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INTERVISTA
IMPOSSIBILE 
Florence Elizabeth Maybrick
LA MOGLIE DI JACK LO SQUARTATORE
Jack lo squartatore insanguinò Londra nell’arco di pochi mesi,
da agosto 1888 fino a novembre dello stesso anno, uccidendo ben
cinque prostitute. Il serial killer più famoso della storia agiva
nell’East End e in particolare nel quartiere di White Chapel, e
sceglieva le sue vittime esclusivamente tra le prostitute. (3
September 1862 – 23 October 1941)

Di lui non si è mai saputo nulla, ma le indagini
hanno accertato che non si trattava di un protettore, un
ubriaco o un balordo qualsiasi. Di sicuro un uomo
capace di sfuggire alla polizia, forse un medico
impazzito, un pittore macabro o perfino il nipote della
regina erede al trono di Inghilterra. I suoi
delitti così efferati fecero rabbrividire l’opinione
pubblica come quello dell’ultima prostituta massacrata
il cui corpo venne ritrovato sventrato con l’addome
completamente squarciato, gli intestini strappati e
posti sopra la spalla destra, l’utero sottratto, il
cuore e i reni posti accanto ai seni, il fegato
collocato sulla coscia destra, l’enorme quantità di
sangue sparso, i pezzi di carne proiettati sulle pareti.
Al killer non interessava aggredire sessualmente le sue
vittime: nessuna, infatti, subì violenza sessuale,
vennero, però, tutte private degli organi interni
tramite dei tagli dalla precisione quasi chirurgica. Il
modus operandi era sempre lo stesso: Jack sorprendeva le
malcapitate in un angolo buio, le soffocava e poi
procedeva all’asportazione degli organi. Descritto
dai testimoni come un normale “uomo di bassa statura,
con un cappotto scuro e con una valigia nera nella mano
sinistra”, ogni ipotesi sulla sua identità è valida. Tra
queste ipotesi c’è quella di James Maybrick un
imprenditore del cotone marito di Florence Elizabeth
Maybrick. Noi l’abbiamo intervistata!
Madame
le sue origini? Sono nata a Mobile in Alabama. Sono
figlia di William George Chandler e di Caroline Chandler
Du Barry.
Chi era suo padre? Un uomo molto
influente, banchiere e per alcuni anni sindaco di
Mobile. Quando morì, mia madre si risposò con il barone
Adolph von Roques, un ufficiale di cavalleria nella
Ottavo Reggimento corazzieri dell'esercito tedesco.
Fu in uno di questi viaggi in Europa che conobbe
James Maybrick Oltre alla Germania visitammo la Gran
Bretagna e a bordo della nave incontrai James Maybrick,
il mio futuro marito.
Lui era molto più grande
vero? Io ero una ragazza di appena 19 anni e James
aveva 23 anni più di me. Era un uomo già affermato, un
imprenditore britannico, commerciante di cotone.
Nonostante la differenza di età la storia racconta che
fu un colpo di fulmine… Ci sposammo pochi mesi dopo,
il 27 luglio 1881 nella chiesa di St James, Piccadilly,
a Londra e ci stabilimmo a Battlecrease House, Aigburth,
un sobborgo di Liverpool.
Ci parli di Maybrick
Maybrick era nato a Liverpool, terzo di sette figli. A
36 sei anni durante un viaggio di affari negli Stati
Uniti contrasse la malaria. Fu curato con un farmaco a
base di arsenico e il risultato fu che divenne
dipendente del farmaco per il resto della sua vita.
Vennero dei figli? Due, James Chandler nato il
1882 e Gladys Evelyn nata nel 1886.
Le cronache
del tempo dicono che eravate una coppia di successo.
Non tutto era come sembrava. Mio marito era un tipo
ipocondriaco a causa della sua dipendenza dall’arsenico.
Per lavoro continuò a viaggiare fra gli uffici americani
e inglesi della sua azienda e questo sicuramente causò
gravi difficoltà tra noi.
A lungo andare il
vostro rapporto si deteriorò. Lui usciva con diverse
amanti, una delle quali, sembra, le diede addirittura
cinque figli.
A causa di quell’infedeltà lei non
rimase a guardare… Ero infelice, disgustata dal mio
matrimonio. Intrapresi diversi legami. Uno dei quali con
Alfred Brierley, un uomo d’affari.
