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INTERVISTA IMPOSSIBILE
 

 

Maria Walewska
L'amante di Napoleone
Maria Laczynska, più conosciuta con il nome di Maria Walewska, appartenente a una famiglia di antica nobiltà polacca, fu una delle amanti di Napoleone Bonaparte, imperatore dei francesi.
 
 (Brodno, 1786 – Parigi, 1817)
 


 
Isola d’Elba, 1 settembre 1814.
Era sera inoltrata, una luna incredibilmente piena illuminava il golfo spennellando d’argento quel mare pescoso. Dal brick inglese attraccato al molo scese un’ombra a forma di donna, una dama velata di nero, aiutata da un ufficiale polacco. Ad aspettarla una carrozza nera ed oro tirata da quattro cavalli bianchi ed un cocchiere in alta uniforme.

Da sopra una rocca l’Imperatore a cavallo osservava la scena da lontano con un cannocchiale d’ordinanza. Si chiese chi fosse quella dama in nero.

Per i suoi sogni di gloria sperava che quelle sembianze appartenessero a Maria Luisa, l’austriaca, la sola che avrebbe potuto contribuire al suo ritorno trionfante in Europa, ma il suo cuore spingeva verso altri lidi… Scese da cavallo, chiese al suo servitore un cognac e un sigaro e si preparò ad accogliere l’ospite.

La misteriosa dama intanto prese posto nella carrozza, una salita ripida la fece più volte traballare, quando raggiunse la rocca la luna era scomparsa. Lui la salutò inchinandosi in un baciamano, ma ignorava ancora la sua identità, anche se percepì la delicatezza dei suoi modi. L’immaginò minuta, eterea e bionda, ma questo non lo portò molto lontano.

Solo quando varcò la soglia del palazzo, la dama in nero si tolse il velo fitto. Lui ne rimase ammaliato. Non era Maria Luisa, ma Maria, soltanto Maria e null’altro.

Madame, ho rievocato l’incontro all’Isola d’Elba… Decisamente una bella storia d’amore e d’amanti…
Sono passati due secoli, ma la ricordo come se fossi ieri. Non credevo proprio che sarei riuscita a vederlo. Tenga conto delle difficoltà, lui era esule e sposato, ma la lontananza ci stava distruggendo. Ricordo ancora il suo sbigottimento. Gonfi di passione, passammo due giorni indimenticabili…

Facciamo qualche passo indietro… Chi è Maria Walewska?
Sono stata la penultima dei sette figli di Maciej Laczynski e di Eva Zabrowska. Mio padre proveniva da una famiglia di antica nobiltà molto stimata in Polonia. Nella storia della nostra nazione è frequente trovare un Laczynski che si sia distinto per valore nei combattimenti in difesa del territorio polacco e contro l'Impero Ottomano.

Sicuramente un periodo travagliato per la Polonia…
I tre grandi imperi di Austria, Russia e Prussia si spartirono tutto il territorio polacco. Ciò portò al decadimento delle condizioni economiche generali del Paese e, in particolare, di quelle della mia famiglia.

Suo padre trovò la morte in battaglia vero?
Morì nel 1794 mentre con un piccolo esercito, formato da contadini e proprietari terrieri, combatteva contro i russi per difendere la sua terra. Io avevo otto anni!

Cosa fece vostra madre Eva?
Nonostante le condizioni economiche fossero peggiorate drasticamente dopo la morte di mio padre, mia madre assicurò a tutta la famiglia un'istruzione adeguata al nostro rango sociale, aumentando a dismisura l'ammontare dei suoi già considerevoli debiti.

Eravate cinque figli vero?
Sì. I due maggiori, Benedykt e Teodor, vennero mandati a studiare a Parigi e a Varsavia, mentre per noi ragazze Onorata, Antonina ed io, venne assunto un insegnante privato, Nicolas Chopin, futuro padre del compositore Frédéric.

