Adamo mi parli di C'era un
ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones…
Che dire? E’ una famosissima canzone degli anni
sessanta scritta, testo e musica, da Mauro Lusini con l’aiuto di
Franco Migliacci.
Come nacque la canzone?
Arrivò a Roma un ragazzo di Siena con la sua chitarra
in cerca di fortuna. Praticamente un perfetto sconosciuto poco
più che ventenne, tale Mauro Lusini. Propose il brano in un
inglese un po' maccheronico al grande Franco Migliacci, quello
che aveva scritto VOLARE con Modugno. Migliacci, nel giro di
dieci minuti, in maniera molto rilassata, rielaborò il testo in
italiano, ma credo non cambiò nemmeno una parola.
Poi?
Migliacci la fece sentire a Morandi, il
quale si innamorò disperatamente della canzone e decise di
cantarla. “La prima volta che la ascoltai mi fece venire i
brividi dall'emozione.” Disse Gianni. Comunque lottò moltissimo
perché Migliacci, il suo produttore, e la casa discografica non
erano assolutamente d’accordo. In pratica non volevano che
interpretasse un brano così diverso, che parlava di guerra e di
un soldato americano morto in VIETNAM.
Immagino
il motivo: il pezzo non si adattava ad un cantante melodico come
Morandi…
Esatto. In quel periodo cantava delle
canzoni molto tradizionali, come La fisarmonica, In ginocchio da
te, Non son degno di Te, Se non avessi più te… La casa
discografica temeva un flop, in quanto Morandi rischiava di
perdere il suo pubblico e di essere troppo in ritardo per
accreditarsi come cantante beat.
Ma Morandi fu
testardo…
La canzone fu presentata da lui al
Festival delle Rose di Roma nel 1966 in abbinamento con la
versione dell'autore. La RCA però inserì come retro del disco
una classica e bella canzone d'amore, una cover del cantante
americano Neil Diamond (Solitary Man) tradotta con il titolo "Se
perdo anche te". I risultati di vendita furono controversi,
"C'era un ragazzo" entrò nella top-10, ma agli ultimi posti,
mentre in seguito "Se perdo anche te" raggiunse le prime
posizioni, segno che il pubblico era rimasto fedele alle melodie
del Morandi classico.
Mi dicono che esistono due
versioni per quanto riguarda Morandi.
Sì vero,
successe una cosa strana, dopo l’esibizione al Festival delle
Rose la RCA Italiana ritirò il disco sostituendolo con un genere
meno beat, più melenso e con l'introduzione dell'armonica a
bocca non presente nell'arrangiamento precedente. Le due
versioni sono entrambe arrangiate da Ennio Morricone.
Ovviamente la prima versione è introvabile.
Dopo
l’esibizione cosa successe?
Ovviamente fuochi e
fulmini. Ti ricordo che siamo nel 1966 e il brano incappò
immediatamente nella scure della censura televisiva per i versi
"mi han detto va nel Vietnam e spara ai Vietcong", e un po' per
tutta l'atmosfera antiamericana che vi si leggeva. Vi fu persino
un'interrogazione parlamentare che venne notificata all'autore:
ci si chiedeva infatti come "si permettesse ad un autore di
musica leggera di criticare la politica estera di un paese amico
come gli Stati Uniti".
Qualcuno tentò di
rimediare, vero?
Vi furono penosi suggerimenti da
parte di funzionari Rai, nel corso di trasmissioni televisive in
cui era programmato il pezzo, tendenti a far sostituire le
parole incriminate (Vietnam e Vietcong) con Corfù e Cefalù;
Migliacci si rifiutò di storpiare il pezzo. Andò in onda un po'
di volte alla radio anche se nella Hit Parade veniva fatta
ascoltare la facciata B del disco, Se perdo anche te, mentre per
le esibizioni in televisione, Morandi e Migliacci furono
costretti a sostituire la parola Vietnam con rattattatta.
Un grande successo entrato nella storia della musica
italiana…
In Italia è stato oggetto di diverse cover
e fu interpretato in seguito da Lucio Dalla, da Fiorello,
imitando la voce dello stesso Morandi, e da Claudio Baglioni.
