Madame le sue origini?
Sono nata a Rouen, ultima di dodici figli di Daniel Morfi e
Marguerite Conard. Dei dodici bambini soltanto sette, dei quali
cinque erano femmine, sopravvissero alle malattie infantili.
La sua famiglia era abbastanza povera…
I
miei erano di origini irlandesi, avevano una piccola libreria di
libri usati. Ma con i libri si guadagnava molto poco per cui
iniziarono ad essere conosciuti dalla giustizia per piccoli
furti e truffe.
Sembra che sua madre alternasse
il lavoro di libraia al mestiere più antico del mondo e fosse
pronta a concedere le sue figlie al miglior offerente…
Come le ho detto eravamo molto poveri e le donne al tempo erano
solo un costo per cui l’unico desiderio di mia madre era quello
di mantenerci vergini e sistemarci in qualche modo.
Lei cosa faceva per non gravare sulla famiglia?
Facevo la cantante, come mia sorella maggiore Victoire, e a
tempo perso la modella. Posai nuda per il pittore tedesco
Francois Boucher, in uno dei dipinti più famosi del grande
maestro rococò: la Ragazza sdraiata.
La sua
vicenda è documentata anche da Giacomo Casanova nelle sue
memorie …
Praticamente Casanova dopo aver comprato
il quadro dal pittore per sei luigi volle conoscermi.
Successe qualcosa tra voi?
Assolutamente no.
Lui avrebbe voluto, ma io e mia sorella rifiutammo qualsiasi
cifra. All’epoca avevo tredici anni e lui era solo un
avventuriero.
Ci descrive il quadro?
Mi dipinse adagiata sul letto completamente nuda in posizione
lasciva ma non frontale. Sono proprio i miei glutei il punto
centrale della composizione. Tenga conto che le mie gambe sono
divaricate, quasi a rivolgere un esplicito invito a chi guarda,
e le lenzuola in disordine, come se il rapporto si fosse
consumato da poco.
Si racconta che anche Luigi
XV colpito dalla tela avesse chiesto di vedere se l’originale
somigliasse all’opera…
Francois Boucher aveva fatto
di quel ritratto svariate copie ed una di queste era finita
nelle mani del re. L’artista mi aveva dipinto le gambe e le
cosce in modo così realistico da causare un effetto sconvolgente
al re. Luigi turbato dalle mie fattezze diede immediatamente
incarico a Dominique Guillaume Lebel, un gentiluomo di camera
del re, di rintracciarmi a Rouen e di introdurmi presso il
sovrano. Avevo quindici anni l’età giusta per i gusti del re.
Piacque al re?
Mi presentarono al re
ripulita e resa presentabile accompagnata da mia sorella
maggiore. Il re guardò alternativamente me e il ritratto
rimanendo impressionato dalla somiglianza. Poi si accomodò su
una poltrona e mi prese sulle sue gambe. Dopo qualche carezza e
constatata la mia verginità mi baciò sul collo e sulla bocca. A
quel punto mi chiese se avessi gradito rimanere a Versailles. Io
timidamente risposi di parlare con mia sorella, la quale, dopo
aver ricevuto mille, acconsentì.
Lui al tempo
aveva 42 anni…
Immagino che per il re l’originale
fosse meglio della tela visto che per tre anni, dal 1752 al
1755, ne divenni l'amante “la petite maîtresse”, risiedendo
stabilmente nel "Parco dei cervi", un insieme di padiglioni dove
avvenivano gli incontri tra il sovrano e giovanissime ragazze di
umile origine.
Chi erano le “petite maîtresse”?
Eravamo le amanti minori, delle giovanissime amanti occasionali
per le quali, a differenza delle amanti ufficiali, non si
prevedeva un appartamento a corte. Tenga conto che al tempo
l'attività sessuale di Luigi era a dir poco frenetica quindi,
per evitare che il viavai si svolgesse alla reggia, fu allestito
un rifugio che si trovava appunto nel Parco dei cervi. Quando il
rapporto non si limitava a una notte, e questo fu il mio caso,
il re ci concedeva di risiedere in questi appartamenti vicini
alla Reggia.
Nel 1754 diede al re una figlia.
Oh sì la piccola Agathe Louise de Saint-Antoine de Saint-André,
ma fu una maternità indesiderata. Quando il re venne a sapere
della mia gravidanza mi fece cacciare in piena notte dalla casa.
Venni portata a Parigi, dove mi fu ordinato di prendere marito.
Madame mi perdoni, ma la storia dice altro…
Ovvero che lei commise un errore grave…
L’errore di
cui parla è comunque a molte cortigiane, vale a dire quello di
cercare di sostituire l'amante ufficiale. Ma non fu il mio caso
mai avrei potuto competere e sostituire la favorita del re
ovvero Madame de Pompadour
Quindi si sposò… chi
fu il fortunato?
Sposai Jacques de Beaufranchet,
conte d’Ayat in gran segreto. Il matrimobio fu celebrato nella
parrocchia dei Santi Innocenti. Nessun membro delle nostre
rispettive famiglie fu presente. Lui era un giovane abbastanza
piacente, dotato di un buon nome, ma con scarse fortune
economiche, nonostante la sua origine aristocratica.
Sotto il profilo del nome comunque un buon partito.
Direi di sì tra le altre cose il re mi regalò una
cifra consistente pari a duecentocinquantamila livres e mi
lasciò abiti e gioielli che mi aveva donato durante la nostra
relazione. Purtroppo per desiderio del re la bimba venne messa
in convento con un vitalizio di ottomila livres all'anno.
Nacquero figli?
Il matrimonio ebbe vita
breve. Mio marito morì in battaglia nella battaglia di Rossbach
lasciandomi due figli: la piccola Louise Charlotte che purtroppo
morì a due anni e Louis Charles Antoine che nacque diciassette
giorni dopo la morte del padre e diverrà generale delle armate
repubblicane.
Due anni dopo, nel 1759, un nuovo
matrimonio…
Mi risposai con François Nicolas Le
Normant de Flaghac divorziato con tre figli e diventi cugina di
madame de Pompadour, amante ufficiale di Luigi XV, considerata
la donna più potente della Francia. Grazie a questo matrimonio,
entrai nel mondo della finanza che mi consentì di moltiplicare
la mia fortuna economica.
Durante il suo secondo
matrimonio si parla di un ritorno di fiamma con il re… e nacque
anche una figlia…
Il 5 gennaio del 1768 diedi alla
luce Marguerite Victoire Le Normant de Flaghac, regolarmente
riconosciuta da mio marito. Tra me e il re ci fu sempre un
rapporto più che intimo.
Poi rimase di nuovo
vedova per la seconda volta…
Durante il periodo del
Terrore fui imprigionata come "sospetta" nel convento
benedettino inglese a Parigi. Dopo rilascio, a 58 anni, mi
sposai per la terza volta con Louis-Philippe Dumont, deputato
alla Convenzione Nazionale, di trent’anni più giovane di me. La
differenza di età purtroppo non ci permise di durare a lungo e
divorziammo dopo due anni.
Marie-Louise Morphy muore
a Parigi nel 1814, al’età di 77 anni, nella casa parigina della
figlia Victoire.