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INTERVISTA IMPOSSIBILE
Michèle Morgan
Avec ces yeux-là
(Neuilly-sur-Seine, 29 febbraio 1920 – Meudon,
20 dicembre 2016)
Icona del
cinema francese è stata l'eroina del film
“Quai des brumes” (Il porto delle nebbie) di
Marcel Carné a fianco di Jean Gabin. I suoi
occhi sono considerati i più belli del
cinema francese!
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Madame le sue origini?
Il mio vero nome è
Simone Renée Roussel, vissi la mia infanzia con i miei due
fratelli Pierre e Paul, nella mia città natale
Neuilly-sur-Seine. Purtroppo mio padre nella crisi del 1929
perse il lavoro e faticava a mantenere la famiglia. A 15 anni
lasciai la casa dei miei genitori per andare insieme a mio
fratello a Parigi.
Come vedeva il suo futuro?
Volevo fare teatro e diventare una stella. Per pagarmi le
lezioni di recitazione nella scuola di René Simon accettai
qualche parte da comparsa nel cinema.
Perché ha
scelto di chiamarsi Michèle Morgan?
Era un nome che
si sarebbe scritto facilmente sui neon di Broadway.
Accanto a quale mostro sacro lo vedeva scritto?
Sono sempre stata innamorata di Robert Taylor
Voleva fare l’attrice teatrale, perché ha scelto il cinema?
La prima volta che salii ufficialmente su un palcoscenico mi
prese una specie di fifa blu! Cinema e teatro sono due mestieri
diversi.
Il suo primo film?
Il mio
primo film con un ruolo importante fu Raggio di sole, un film
del 1936 di Lèonide Moguy. Negli anni successivi recitai in
Delirio, Il caso del giurato Morestan e Tempeste.
La descrivono come una attrice elegante e di luminosa
bellezza…
Mi imposi all'attenzione del grande
pubblico con Il porto delle nebbie del 1938, il capolavoro di
Marcel Carné nel quale interpretai al fianco di Jean Gabin il
memorabile personaggio di Nelly, la giovane ragazza del porto
che lega il suo destino a quello di un giovane disertore.
L'immagine di quella donna con il volto incorniciato da un basco
che ne metteva in evidenza gli occhi e il corpo avvolto in uno
stretto impermeabile, conquistò il pubblico e la critica.
Altro film importante fu Sinfonia pastorale…
Nel film di Jean Delannoy del 1946 recito la parte di Gertrude,
un'orfana cieca dalla nascita intorno alla quale si scatena un
dramma familiare. In quel ruolo vinsi il premio per la migliore
interpretazione femminile al Festival di Cannes.
Quasi tutti film drammatici…
Non so perché ma
secondo i registi ero adatta al genere drammatico, comunque
spesso di ottima qualità: la sceneggiatura di questi ultimi due
film, per esempio, fu scritta dal poeta Jacques Prévert.
All’inizio degli anni Quaranta si trasferì negli Stati
Uniti…
Divenni un’attrice di Hollywood, anche se non
raggiunsi mai la fama di altre grandi attrici di quegli anni,
come ad esempio Ingrid Bergman.
Anche qui non si
discostò dal genere drammatico…
Recitai in L’ora del
destino, Il giuramento dei forzati e Idolo infranto: quasi
sempre ruoli drammatici, in cui interpretavo eroine tragiche.
Tra le altre cose lei è stata famosa per via dei
molti ruoli importanti a cui andò vicina, senza però ottenerli…
Feci un provino per Il sospetto di Alfred Hitchcock ma fui
scartata per via del mio ancora scarso inglese. Stessa storia
per il ruolo di protagonista femminile in Casablanca, ma la
parte andò alla Bergman.
La sua vita privata
madame?
Mi sposai nel 1942 con l'attore statunitense
William Marshall dal quale nel 1944 ebbi un figlio, Michael.
Divorziammo qualche anno dopo, ci risposammo entrambi lui con
l'attrice Micheline Presle mentre io con l'attore francese Henri
Vidal.
Henri Vidal morì prematuramente nel 1959…
Dall'inizio degli anni sessanta fui sentimentalmente legata
all'attore e regista Gérard Oury, fino alla morte di lui nel
2006.
Nel periodo di Hollywood visse a Los
Angeles al 10050 Cielo Drive…
Commissionai quella
casa ad un architetto. Purtroppo in seguito divenne tragicamente
famosa per essere stata il luogo dell'omicidio, nel 1969,
dell'attrice Sharon Tate ad opera di Charles Manson
Morgan smise di recitare nel 1968 dopo aver terminato le riprese
di Benjamin per dedicarsi alla pittura e da allora fece
pochissime parti al cinema e a teatro, mai da protagonista. Nel
1969 il governo francese le conferì il titolo di Cavaliere della
Legion d'Onore. Nel 1971 presiedette la giuria del Festival di
Cannes. Pubblicò nel 1977 un libro di memorie intitolato Avec
ces yeux-là, (“con quegli occhi”) riprendendo la celebre battuta
pronunciata da Jean Gabin nel film Il porto delle nebbie. Nel
1992 fu premiata con un Cesar alla carriera e Il Leone d'oro
sempre alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia del 1996
In Italia ha lavorato con Alessandro Blasetti (Fabiola), Camillo
Mastrocinque (Vacanze d'inverno), Duccio Tessari (Il fornaretto
di Venezia) e Giuseppe Tornatore (Stanno tutti bene).