E’ vera la
storia con suo cognato Edwin? Il fratello di suo marito?
Mio marito non tollerava la mia relazione con Alfred
Brierley per cui divenne violento e pericoloso. Solo in
quel frangente mi rifugiai nelle braccia di Edwin.
Dopo questi episodi di violenza la salute di suo
marito peggiorò improvvisamente… Morì il 27 aprile
del 1889
I fratelli di Maybrick la accusarono di
omicidio L’inchiesta stabilì che l’avvelenamento da
arsenico fu la causa della morte.
I sospetti
caddero su di lei… Purtroppo non riuscii a dimostrare
che mio marito assumeva regolarmente il farmaco e quindi
venni arrestata qualche giorno dopo e processata a
Liverpool e, dopo una lunga udienza, venni condannata a
morte per omicidio.
Il modo in cui il giudice
svolse il processo venne messo in discussione… Questo
fu il motivo per il quale la condanna venne commutata
nel carcere a vita.
Nel 1904 venne scarcerata…
Finalmente venne riconosciuta la mia innocenza.
Più di un secolo dopo la sua morte, Maybrick venne
sospettato per gli omicidi commessi da Jack lo
squartatore. Venne sospettato di essere Jack lo
Squartatore sulla base di un diario attribuito
all’assassino, ma i critici hanno sempre sostenuto che
non ci fossero prove sufficienti per accusarlo.
Dall’analisi psichiatrica del diario emergono una
quantità inverosimile di indizi oggettivi e concordanti
che conducono alla figura di James Maybrick. Appunto,
il fatto che si ipotizzi che fosse lui lo scrittore non
significa che fosse anche Jack lo squartatore.
Perché allora lo avrebbe fatto… Mio marito aveva una
personalità particolare, escludo sicuramente che sia lui
l’assassino, ma non posso escludere che ci sia lui
dietro quel diario visto che l’autore venne individuato
in un certo Michael Barrett.
Michael Barrett era
un commerciante di ferrivecchi disoccupato e
alcolizzato. Tra le altre cose venne smentito dal suo
avvocato: ben difficilmente Barrett avrebbe potuto
reperire i materiali perfettamente originali, (carta e
inchiostro) conoscere gli effetti clinici dell’arsenico
e possedere la necessaria cultura e abilità letteraria
per esserne l’autore. Ripeto non escludo che mio
marito possa averlo scritto.
Insisto, la
questione principale non è chi abbia scritto il diario,
ma l’autore di quegli efferati delitti. Suo marito viene
descritto come un tossicomane dipendente da arsenico e
stricnina come lei stessa ha confermato. Dicono che
fosse innamorato perso di lei e non corrisposto…
Quindi sarei io la vera causa?
Beh il tratto è
breve, quando seppe di essere tradito da lei si vendicò
scaricando la sua furia omicida sulle prostitute di
Whitechapel, il malfamato sobborgo di Londra.
L’ipotesi è interessante, ma non ci sono certezze.
Sembra che Jack lo squartatore concludesse i suoi
delitti scrivendo sui muri col sangue delle vittime le
iniziali FM, vale a dire Florence Maybrick. Questo
non significa nulla.
Nell’orologio da taschino
di suo marito è stata rinvenuta la scritta “I am Jack” e
le iniziali delle cinque vittime, anche questo non
significa nulla? Non conosco questo orologio.
Già, nonostante non ci sia una prova certa, l’esame
psicologico ed alcuni dettagli incastrano suo marito.
Senta mi ascolti, io so soltanto che questa ricerca
sull’identità di Jack è stata una miniera d’oro per
scrittori, giornalisti, editori che producono intorno a
questo mito continue e strampalate ipotesi, con relativi
libri, film e documentari. Oggi mio marito ieri il
pittore Walter Sickert, oppure l’erede al trono il
principe Alberto Vittorio, oppure Montague John Druitt,
Michael Ostrog e Aaron Kosminski, un barbiere
ebreo-polacco. Le autorità non sono state mai d'accordo
su una soluzione univoca e il numero dei sospettati
supera ormai il centinaio.
