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INTERVISTA
IMPOSSIBILE 
Lisa Gherardini
La Gioconda
Lisa Gherardini del Giocondo, detta anche Lisa del Giocondo o monna
Lisa è stata una nobile italiana, appartenente alla famiglia
fiorentina dei Gherardini di Montagliari. Secondo Giorgio Vasari
sarebbe la donna ritratta nella Gioconda, commissionata a Leonardo
da Vinci da suo marito, Francesco del Giocondo, durante i primi anni
del XVI secolo.
(Firenze, 15 giugno
1479 - Firenze, 15 luglio 1542).

«Prese Lionardo a fare per Francesco del
Giocondo il ritratto di mona Lisa sua moglie»
Madame le sue origini? Sono nata a Firenze nel
1479. Mio padre Antonio Maria Gherardini era un ricco
mercante di stoffe. Sposò in prime nozze Lisa di
Giovanni Filippo de Carducci morta di parto. In seguito
nel 1473 sposò Caterina Rucellai, anch'essa morta di
parto.
Infine sposò sua madre… Nel 1476 sposò
infatti mia madre Lucrezia del Caccia, figlia di Piera
Spinelli. Mia madre apparteneva ad una famiglia
benestante, all'epoca possedeva sei aziende agricole
nelle colline del Chianti, che producevano grano, vino
ed olio d'oliva.
Dopo tre anni di matrimonio
nacque lei. Mi chiamarono Lisa dal nome di mia nonna
paterna. Ero la primogenita di sette bambini, tre
sorelle e tre fratelli, Giovangualberto, Francesco e
Noldo.
Dove vivevate a Firenze? Dapprima in
una casa vicino a Santo Spirito, poi ci trasferimmo in
Via dei Pepi nei pressi della Basilica di Santa Croce.
Abitavamo vicino a Piero da Vinci, padre di Leonardo.
Suo padre morì quando lei era ancora giovane… Sì
fu una morte improvvisa ed io andai a vivere da Mariotto
Rucellai, mio nonno materno, gonfaloniere della Signoria
in stretti rapporti con la famiglia Medici.
Come
trascorse la sua adolescenza? Nonostante Firenze
fosse una delle città più grandi e più ricche del
Quattrocento, la vita sociale non era priva di
conflittualità, sia da un punto di vista politico, sia
da un punto di vista economico, con notevoli disparità
tra i cittadini in termini di ricchezza. Per fortuna ero
nata in un’antica ed aristocratica famiglia per cui mi
potevo permettere una vita agiata e vivere di rendita.
Frequentò i Medici e si parla anche di una sua
relazione con Giuliano, figlio di Lorenzo il Magnifico e
fratello di Papa Leone X. Eravamo in ottimi rapporti,
purtroppo Giuliano dopo la caduta dei Medici dovette
esiliare.
Se non sbaglio lei rimase incinta e
dovette abortire…. Sono solo dicerie, eravamo
entrambi sposati.
Comunque si sposò giovanissima
vero? Il 5 marzo 1495 sposai per volere di mio nonno
Mariotto, Francesco di Bartolomeo del Giocondo. Io avevo
quindici anni e lui il doppio, era un mercante di seta e
di vesti e divenni così la sua terza moglie. La sua
seconda moglie era stata Camilla di Mariotto Rucellai
ovvero mia zia.
Suo marito era una persona
conosciuta in città… Apparteneva alla famiglia dei
Giocondi. Si erano insediati a Firenze nel Trecento
costruendo botti poi lasciarono l'attività artigianale
per darsi al più proficuo commercio di tessuti pregiati.
Nel 1491 aveva sposato sua zia Camilla… Il
matrimonio fu brevissimo, appena tre anni, poi mia zia
morì appena diciottenne lasciando Francesco con un bimbo
di un anno da svezzare. Per questa ragione il lutto fu
molto breve, c'era bisogno di qualcuno che accudisse il
piccolo Bartolomeo.
Quindi per volere della sua
famiglia vi sposaste… Mio nonno andò da un notaio e
costituì una buona dote per me. La dote includeva poderi
nei pressi di San Donato in Poggio fra cui il podere de
"La Ripa".
Dove viveste? Presso Via della
Stufa. La famiglia di mio marito era più facoltosa della
mia per cui mantenni sempre un discreto tenore di vita
grazie alle mie rendite e alle attività di mio marito.
Figli? Durante il matrimonio nacquero cinque
bambini. Il primo fu Piero nel 1496, poi vennero
Camilla, Andrea, Giocondo e Marietta. Allevai anche come
detto Bartolomeo, il figlio di Francesco.