Comunque fu un successo anche internazionale…
Il brano fece il giro del mondo, all’estero la versione
più nota è quella di Joan Baez che la incluse nel suo repertorio
e la cantò in svariate occasioni, compreso il concerto all'isola
di Wight nel 1969. In Grecia venne ripresa lo stesso anno dal
gruppo dei We Five (in cui militava un giovanissimo Demis
Roussos) tradotta in greco Kapoio agori opos ego latreve. Fu
inoltre molto popolare nell'URSS, dove fu tradotta in russo e
resa famosa nel 1968 dal gruppo sovietico Poyushchiye Gitary. Ci
fu anche una versione portoghese delle band Os Incriveis e
Engenheiros do Hawaii che l'hanno esportata in Sud America con
il titolo "Era um garoto que como eu amava os Beatles e os
Rolling Stones"
Di che parla precisamente il
testo?
Parla di un ragazzo americano appassionato di
musica che viene richiamato dall'esercito per andare a
combattere nella guerra in Vietnam. Il giovane, quindi, è
costretto a tagliare i suoi lunghi capelli e a lasciare la sua
chitarra per imbracciare un altro strumento, ovvero il mitra. Il
testo si conclude con la morte del ragazzo che lascia il suo
cuore in Vietnam e di lui rimangono solo inutili e fredde
medaglie.
Immagino che per capire bene l’impatto
di quelle parole occorre contestualizzarla…
Beh sì,
la Guerra del Vietnam venne combattuta tra il 1964 e il 1975.
Tieni conto che il servizio militare era obbligatorio sia in
America che in Italia. Tutti i giovani Americani erano coinvolti
e venivano chiamati per arruolarsi. Giovani che coltivavano i
loro sogni di pace e d’amore, amavano i Beatles e i Rolling
Stones, giovani uguali a moltissimi altri in tutto il mondo, che
da un giorno all’altro, per una decisione di uno Stato, dovevano
andare nel Vietnam per difendere assurde ambizioni di dominio.
Alcuni sono tornati, traumatizzati e sconfitti umanamente. Altri
invece sono stati mera carne da macello ed hanno dato la vita in
cambio di “due medaglie o tre” come recita la canzone.
Credo che fu proprio la guerra del Vietnam a far
esplodere il pacifismo… e in un certo senso il ‘68 in Europa…
Alla tv cominciavano ad essere trasmesse le immagini di
una guerra tanto lontana quanto incomprensibile. Più che guerra
era una vera e propria guerriglia, dove uomini uccidevano altri
uomini compiendo scempi, eccidi, stupri e disastri. Di fronte a
quei ragazzi c’erano i "musi gialli" che la propaganda non
considerava esseri umani, ma sempre e solo un nemico da
massacrare. Alla fine furono uccisi 58.226 morti e 303.704
feriti solo trai soldati americani. Le cifre ancora più
spaventose dell’altro fronte non le sapremo mai.
Ora capisco…
Eh sì.

Ecco il testo
C'era un ragazzo che come me
amava i Beatles e i Rolling
Stones
girava il mondo, veniva da
gli Stati Uniti
d'America.
Non era bello ma accanto a sé
aveva mille
donne se
cantava "Help" e "Ticket to ride"
o "Lady Jane" o
"Yesterday".
Cantava "Viva la libertà"
ma ricevette
una lettera,
la sua chitarra mi regalò
fu richiamato in
America.
Stop! coi Rolling Stones!
Stop! coi Beatles.
Stop!
Gli han detto vai nel Vietnam
e spara ai Vietcong...
C'era un ragazzo che come me
amava i Beatles e i Rolling
Stones
girava il mondo, ma poi finì
a far la guerra nel
Vietnam.
Capelli lunghi non porta più,
non suona la
chitarra ma
uno strumento che sempre dà
la stessa nota
ratatata.
Non ha più amici, non ha più fans,
vede la
gente cadere giù:
nel suo paese non tornerà
adesso è morto
nel Vietnam.
Stop! coi Rolling Stones!
Stop coi
Beatles. Stop!
Nel petto un cuore più non ha
ma due
medaglie o tre...