Michèle
Morgan ha una stella nella Hollywood Walk of Fame al 1645 Vine
Street.
Muore a Meudon il 20 dicembre 2016 all’età di 96
anni.
FILMOGRAFIA
Otto cani in cerca di padrona (Mademoiselle Mozart)
regia di Yvan Noé (1936) Viva la gloria (La vie
parisienne) di Robert Siodmak (1936) Una ragazza
intraprendente (Une fille à papa) di René Guissart
(1936) Raggio di sole (Le mioche) di Lèonide Moguy
(1936) Mes tantes et moi, regia di Yvan Noé (1937)
Gigolette, di Yvan Noé (1937) Il caso del giurato
Morestan (Gribouille) di Marc Allégret (1937) Delirio
(Orage) di Marc Allégret (1938) Il porto delle nebbie
(Le quai des brumes) di Marcel Carné (1938) L'isola
dei coralli (Le récif de corail) di Maurice Gleize
(1939) Senza domani (L'entraîneuse) di Albert
Valentin (1939) La legge del nord (La loi du nord) di
Jacques Feyder (1939) Melodie celesti (Les musiciens
du ciel) di Georges Lacombe (1940) Tempesta
(Remorques) di Jean Grémillon (1940) L'ora del
destino (Joan of Paris) di Robert Stevenson (1942)
Untel père et fils, regia di Julien Duvivier (1943)
Incontro all'alba (Two Tickets to London), regia di
Edwin L. Martin (1943) Il denaro non è tutto (Higher
and Higher), regia di Tim Whelan (1943) Il giuramento
dei forzati (Passage to Marseille), regia di Michael
Curtiz (1944) La sinfonia pastorale (La symphonie
pastorale), regia di Jean Delannoy (1946) Incatenata
(The Chase), regia di Arthur Ripley (1946) Idolo
infranto (The Fallen Idol), regia di Carol Reed (1948)
Con gli occhi del ricordo (Aux yeux du souvenir), regia
di Jean Delannoy (1948) Fabiola, regia di Alessandro
Blasetti (1949) Maria Chapdelaine di Marc Allégret
(1950) L'amante di una notte (Le château de verre) di
René Clément (1950) Anime incatenate (La belle que
voilà) di Jean-Paul Le Chanois (1951) Maternità
proibita (L'étrange Mme X) di Jean Gremillon (1951) I
sette peccati capitali di Claude Autant-Lara (1952)
L'ora della verità (La minute de vérité) di Jean
Delannoy (1952) Gli orgogliosi (Les orgueilleux) di
Yves Allegret (1953) Destini di donne (Destinées) di
Christian-Jaque e Jean Delannoy (1954) Domanda di
grazia (Obsession) di Jean Delannoy (1954) Oasi di
Yves Allegret (1955) Napoleone Bonaparte di Sacha
Guitry (1955) Grandi manovre (Les grandes
manoeuvres), regia di René Clair (1955) Margherita
della notte (Marguerite de la nuit), regia di Claude
Autant-Lara (1955) Maria Antonietta (Marie-Antoinette
reine de France), regia di Jean Delannoy (1956) I
clandestini della frontiera (The Vintage) di Jeffrey
Hayden (1957) Delitto sulla Costa Azzurra (Retour de
manivelle) di Denys De La Patellière (1957) Lo
specchio a due facce (Le miroir à deux faces), regia di
André Cayatte (1958) Il sapore di Parigi (Maxime) di
Henri Verneuil (1958) Racconti d'estate di Gianni
Franciolini (1958) Perché sei arrivato così tardi?
(Pourquoi viens-tu si tard?) di Henri Decoin (1959)
Vacanze d'inverno di Camillo Mastrocinque (1959)
Grand Hotel (Menschen im Hotel) di Gottfried Reinhardt
(1959) Sesso e alcool (Les scélérats) di Robert
Hossein (1960) S.O.S. operazione Fortunat (Fortunat)
di Alex Joffé (1960) I leoni scatenati (Les lions
sont lâchés) di Henri Verneuil (1961) Il pozzo delle
tre verità (Le puits aux trois vérités) di François
Villiers (1961) Poker col diavolo (Rencontres) di
Philippe Agostini (1962) Il delitto non paga (Le
crime ne paie pas) di Gérard Oury (1962) Landru di
Claude Chabrol (1962) Il fornaretto di Venezia di
Duccio Tessari (1963) La finestra della morte
(Constance aux enfers) di François Villiers (1963)
Chi vuol dormire nel mio letto? di André Hunebelle
(1963) La dolce pelle di Yvonne (Les pas perdus) di
Jacques Robin (1964) Nuda per un delitto (Les yeux
cernés) di Robert Hossein (1964) Dis-moi qui tuer di
Etienne Périer (1965) Né onore né gloria (Lost
Command) di Mark Robson (1966) Benjamin (Benjamin ou
Les mémoires d'un puceau) di Michel Deville (1968) Il
gatto, il topo, la paura e l'amore (Le chat et la
souris) di Claude Lelouch (1975) Agenzia matrimoniale
A (Robert et Robert) di Claude Lelouch (1978) Un
uomo, una donna oggi (Une homme et une femme, 20 ans
déjà) di Claude Lelouch (1986) Stanno tutti bene di
Giuseppe Tornatore (1990)
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