Il suo nome?
Mi
chiamo Su Xi Rong ed ero la donna più bella e desiderata del
villaggio.
Cosa aveva di particolare?
Gli uomini amavano particolarmente i miei piedi minuscoli,
legati con delle fasce strettissime che ne avevano impedito la
crescita.
Immagino fosse un vanto…
Ricordo ancora quel giorno, avevo sette anni, quando mia madre
mi lavò i piedi, li cosparse di allume e mi tagliò le unghie.
Poi mi piegò le dita contro la pianta del piede, legandomele con
una fascia lunga tre metri cominciando dal piede destro e
passando poi al sinistro.
Poi cosa fece sua
madre?
Mi ordinò di camminare, ma quando ci provai,
il dolore fu insopportabile. Quella notte mi sentii i piedi in
fiamme e non riuscii a dormire.
Una pratica
dolorosissima…
Dopo alcuni mesi, tutte le dita,
tranne l'alluce, erano schiacciate contro la superficie interna.
Mia madre mi tolse le bende e lavò il sangue. Ogni due settimane
mi metteva delle scarpe nuove: ogni nuovo paio era di qualche
millimetro più piccolo del precedente.
Lei
apparteneva ad una famiglia ricca vero?
Appartenevo
ad una famiglia benestante per cui l’aver iniziato all’età di 7
anni rendeva la pratica meno dolorosa. Nelle famiglie contadine
la fasciatura cominciava più tardi e comunque era meno rigida
perché le mie coetanee dovevano essere abili al lavoro fino a
che non si concordava loro un matrimonio, o fino a che non erano
in età da matrimonio, comunque prima dei 15 anni, finché le ossa
erano ancora malleabili.
Quanto durò questo
sacrificio…
Per deformare i piedi nella loro forma
definitiva erano necessari almeno 3 anni, talvolta anche 5 o 10.
Per me ne furono sufficienti quattro, ma per tutta la vita i
miei piedi hanno avuto bisogno di continue attenzioni e di
scarpine rigide. Le scarpette andavano indossate anche di notte
affinché la deformazione non regredisse. In ogni momento dovevo
piegare le quattro dita più piccole al di sotto della pianta del
piede ed avvicinare l'alluce ed il tallone inarcando il collo
del piede. In questo modo i talloni diventavano l'unico punto di
appoggio, causando la tipica andatura fluttuante, come il loto
che si piega al vento.
Perché tutto questo?
Costituiva un segno di bellezza e perfezione e nonostante il
dolore provocato dalla fasciatura la pratica era considerata
socialmente accettabile.
Immagino fosse
finalizzato al matrimonio…
Durante l’adolescenza
iniziai a fabbricarmi scarpine artigianali con tanto di
decorazione floreale. Questa pratica, comune a tutte le giovani
cinesi in età di matrimonio, esaltava la forma del piede e
mostrava le doti manuali della donna. Ogni scarpina era una
forma d'arte ed un passaporto della donna. La dimensione del
piede, e la struttura della scarpa dicevano tutto ciò che era
necessario su di una donna: la sua capacità di sopportare il
dolore, le sue abilità casalinghe.
Secondo la
leggenda, la pratica del Loto d'oro sorse intorno al 900 d.C. da
una concubina imperiale…
Per accaparrarsi il favore
dell'imperatore si era fasciata i piedi con lunghe fasce di seta
bianca per poi danzare la Danza della luna sul fiore del Loto.
Io vivevo nel mito di quella concubina come per secoli, milioni
di giovani donne come me, hanno dovuto sopportare questa tortura
perché era del tutto normale che la donna crescesse con il fine
ultimo di piacere all’uomo e sposarsi attraverso il matrimonio
combinato.
Quando fui destinata ad un uomo i miei futuri
suoceri avevano il diritto di controllare costantemente prima
del matrimonio la dimensione dei miei piedi.
Sembra che questa pratica fosse stata addirittura incoraggiata
dal Confucianesimo…
La religione vedeva nel Loto
d'oro una dimostrazione perfetta di sottomissione della donna
all'uomo.
Le donne con i piedi fasciati erano fisicamente
dipendenti dal loro uomo, ed era estremamente difficile
allontanarsi dalla propria casa. Alla fine la pratica divenne
così popolare che una donna che non aveva i piedi fasciati non
aveva speranza di contrarre un buon matrimonio, tra le classi
meno agiate era addirittura impossibile sposarsi. Era l'unica
cosa a cui una donna rispettosa e una madre premurosa, avevano
obbligo di pensare.
Una buona fasciatura dei
piedi sostituiva qualunque altra dote di una donna…
Garantiva che la sposa avrebbe compiaciuto in ogni modo il
marito, pur di non essere ripudiata. Era prova di un'alta
sopportazione del dolore, era dimostrazione di coraggio, era
simbolo di docilità caratteriale.
Ma c’era anche
un altro aspetto non trascurabile, vero?
La donna
con un piede piccolo a forma di mezzaluna era più appetibile e
suscitava un forte impulso erotico negli uomini cinesi, che
bramavano toccarlo. Le difficoltà di deambulazione costringevano
ad un'andatura oscillante, come del resto i tacchi a spillo per
le occidentali, e mantenevano i muscoli delle gambe sempre in
tensione. Gli uomini ritenevano che quella andatura curiosa
stimolasse l'ingrossamento dei muscoli adduttori delle gambe
provocando così un restringimento della vagina. Per questo
motivo, gli uomini cinesi dicevano che le donne dai “piedi di
Loto” avevano vagine così forti che, fare l’amore con loro, era
come farlo con una vergine tutte le volte.
Oggi
la pratica è stata abolita…
La pratica fu abolita
ufficialmente da un decreto imperiale del 1902, dopo la
fondazione della Repubblica di Cina, la fasciatura dei piedi
diventò illegale. Ci vollero però 50 anni affinché la pratica
scomparisse gradualmente. Il popolo, infatti, offrì molta
resistenza al cambiamento delle usanze. Sorprendentemente,
furono soprattutto le donne e gli strati più poveri della
popolazione a continuare la pratica, per i suoi vantaggi in
ambito sociale. Quando gli uomini cominciarono a preferire i
piedi grandi, per le donne con i piedi fasciati fu una seconda
tragedia, perché videro vanificati anni di sofferenze e
aspettative.