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INTERVISTE IMPOSSIBILI
 
 



Farrah Fawcett
"Il successo di Charlie's Angels?
Nessuna di noi portava il reggiseno!"

Icona della cultura pop e sex-symbol degli anni settanta,
divenne una star internazionale nel 1976 grazie al ruolo
di Jill Munroe nella serie tv Charlie's Angels.




 


(Corpus Christi (Texas) 2 febbraio 1947 - Santa Monica, 25 giugno 2009 )

 
 
 
Madame, le sue origini?
Nasco nel 1947 in una cittadina del Texas. Fin da bambina il mio desiderio era quello di intraprendere la carriera di attrice. Mi diplomai nel 1965 alla W.B. Ray High School e l'anno successivo iniziai a frequentare un corso d'arte presso la University of Texas di Austin.

Fu il primo trampolino di lancio…
Esatto, venni notata da un pubblicista di Hollywood, in occasione di un servizio giornalistico sulle "Dieci studentesse universitarie più belle" dell'ateneo. A suo parere avevo stoffa da vendere e mi convinse a trasferirmi a Los Angeles.

Come andò in California?
Dapprima posai come modella e feci qualche apparizione in tv in alcuni spot commerciali. Poi debuttai come attrice televisiva nel telefilm Strega per amore e successivamente in Owen Marshall: Counselor at Law e apparsi in alcuni episodi di Harry O con David Janssen.

Poi ci fu il flop del film Il caso Myra Breckinridge…
Era il mio primo vero ruolo importante, recitai accanto a Raquel Welch ma al botteghino fu un fiasco. La mia carriera si arenò per tre anni girando solo spot televisivi.

Nel 1973 il matrimonio…
Il 28 luglio del 1973 sposai Lee Majors, un collega, sicuramente al tempo, molto più famoso di me.

Poi venne la serie delle Charlie's Angels…
Grazie a mio marito riuscii ad avere qualche particina nella serie L'uomo da sei milioni di dollari. Visto il discreto successo e popolarità di pubblico venni contattata dal produttore Aaron Spelling, che cercava le protagoniste per una nuova serie di telefilm, appunto Charlie's Angels…

Un successo incredibile!
Iniziammo nel 1976. La prima puntata andò in onda il 22 settembre. Pensi che del solo poster, nel quale indossavo un costume da bagno rosso, ne furono stampate dodici milioni di copie in tutto il mondo!

Qual’era il suo ruolo?
Interpretavo la bella Jill Munroe, una detective reclutata dal proprietario di un'agenzia investigativa insieme ad altre due avvenenti colleghe (interpretate da Jaclyn Smith e Kate Jackson).

Il suo taglio di capelli diventò un trend internazionale.
Qualsiasi cosa indossassi al tempo diventava moda, davvero un periodo incredibile.

In un’intervista al giornale TV Guide lei fece una singolare analisi circa l’incredibile successo della serie…
Ricordo ancora quell’intervista e nel particolare dichiarai: "Quando Charlie's Angels incominciò ad avere un primo successo pensai che fosse grazie alla nostra bravura ma, quando ebbe un tale successo internazionale, capii che ciò era dovuto al fatto che nessuna di noi portava il reggiseno".

Riconoscimenti?
Vinsi un People's Choice Award per il mio ruolo nella serie.

In famiglia i primi problemi…
Lavoravamo venti ore su 24 sul set, mi rimaneva ben poco tempo della giornata. Mio marito Lee iniziò a dare i primi segni di insofferenza, ma soprattutto era geloso del mio successo.

Il giudizio di suo marito era molto importante per lei…
Beh sì, su sua pressione decisi di abbandonare lo show dopo solo una stagione. La decisione non fu accolta bene dalla produzione. Aaron Spelling mi intentò una causa da tredici milioni di dollari ed esercitò la sua influenza sugli studios televisivi concorrenti affinché non mi offrissero lavoro, pena il loro coinvolgimento nella causa.

Come si risolse la vertenza?
Con un accordo extragiudiziale: pagai una pesante penale e m impegnai a partecipare ad alcuni episodi della terza e della quarta serie in qualità di guest star. Cheryl Ladd mi sostituì nel telefilm, nel ruolo di Kris Munroe, sorella minore di Jill.

