|
HOME
CERCA
CONTATTI
COOKIE POLICY 
INTERVISTA
IMPOSSIBILE 
COCO CHANEL
La moda passa lo stile resta
Era di umili origini, nacque il 19 agosto del 1883, nel
villaggio francese di Saumur, nella Francia meridionale e all'età di
dodici anni perse sua madre, fatto dolorosissimo, cui seguì a breve
l’abbandono del padre. E’ stata una delle più grandi stiliste di
moda del Novecento, capace di rivoluzionare il concetto di
femminilità. Ha fondato la nota casa di moda che porta il suo nome,
Chanel.

.Madame Chanel, iniziamo da quand’era bambina?
Beh la mia infanzia non fu tra le più felici. Subivo la
condizione di figlia di una coppia non sposata e rimasi
orfana molto presto. Passai la mia adolescenza in un
orfanotrofio gestito da religiose e presso alcune zie,
che vivevano nella provincia di Auvergne. Furono loro a
darmi il soprannome di Coco, che significa ‘bestiolina'
.
A diciotto anni viene ammessa in un
collegio... L'unico vantaggio che mi portò, fu che
imparai a cucire e subito dopo riuscii a trovare il mio
primo impiego come commessa presso un negozio di stoffe,
a Moulins.
Nell’estate del 1908 succede qualcosa
che le cambierà la vita… Avevo venticinque anni e
conobbi un uomo molto influente. Étienne Balsan l'erede
di una dinastia di industrie tessili. Diventai la sua
amante e poco tempo dopo mi trasferii nella sua tenuta.
Quindi iniziò a frequentare l’alta società? In
effetti capii che sarei potuta diventare molto ricca
sfruttando le amicizie di Balsan. Le sue amiche mi
chiedevano continuamente dove comprassi i miei deliziosi
cappellini. Cappelli che naturalmente creavo da sola.
Perché piacevano i suoi cappelli? Li disegnavo
con uno stile particolare che esaltava la donna dinamica
e priva di etichette. Aprii il mio primo negozio a
Deuville nel 1913 ed addirittura un salone di moda a
Biarritz, finchè approdai a Parigi aprendo un negozio in
Rue Cambon 31
La sua fama cresceva rapidamente…
Gli affari andavano a gonfie vele e decisi di
allargare le mie attività oltre la creazione di
cappelli. Nel 1921 creai assieme ad Ernest Beaux lo
storico profumo Chanel n°5, ma anche Cuir de Russie,
Gardenia e lo Chanel n°22.
Ci parli appunto del
celeberrimo Chanel N°5… Quell’essenza incarnava un
concetto di femminilità senza tempo, unica e
affascinante. Fu innovativo per la struttura della
fragranza, per la novità del nome e l'essenzialità del
flacone. Trovavo ridicoli i nomi altisonanti dei profumi
dell'epoca, tanto che decisi di chiamare la mia
fragranza con un numero, perché corrispondeva alla
quinta proposta olfattiva che mi aveva fatto Ernest. Il
flacone poi ebbe un tale successo che, dal 1959, è
esposto al Museo di Arte Moderna di New York.
Era
nato lo stile rivoluzionario Chanel! Sostituii la
moda ingombrante e fastosa della belle èpoque con
tailleur costituiti da giacche maschili e gonne diritte
o pantaloni, appartenuti fino a quel momento all'uomo.
Insomma uno stile sobrio ed elegante, ma anche pratico.
Mi ero ripromessa di liberare la donna, la volevo
rendere indipendente dagli uomini, libera e
rivoluzionaria, moderna e all'avanguardia.
Anche
le stoffe subirono un cambiamento! Il miei tessuti
preferiti erano il tweed e soprattutto il jersey. Un
materiale a maglia molto flessibile che intagliato nei
tailleurs divenne un vero e proprio must della moda, che
accompagnavo con i colori blu scuro, beige e grigio.
Gli accessori divennero indispensabili… Facevo
largo uso di bigiotterie in perle, lunghe catene dorate,
e l'assemblaggio di pietre vere con gemme false
Nei primi anni '30 sposò uno degli uomini più ricchi
d'Europa, il Duca di Westminster. Si trovava a suo agio
nel ruolo di duchessa? Ci sono state parecchie
Duchesse di Westminster, ma una sola Chanel!
Nella seconda metà degli anni trenta fu travolta però
dalla crisi economica internazionale.. Furono tempi
incerti e bui. Nel 1936 addirittura venni chiusa fuori
dal mio atelier dalle lavoranti in sciopero. Fu per me
un dolore immenso e decisi di chiudere la maison
licenziando tutti i dipendenti.
Perché nel ‘45
emigrò in Svizzera? Avevo perso la testa per un
ufficiale nazista. Il classico colpo di fulmine che mi
fece perdere credibilità e simpatia da parte dei miei
connazionali. Fui accusata addirittura di
anti-semitismo.
Facciamo un salto di qualche
anno. Nel 1954 decise di rimettersi in gioco.
Nonostante le dichiarazioni di Marilyn Monroe che diceva
di andare a letto solo con una goccia di Chanel n°5 le
vendite del profumo erano drasticamente calate. Quindi
all’età di 70 anni sfidai me stessa presentando una
nuova collezione ispirata agli anni 20.
La stampa
la demolì definendo la sue creazioni un clamoroso
fiasco. In realtà avevano visto il futuro e lo
avevano scambiato per passato. Non sapevano che la moda
dei futuri anni '60 avrebbe richiamato per alcuni
aspetti gli anni 20.
Il tempo le ha dato
ragione? Sì. Nonostante l’iniziale insuccesso,
grazie anche alla stampa americana, risalii sulla cresta
dell'onda nel giro di due stagioni.
Gli americani
erano entusiasti del "tailleur di Chanel". A distanza
di quasi trent’anni la giacca aveva subito un
cambiamento di stile cardigan, con inclusa la tipica
catenella cucita all'interno; la gonna ancora più
semplice e comoda, tagliata più corta.
Secondo
lei perché ha avuto tanto successo? Fondamentalmente
credo che la mia impronta stilistica si fonda sulla
ripetitività dei modelli base. Le varianti erano
costituite dal disegno dei tessuti e dai dettagli. Come
dire: “la moda passa, lo stile resta”…
Gabrielle
muore a 87 anni, una domenica mattina, nella sua suite
all'Hôtel Ritz di Parigi. Attualmente la maison è
presieduta come direttore artistico da Karl Lagerfeld.
Nel 1969 a Broadway fu prodotto un musical, Coco, nel
quale lavorava Katharine Hepburn, ispirato alla sua
vita. Nel 1978 nella Casa di mode Chanel è stata
introdotto il pret-a-porter: oggi il suo impero rende
più di centosessanta milioni di dollari all'anno.
.
|

IMMAGINE GENERATA DA IA INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA E' STATA
REALIZZATA GRAZIE A: .http://www.psicolinea.it/p_p/coco_chanel.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Coco_Chanel
http://biografie.leonardo.it/ .


Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori.
Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.
If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti

|
|