Quindi ebbe un’ottima educazione…
Grazie al mio maestro, acquisii una vasta cultura che spaziava dalla padronanza della lingua francese alla conoscenza della musica, della storia e della geografia. Successivamente per completare gli studi venni mandata per due anni in collegio nel convento di Nostra Signora dell'Assunzione a Varsavia.

Dalla lettura dei diari personali di coloro che la conobbero direttamente e dai numerosi ritratti viene fuori un vero e proprio modello di bellezza.
Ero poco più che un’adolescente coi capelli biondi, carnagione chiara, occhi azzurri e decisamente un bel viso. Queste caratteristiche insieme ad una timidezza innata colpirono molti ammiratori. Dovetti fare i conti con me stessa, ero ormai una donna!

Di questo cambiamento se ne accorse il conte Anastasy Colonna Walewski.
Il conte era un uomo influente e consulente finanziario di mia madre. Veniva spesso nella nostra casa per ragioni di lavoro.

Era molto ricco, quindi per la vostra famiglia una preda da non lasciarsi scappare…
Uno stimato proprietario terriero con alle spalle due precedenti matrimoni. In passato era stato anche ciambellano dell’ultimo re di Polonia.

… ma più vecchio di lei di ben cinquantadue anni…
Si innamorò pazzamente di me. Mi spediva fiumi di lettere e cercava in qualunque occasione di rimanere da solo con me. Nei miei diari lo definivo un vero e proprio incubo ed ebbi non pochi tentennamenti quando chiese la mia mano.

Ma poi lei accettò…
Purtroppo dovevo tenere conto delle esigenze familiari e sotto le forti pressioni di mio fratello Benedykt acconsentii. Naturalmente il nostro matrimonio di colpo risolse tutti i problemi finanziari della nostra famiglia.

Quindi, con la grande gioia di sua madre, nel 1804 a diciotto anni, lei diventò la terza moglie del settantenne conte Anastasy Colonna Walewski
Esattamente un anno dopo nacque il mio primo figlio: Antoni Wasil Rudolf.

Com’era la situazione politica?
La Polonia non esisteva più, completamente cancellata dalle carte geografiche, ma le nuove idee illuministiche che dilagarono in Europa favorirono un crescente movimento nazionale per la restaurazione dello Stato polacco.

Il suo forte sentimento patriottico la vide in prima fila…
Amavo la mia terra e vidi in Napoleone Bonaparte l'unico uomo capace di esaudire il nostro sogno con la costituzione del libero Stato di Polonia.

Fu così?
Quando nel 1806 svernò con le sue truppe sul nostro territorio in attesa dell'estate per attaccare la Russia di Alessandro I, Napoleone si dedicò a rimettere in sesto le sue truppe, prosciugando i polacchi di tutte le loro risorse, da quelle alimentari e finanziarie a quelle umane.

A quanto pare si dedicò anche alla vita mondana...
A Varsavia al ballo il 1º gennaio 1807, organizzato per fare incontrare la nobiltà con colui che a torto era visto e acclamato come il liberatore della Polonia, lo vidi per la prima volta. Aveva trentasette anni ed un carisma adatto ad un conquistatore.

Qualche giorno dopo le chiese un'udienza vero?
Lo pregai di favorire l'indipendenza polacca, ma l’imperatore si dimostrò interessato solo alla mia bellezza. Volle a tutti i costi approfondire la mia conoscenza e iniziò a corteggiarmi nonostante sapesse del mio matrimonio.

Lei si mostrò subito molto riluttante ad accettare la proposta…
Tenga conto che la mia condizione era di moglie di uno dei più potenti uomini della Polonia. Temporeggiai molto nonostante i numerosi inviti da parte di Napoleone accompagnati ogni volta da grandi mazzi di rose rosse. Alla fine la ragion di stato prese il sopravvento e soprattutto la mobilitazione generale dell'aristocrazia polacca che mi convinse che sarebbe stata buona cosa per le sorti dell’amata Polonia non rimanere indifferente a quegli appassionati richiami. Mio marito del resto aveva dato il suo tacito consenso.