Su questo non le posso
dare torto… una vera e propria industria… Come dicevo
tra i sospettati fu anche coinvolto il figlio della
regina Vittoria, Alberto Vittorio. Sembra che il
principe avesse avuto una figlia da una relazione con
una prostituta, e la corona per evitare lo scandalo fu
costretta a rivolgersi a una serie di fiancheggiatori
massoni, tra cui lo stesso Jack lo Squartatore.
Quest’ultimo risolse la faccenda uccidendo tutte le
donne che erano in qualche modo a conoscenza della
relazione tra il principe e la prostituta.
Quindi
secondo lei James Maybrick non è Jack lo squartatore?
Ascolti mio marito aveva tanti difetti e sono stata io
la prima a denunciarli con il mio comportamento quando
era in vita, ma da lì ad essere quel criminale è davvero
un’ipotesi più che azzardata. Di certo la mia storia lo
dimostra: sarei l’ultima persona a difenderlo e la prima
ad accusarlo se solo avessi avuto un minimo sospetto.
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PROFILO DI JACK LO SQUARTATORE
Thomas Bond,
medico legale del caso cercò di redigere un profilo
della personalità criminale. Nel testo si evidenziava
come gli omicidi fossero stati commessi da un solo
individuo maschio fisicamente prestante, audace e
imperturbabile al tempo stesso. Lo sconosciuto sarebbe
apparso innocuo, forse un uomo di mezza età e ben
vestito, probabilmente con un mantello, probabilmente
per nascondere i sanguinosi effetti dei suoi attacchi.
Ipotizzò anche che il soggetto soffrisse di una
condizione chiamata satiriasi, una devianza sessuale
oggi identificata come ipersessualità o promiscuità.
Era di certo un maschio bianco, fra i 28 e i 36 anni,
viveva o lavorava nell'area di Whitechapel. La
concentrazione degli omicidi durante i fine settimana e
le zone in cui ha colpito l'assassino, a pochi isolati
di distanza l'una dall'altra, hanno fatto facilmente
concludere che lo "Squartatore" avesse un impiego
regolare nel quartiere. Nella sua infanzia la figura
paterna era assente o passiva. L'omicida probabilmente
esercitava un lavoro in cui poteva legalmente soddisfare
le sue tendenze distruttive. Probabilmente smise di
uccidere perché sentì di essere troppo vicino ad essere
scoperto. L'omicida probabilmente aveva un qualche
difetto fisico, che era per lui fonte di grande
frustrazione o rabbia.
LE VITTIME
La
prima è la quarantaduenne Mary Ann Nichols, trucidata
nella notte del 31 agosto 1888.
Dopo appena otto
giorni l’assassino agisce di nuovo e l’8 settembre
uccide la prostituta quarantaseienne Annie Chapman.
Accanto al corpo straziato della donna, privata
addirittura del cuore e degli intestini, viene trovato
un frammento di carta su cui compare per la prima volta
la scritta Jack The Ripper (Jack lo Squartatore). Alcuni
testimoni affermano di aver visto un uomo di bassa
statura munito di valigetta agitarsi intorno al corpo di
Annie.
Il terrore invade la città, e cominciano a
moltiplicarsi le ipotesi sull’identità del probabile
assassino. Si pensa ad un medico, ad un macellaio, poi
persino a un dipendente di un obitorio. Il serial
killer sembra inorgoglirsi per l’attenzione tributatagli
al punto da cominciare a scrivere delle lettere a
Scotland Yard. Una in particolare è accompagnata persino
da un rene conservato in alcol. Il 30 settembre è la
volta di Elizabeth Stride e Catherine Eddowes.
L’omicidio più efferato è, però, l’ultimo. La povera
Mary Jane Kelly viene trovata l‘8 novembre nella sua
stanza da letto terribilmente mutilata e privata di
quasi tutti gli organi interni.
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IMMAGINE GENERATA DA IA INTERVISTA A
CURA DI ADAMO BENCIVENGA REALIZZATA GRAZIE A:
http://cultura.biografieonline.it/jack- lo-squartatore/
http://www.latelanera.com/serialkiller/
serialkillerdossier.asp?id=JackLoSquartatore Andrea Cinci per “La
Stampa” http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/
trovato-jack-squartatore-svelato-mistero-era-
james-maybrick-133710.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/James_Maybrick
https://it.wikipedia.org/wiki/Jack_lo_ squartatore
© Adamo Bencivenga - Tutti i diritti riservati
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