCINA
DISPERATA). Gilberto: (ore 23:16): Amore, mi spiace,
proprio stasera doveva succedere! Purtroppo non
riusciamo a rintracciare il velivolo, si prevede una
sciagura. Lo sai qui i telefoni sono schermati, devo
uscire per risponderti. Carlotta (online): Anche qui
è una sciagura! Non puoi farti sostituire? Gilberto:
(online): Faccio del mio meglio, tu intanto mandami il
nome dell’ospedale. Carlotta (online): Ciao tesoro
mio… Finalmente… Mamma piange, non riesco a consolarla…
Ti amo. Gilberto: (online): Ti amo anche io. Chiama
subito un taxi così segui l’autoambulanza ed accompagni
tuo padre. Scusa ma ora devo andare. (CUORE GRANDE)
Carlotta (online): (DOPPIO CUORE GRANDE)
Si
sentono voci fuori scena. Vanessa: “Amore, sono a
letto, ti sto aspettando…” Gilberto: “Tesoro dove
trovo la bottiglia dell’acqua?” Vanessa: “Nella
credenza… lo sportello di destra in basso, mi spiace, ma
non la tengo in frigo.” Gilberto: “Oh no, non
preoccuparti, va bene così.” Vanessa: “Credevo stessi
cercando la bottiglia del whisky… Torna qui dai.”
L’uomo beve direttamente dalla bottiglia. È
piuttosto provato, suda. Esce fuori di scena
barcollando. Vanessa: “Tesoro ho indossato questo
completino bianco… Spero ti piaccia.” Gilberto:
“Meraviglioso…” Lui guarda verso il soffitto,
sicuramente starà pensando al colore dell’intimo
precedente, ma è evidente che non lo ricorda. Si sente
svuotato, vorrebbe andare a casa, anzi all’ospedale per
dare conforto alla moglie. Ci pensa, poi decide di
rimanere ancora mezz’ora, ancora il tempo per non
mandare a vuoto la serata. Poi si inventerà una scusa,
ma ora ritorna in camera da letto.
La scena è di
nuovo vuota, di nuovo si sentono gemiti, rumori d’amore,
parole di sesso… Vanessa: “Sì amore, guardami, non
distenderti, mi alzo io. Ti piace in piedi, vero? Dai
sì, mi appoggio al muro… Non mi hai portato il whisky?
Avrei bisogno di qualcosa di forte ora…” L’uomo è
dietro di lei, ora le sposta i capelli, ora le sta
baciando il collo. Fa finta di non aver sentito, deve
anticipare i tempi, ancora mezz’ora e poi deve andare
via. La donna non sente i suoi pensieri, lei è oltre,
confusa e persa nell’oblio dei sensi. Vanessa: “Oddio
che bello. Sììì cosììì… Baciami il collo. Sussurrami
parole sconce. Fammi tua in piedi. Non resisto, ti
voglio… entra tesoro…”
L’uomo non parla,
obbedisce in silenzio, ha solo voglia di finire in
bellezza e tornare a casa. Sta esaudendo tutti i
desideri di lei e superando tutti i suoi record di
resistenza. Non ricorda di aver mai vissuto una serata
così, nemmeno con Carlotta, nemmeno in vacanza d’estate
ai tempi del liceo. Vanessa: “Ecco tesoro, aspetta,
metto la gamba sulla sedia. La sinistra vero? Ecco così
è più comodo. Ecco prendimi, oddio davvero non credevo,
sei di nuovo maschio, saranno passati solo pochi minuti.
Stupendo… Aspetta, aspetta, non venire, aspetta, ora di
fianco, anzi no, distendiamoci, tu sotto ed io sopra,
sììììììì magnifico, cosììì.”
Nella sala da pranzo
intanto i telefoni si illuminano contemporaneamente. Le
suonerie si mescolano. Leonardo: (ore 00:22): Vane ma
sei ancora arrabbiata con me? Peccato il film era
bellissimo del genere action americano che piace a noi.
Comunque ho messo un’altra Bud in frigo. Mandami un
messaggio se vieni… (FACCINA TRISTE E BACIO)
Carlotta (ore 00:22): Amore… Sono al Pronto Soccorso del
San Camillo, papà è in codice rosso. Ti faccio sapere…
Giada: (ore 22:52): Vane, Ivan è proprio bono! (TRE
FACCINE VOGLIOSE). Ha visto una tua foto su Facebook...
Ti ha messo due like! (CINQUE FACCINE SORRIDENTI).
Carlotta (ore 00:35): Amore nulla di grave!!! Che bello!
Non ti precipitare, non occorre che tu venga… Mi spiace
per averti fatto preoccupare… Tranquillo papà sta
meglio, falso allarme, solo un grande spavento. Deve
solo fare una serie di controlli approfonditi, domani lo
dimettono. Ci vediamo a casa quando torni. Ok amore mio?