Quindi per la seconda volta nella sua vita si trovò nella condizione di dire di sì ad un uomo per ragioni non strettamente sentimentali. Dalla famiglia alla Patria…
Questa volta mi sacrificai per la mia amata Polonia ma finii comunque con l'innamorarmi veramente di Napoleone e subentrò ben presto una grande passione. Nacque un grande amore che vanificò molto presto la promessa di fedeltà eterna a mio marito.

E lui, ricambiò questo sentimento?
L’imperatore si dimostrò affettuoso, cercava sempre la mia presenza ogni qualvolta gli impegni bellici gli concedevano un po' di tregua. Vivemmo addirittura insieme, più o meno segretamente, anche per lunghi periodi. Per lui abbandonai patria e famiglia. Ricordo con nostalgia i giorni trascorsi insieme nel castello di Fickenstein, a Vienna, e soprattutto Parigi.

Diede un figlio illegittimo all'Imperatore
Nel maggio del 1810 nacque Alessandro Giuseppe Colonna, Conte Walewski.

Due anni dopo divorziò da suo marito…
Per me la condizione di sposata non era un problema, vivevo la mia vita in libertà, ma dovetti salvaguardare il patrimonio del mio primogenito dal crollo finanziario di mio marito.

E Napoleone?
Lui aveva abbandonato Giuseppina e sposato Maria Luisa d'Austria proprio nel periodo in cui gli donai il dolce regalo di nostro figlio.

Ma lei rimase sempre al suo fianco..
Fummo insieme all'Isola d'Elba nei primi giorni del settembre 1814. Lo andai a trovare in incognito, avvolta da un velo nero, la situazione politica non consentiva altrimenti. Gli feci una sorpresa. Furono due notti e due giorni d’amore in uno dei più bei luoghi dell’isola, dove castagni, rocce, cielo e mare si fondono in un panorama unico e suggestivo.

Tutti sperarono che sotto quelle mentite spoglie si nascondesse sua moglie Maria Luisa in modo da riavvicinare l’Austria a Napoleone..
Lui amava me. Anche se lo trovai nervoso e impaziente di riprendere il posto che la storia gli aveva assegnato. Tentai di dissuaderlo dalla fuga e di farlo rinunciare alla vita politica, ma fu tutto inutile. Era troppo testardo. Con lui passai anche gli ultimi tremendi giorni che dopo la sconfitta di Waterloo precedettero la sua partenza per l'Isola di Sant'Elena.

Nel 1816 si sposò nuovamente…
Il mio ex marito era morto, l’Imperatore era in esilio, mi sentivo sola e il corteggiamento di Philippe Antoine d'Ornano, cugino di primo grado di Napoleone e generale dell'impero mi risollevò da una brutta depressione.

Anche al terzo compagno della sua vita diede un figlio…
Il 9 giugno del 1817 nacque il mio terzo figlio: Rodolphe Auguste d'Ornano, ma questa gravidanza indebolì non poco la mia salute, che andò sempre più peggiorando…

Maria Walewska si spense l'11 dicembre del 1817 nella città di Parigi, dopo avere dettato le sue memorie. Per suo desiderio il cuore fu collocato nella cripta della famiglia Ornano nel cimitero di Père Lachaise a Parigi mentre il corpo ritornò in Polonia. Il generale Ornano, suo marito, scrisse a Napoleone per comunicargli l'avvenuta morte di Maria, ma la lettera impiegò molto tempo ad arrivare sull'Isola di Sant'Elena. Quando vi giunse l'ex-imperatore era già morto.


 



 





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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://it.wikipedia.org
www.arpanet.org
FOTO GOOGLE IMAGE








 
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