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FASCINO & SEDUZIONE

LINA CAVALIERI
LA DONNA PIU' BELLA DEL
MONDO

Nasce a Viterbo, la vigilia di Natale del 1874, ma
dopo tre giorni i genitori la portarono a Roma,
battezzandola a Santa Maria in Trastevere. Così divenne
trasteverina, offrendo ai passanti, ancora bambina, le
violette per un baiocco e un sorriso gratis. La
Belle époque fu affascinata dalla sua bellezza e dalla
sua grazia. Nonostante le sue origini modeste (era stata
fioraia e piegatrice di giornali), aveva il portamento
ed i modi della gran dama. Gabriele d'Annunzio le
dedicò una copia del romanzo Il piacere definendola la
massima testimonianza di Venere in Terra. A 13 anni,
di nascosto dei genitori anni, già donna e con i
riccioli neri fluenti, s'intrufola al Baraccone delle
Meraviglie a piazza Pepe, rifacendo il verso alla
sciantosa. Così la scopre un maestro di canto. Basta
poco e debutta in abitino di cretonne alla Torre di
Belisario a Porta Pinciana; solo un piattino passando
tra il pubblico a fine spettacolo per la questua. Ma
è brava e bella, e allora la invitano al Grande Orfeo, e
da lì al Salone Margherita. Niente più piattino, ma un
contratto e un boa di struzzo. Diventa la diva del
pubblico borghese del café chantant di Roma, esaltata
anche da Trilussa: «Fior d' orchidea, il bacio dato
sulla bocca tua, lo paragono al bacio d' una dea».
Famoso per audacia restò il bacio appassionato che diede
ad Enrico Caruso sul palcoscenico del Metropolitan Opera
di New York, al termine del gran duetto d'amore della
Fedora. Da allora la Cavalieri fu soprannominata
negli Stati Uniti the kissing primadonna (la primadonna
che bacia). La sua bellezza e il suo modo di cantare
seducente nel giro di dieci anni la portano a Parigi per
le Folies-Bergères, a Londra per l' Empire, a Vienna per
l' English Garden. Arriva a competere con la Bella
Otero, ma finisce per essere lei la più bella del mondo,
secondo la qualifica che le assegna D' Annunzio nel 1899
nella dedica di una copia del Piacere, definendola
«massima testimonianza di Venere in Terra». Una
cartomante parigina gli aveva predetto che un giorno
sarebbe morta di morte violenta. Così infatti accadde:
in un attacco aereo del 6 Marzo 1944 su Firenze, una
bomba distrusse la sua villa seppellendola sotto le
macerie. Così tornò nel nulla una delle più belle
donne del mondo. La sua vita fu rievocata da Gina
Lollobrigida nel film La donna più bella del mondo
(1955). .
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA


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