(TRE FACCINE SORRIDENTI) PS. Nessun presagio negativo.
Non valgo nulla come strega vedi? Ora ho solo voglia di
tornare a casa e dormire con te accoccolati nel nostro
lettore. Fai presto!
Ma l’uomo non legge il
messaggio! L’uomo è lì nella stanza da letto, è
impegnato con la sua amica cassiera che ancora chiede e
lui non si ferma, non può fermarsi, ormai è uno
stantuffo meccanico, un pistone di una grossa
cilindrata, si è intestardito, deve soddisfarla a tutti
i costi, uscire vincitore. Ed allora affonda, dopo le
urla di prima, ha deciso di non fermarsi, in piedi,
seduti, distesi, la volta, la bacia, sono baci aspirati,
pieni di passione e saliva. Lui è un ossesso e lei lo
incita, lo incoraggia, lo invoglia… ora sono in bagno,
ora nel piccolo studio, ora nello stanzino, lei ha
cambiato ancora il suo completino, prima verde, poi
rosso… ora nero. Entrambi desiderano che sia una
notte indimenticabile e per una serie di cose sarà
davvero incancellabile. Suo suocero sta morendo e lui
deve assolutamente fare in fretta, si deve sbrigare,
deve andare da sua moglie, perché lui ama sua moglie,
nonostante sia lì, nonostante quel maledetto orgoglio
maschile che ora non recede di un passo, vuole arrivare
fino in fondo, nel fondo di lei, sentirsi maschio, forte
e virile, in quell’abisso in cui lei non avrà più la
forza e il fiato, finché lei non chiederà più.
Fuoriscena si sentono urla, ora gridano entrambi. Le
voci si fondono e sono sempre più vicine. Eccoli, ora
entrano in scena, sono ambedue nudi, il completino nero
di lei è rimasto appeso sulla spalliera del letto.
Eccoli al centro della scena, fanno l’amore sul tavolo,
i bicchieri cadono sul pavimento, la lampada ondeggia e
rischiara a tratti i loro volti sudati. Lei appoggia la
schiena sul tavolo, allarga le gambe. Lo vuole, lo
reclama, ancora, ancora… Lui usa parole forti di sesso,
lei lo incita a fare di più, ad usare parole di bettola,
di porto. Vanessa: “Dimmi, dimmelo che sono tua, la
tua………” Gilberto: “Sei mia…… mia………….” Vanessa:
“Non farmelo mancare mai più………” Gilberto: “No,
tesoro è tuo…….”
Entrambi i corpi sono rossi,
straziati, martoriati, provati, ormai insensibili a
qualsiasi piacere, ormai è solo una questione di testa,
e lui continua, sa che non deve fermarsi, vuole sentirla
urlare, svuotata fino all’ultima goccia di piacere,
vuole che dica basta, basta, basta… E lei alla fine lo
grida, è un urlo animalesco e definitivo, un urlo
inumano e selvaggio, che precede un immediato e profondo
silenzio. Passano alcuni secondi. Ora i due corpi
sono distesi sul pavimento. Lei guarda il soffitto e
spalanca la bocca in cerca di ossigeno, è quasi un
rantolo, il petto si muove, il cuore vorrebbe uscire per
pompare più forte, lui invece è riverso su un fianco in
una posizione innaturale.
Vanessa: “Tesoro ti
amo, non farmi più mancare il tuo amore. Sei qualcosa
che rasenta il piacere assoluto, la felicità divina. Dio
mio… Grazieeeee.”
La donna tenta di baciarlo e
solo ora si accorge che qualcosa non va. Vanessa:
“Tesoro che c’è? Gilberto dai. Oddio. Rispondimi dai,
non fare così. Ehi?” La donna gli prende il viso tra
le mani. Cerca di rianimarlo, lo schiaffeggia, si siede
sopra di lui e gli spinge il petto. Vanessa:
“Gilberto che fai? Stai bene? Rispondimi dai!” Ma
Gilberto non parla. Lei gli apre la bocca, gli chiude il
naso e con forza soffia per rianimarlo, ma niente.
Vanessa: “Gilberto dai! Per favore riprenditi!!”
Passa qualche minuto… L’uomo non dà segni di vita.
Allora la donna si alza e fruga sulla tovaglia
sgualcita… cerca il telefono di lui. Alla fine lo trova,
apre Whatsapp e apre il contatto con scritto Carlotta.
Sta tremando, non legge i messaggi precedenti, ma
scrive… Vanessa: (ore 00:59): Carlotta sono Vanessa,
la cassiera del supermercato Conad, devi correre a casa
mia: Via del Calice 23. Purtroppo tuo marito si è
sentito male. Ti prego corri.
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puramente casuale..
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