Fu un
matrimonio felice? I primi anni furono di grande
tribolazione: il lavoro, la guerra, l'impegno politico e
poi tutti quei ragazzi da tirare su. Le due ragazze
Camilla e Marietta si fecero suore e due dei maschi
furono avviati all'attività di famiglia.
Suo
marito divenne un uomo di spicco in città… Nel 1499,
Francesco venne eletto come uno dei Dodici Buonomini
della Repubblica fiorentina, prima che, nel 1512, ne
divenisse Priore, venendo poi riconfermato in questa
carica nel 1524. In buoni rapporti con i Medici nel
1512, quando il governo di Firenze temeva il loro
ritorno dall'esilio, Francesco venne imprigionato e
multato di 1.000 fiorini, venendo rilasciato nel mese di
settembre, quando il potere pubblico della famiglia dei
Medici venne restaurato.
Parliamo del ritratto?
Come mai finì per fare la modella a Leonardo? Come
altri fiorentini vissuti durante il Rinascimento
italiano, i Del Giocondo erano appassionati d'arte e
comunque era del tutto normale, anzi direi d’obbligo,
per i ricchi dell’epoca farsi ritrarre da artisti famosi
e soprattutto far ritrarre le proprie mogli. Per questo
motivo mio marito Francesco commissionò il ritratto a
Leonardo da Vinci.
Leonardo la presentò come una
donna affascinante e di successo… Leonardo era un
ritrattista di raffinata sensibilità e comunque il
ritratto in se stesso e le dimensioni sono segni della
posizione sociale di mio marito. Non a caso Leonardo mi
ritrasse con le vesti scure ed il velo nero che derivano
dall'alta moda spagnola molto in auge al tempo a
Firenze. Ed in ultimo tenga anche conto che quel quadro
rappresenta l’unione di due famiglie importanti della
Firenze di allora, ovvero i Gherardini e i Giocondi.
Alcuni maligni affermano che a commissionare a
Leonardo il quadro fu Giuliano de' Medici.
Impossibile! Il dipinto incarna le caratteristiche
tipiche di donne virtuose del XV e del XVI secolo; come
ha potuto notare sono ritratta con la mano destra posata
sulla sinistra, posizione che simboleggia la fedeltà
matrimoniale. Quindi non era assolutamente possibile che
fosse stato Giuliano a commissionare il quadro.
Il ritratto rimase incompiuto vero? Per questo motivo
mio marito non pagò il lavoro. Anzi a dire il vero
Leonardo non ci consegnò l’opera anche se incompiuta. La
portò con sé e la completò molti anni dopo, forse in
Francia.
Nel 1538, Francesco morì di peste
lasciando saggi consigli ai figli e parole dolcissime
per la moglie Lisa. Nel suo testamento siglato da
Piero da Vinci, aveva stabilito che, alla sua scomparsa,
venisse restituita a Lisa la dote, consegnandole inoltre
il suo abbigliamento personale ed i suoi gioielli.
Riguardo alle cure riservate alla moglie, scrisse delle
precise disposizioni alla loro figlia Ludovica ed a suo
figlio Bartolomeo. Francesco infatti scrisse: «Dato
l'affetto e l'amore del testatore nei confronti di Mona
Lisa, la sua amata moglie; in considerazione del fatto
che Lisa ha sempre agito con uno spirito nobile e come
una moglie fedele ("mulier ingenua"); sperando che a lei
venga dato tutto ciò di cui ha bisogno...»
(Testamento di Francesco di Bartolomeo del Giocondo, 29
gennaio 1537) Circa quattro anni più tardi, Lisa si
ammalò e fu portata da sua figlia Ludovica al convento
di Sant'Orsola, dove morì il 15 luglio 1542, all'età di
63 anni, e qui fu tumulata. La possibile tomba di
Lisa Gherardini, nell'ex-chiesa di Sant'Orsola
A
secoli di distanza dalla sua morte, la Monna Lisa
divenne il quadro più famoso del mondo ed un simbolo
dell'arte occidentale; inoltre l'attenzione dei
collezionisti e degli studiosi d'arte fece sì che
quest'opera divenisse un'importante fonte di
ispirazione, anche per finalità commerciali. Nel 2005
Lisa Gherardini venne definitivamente identificata come
il modello del dipinto di Leonardo.
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https://it.wikipedia.org/wiki/ Lisa_Gherardini
http://www.italian-family-history. com/Gioconda/storia.htm
http://www.meteoweb.eu/2016/04 /arte-ecco-chi-era-lisa-g
© Adamo Bencivenga - Tutti i diritti riservati
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