C’è chi afferma che quella decisione fu dovuta anche dalla sua aspirazione di confrontarsi con ruoli più drammatici e impegnati…
Sì, in parte è vero. Sta di fatto che a seguito della decisione di lasciare il telefilm fui oggetto di ostracismo da parte dell’ambiente. Ricevevo offerto solo per ruoli minori e film di scarsissima qualità artistica.

Ma ci fu ben presto l’occasione per una sua personale rivincita…
Il riscatto arrivò dal teatro: a Broadway fui infatti la protagonista di Extremities, ottenendo un grande riscontro sia di pubblico che di critica e, forte di questo rinnovato successo, tornai a Hollywood per lavorare ancora nel cinema e in televisione.

Consacrata nel firmamento delle stesse seguirono tre prestigiosi premi…
Nel 1984 ottenni la prima di tre candidature al premio Emmy Award per il film per la tv Autopsia di un delitto… Due anni dopo seguì il Golden Globe per il film Oltre ogni limite, in cui interpretavo lo stesso ruolo già ricoperto in Extremities, ossia una donna che sequestra e tortura il suo stupratore. Poi un altro Golden Globe grazie alle interpretazioni televisive in due film ispirati alle figure di Beate Klarsfeld e di Barbara Hutton.

Intanto aveva divorziato da Lee Majors…
Il nostro matrimonio era durato nove anni. Purtroppo Lee nonostante le mie scelte non riuscì mai a digerire il mio successo. Ci separammo nel 1982.

Dopo il divorzio da Lee, un altro attore nella sua vita…
Sì, conobbi Ryan O'Neal. Quell’incontro mi ripagò di tutte le amarezze. Ryan al contrario di Lee era un tipo solare, prendeva la vita con filosofia mai trascurando una massiccia dose di ironia… Nel 1985 nacque Redmond O'Neal, il coronamento della nostra bellissima storia.

Ho letto da qualche parte che rifiutò svariate offerte per posare nuda vero?
Questo tipo di offerte erano all’ordine del giorno sia negli anni settanta che ottanta. Solo nel 1995 decisi di fare il grande passo spogliandomi per la rivista Playboy. Pensi che quel numero della rivista divenne quello più venduto degli anni novanta, con più di quattro milioni di copie nel mondo.


Nel 2006 alla Fawcett fu diagnosticato un cancro al colon e, nell'aprile 2009, fu ricoverata in Germania per un ultimo, disperato tentativo di salvarla. Nei suoi ultimi mesi di vita l'attrice partecipò ad un documentario sulla sua battaglia contro il cancro: Farrah's Story, che andò in onda per la NBC il 15 maggio 2009. Il 22 giugno 2009 il Los Angeles Times riportò la notizia delle imminenti nozze fra O'Neal e la Fawcett, ormai prossima al decesso, ma i due non fecero in tempo a sposarsi per l'aggravarsi delle condizioni dell'attrice, che si spense tre giorni dopo, il 25 giugno, al Saint John's Health Center di Santa Monica. Farrah Fawcett riposa al cimitero Westwood Memorial Park di Los Angeles.



Riconoscimenti

Walk of Fame
Stella per il suo contributo all'industria televisiva (1995)

Golden Globe
Nomination:
Miglior attrice in una serie drammatica, per Charlie's Angels (1977)
Miglior attrice in una mini-serie o film-Tv, per Quando una donna (1985)
Miglior attrice in un film, per Oltre ogni limite (1986)
Miglior attrice in una mini-serie o film-Tv, per Il coraggio di non dimenticare (1987)
Miglior attrice in una mini-serie o film-Tv, per Una povera ragazza ricca (1988)
Miglior attrice in una mini-serie o film-Tv, per Sacrificio d'amore (1990)

Emmy Awards
Nomination:
Miglior attrice protagonista in un film-Tv, per Quando una donna (1985)
Miglior attrice protagonista in un film-Tv, per Sacrificio d'amore (1990)
Miglior attrice, ospite speciale, in una serie drammatica, per, The Guardian (2003)
Miglior attrice protagonista in un film-Tv, per La storia di Farrah Fawcett (2009)
















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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA


 




















 
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