Eva, cominciamo dalle tue
origini…
Mio padre Emmanuel era un celebre
romanziere spagnolo naturalizzato in Francia e mia madre una
musicista. Io nacqui in Francia nel 1849.
In casa
hai sempre respirato il profumo dell’Arte con la A maiuscola?
La mia casa era sempre aperta a giornalisti ed intellettuali
come Theodore de Banville e Phillippe Jourde,
direttore del
Siècle.
Quando hai deciso che saresti diventata
una pittrice?
Ero ancora adolescente quando sotto la
guida di Charles Chaplin frequentai corsi di pittura per donne.
Abbastanza insolito come corso, no?
Beh
la curiosità era tanta e le donne molto poche, del resto i miei
colleghi maschietti certamente non ci avvantaggiarono. Sentivo
che dovevo esprimermi attraverso i pennelli... sentivo l'Arte
nel cuore.
Ma tu eri anche bella e
intraprendente…
Dissero oltre alla vivacità
artistica avevo anche sensibilità e talento,
doti che mi
permisero inseguito di impadronirmi di tutte le furbizie
tecniche necessarie.
Nel 1869 sei stata accolta
nello studio parigino di Edouard Manet, come ti sei trovata?
Direi benissimo, divenni in poco tempo allieva, modella ed amica
del maestro nonostante le gelosie di Berthe Morisot.
Berthe racconta che fu lo stesso Manet ad inasprire le
vostre rivalità…
In effetti è vero, mi portava quale
esempio di tenacia e capacità di condurre a buon fine ogni cosa.
Ma soprattutto apprezzava pubblicamente la mia serenità
interiore…
Un anno dopo il mitico Salón de París…
Avevo appreso rapidamente gli insegnamento di Manet.
Naturalmente mi distinsi sviluppando un mio stile personale
e prediligendo indagini intimiste con acquarelli a colori vivaci
e forme morbide.
L’influenza del maestro era
evidente…
E’ un onore per me essere accomunata ad
Edouard. Mi rifacevo più che altro al suo periodo spagnolo con
una scala cromatica
limitata ai colori scuri e con forti
contrasti di luce e di buio.
Quel tipo di tecnica
ti spalancò le porte ad una rapidissima carriera.
Queste opere dalle tinte fresche e diafane incontrarono il
favore di personaggi come Émile Zola e Jules Castagnary.
Come Manet non hai mai partecipato alle mostre degli
Impressionisti.
Fu una mia scelta, ma venni
comunque, associata al gruppo per il mio stile e le
rappresentazioni di donne in relax all’aperto.
Eva non abbiamo parlato della tua vita privata
Beh
sono ricordata per la mia Arte, a cosa servirebbe parlarne?
Il giorno del funerale di Manet, morto all'età di 51
anni, a causa di un'atassia locomotoria,
Eva era incinta e
seguì il feretro tra le lacrime.
Disperata, depose sul corpo
del maestro una coroncina di fiori.
Nessuno sa bene come
trascorse le ore ed i giorni successivi, tranne che dopo meno di
una settimana Eva raggiunse
il suo maestro.
Infatti morì
il 6 maggio 1883 a soli 34 anni, per un'embolia causata dal
parto.