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INTERVISTE IMPOSSIBILI
 

 
 

ATTRICE E CANTANTE FRANCESE
LA GRADISCA DI AMARCORD

Magali Noël
La Musa di Fellini
Procace e vistosa, dotata di grande fascino diede il volto e il corpo alle fantasie sessuali di Federico Fellini in film come «La dolce vita» e interpretò il sensuale personaggio di Gradisca in «Amarcord».
Di origine turca aveva debuttato come cantante di cabaret e poi fagocitata come femme fatale nel favoloso mondo del cinema

 

(Smirne, 27 giugno 1932 – 23 giugno 2015)
.

 
Magali Noël era il suo nome vero?
Quasi… Il mio nome completo è Magali Noëlle Guiffray

Le sue origini?
Sono nata in Turchia da genitori provenzali. Ho trascorso l’infanzia a Smirne ma all’età di 9 anni, insieme alla mia famiglia, mi trasferii in Francia.

Un altro mondo…
Un sogno per me, finalmente potevo soddisfare le mie ambizioni canore.

Il suo debutto nello spettacolo?
Mi feci le ossa come cantante in alcuni cabaret parigini. Poi nel 1951 qualcuno si accorse di me e debuttai sul grande schermo. Avevo 19 anni…

Leggo da alcune riviste: “Bruna, procace, dotata di grande fascino e disinvoltura scenica…
Beh sì avevo presenza scenica e in Francia divenni immediatamente popolare grazie
a «Elena e gli uomini», un film di Jean Renoir, e ad alcune parti da coprotagonista in film polizieschi. Trai i quali la celebre pellicola Rififi diretta da Jules Dassin.

Esaurito quel genere lasciò il cinema e si dedicò alla canzone…
Il cinema non l’ho mai abbandonato, diciamo che mi riconoscevano una bella voce particolare per cui ripresi il mio antico amore per la musica incidendo un buon numero di dischi ed altrettanti successi tra i quali: "Fais-moi mal, Johnny".

Poi l’Italia…
Era la fine degli anni cinquanta e in Italia cercavano un tipo di donna che impersonasse la Femme fatale… Strano no? L’Italia al tempo era ricca di donne procaci e femme fatale, ma scelsero me.

Come fu l’incontro con Fellini?
Mi aveva visto in alcuni film e si era invaghito di me… Mi propose il ruolo della ballerina Fanny che canta Lola Lola e seduce il papà di Marcello nella “Dolce vita”.

La leggenda dice che tra voi ci fosse un buon rapporto…
Ci stimavamo professionalmente e diventammo grandi amici. A Federico piaceva molto Jean Claude, il mio futuro marito, tanto che fu testimone alle nozze. Io adoravo la Masina e credo che la cosa fosse reciproca. Grande donna Giulietta!

Come nacque il personaggio della Gradisca?
Il personaggio era stato pensato su misura per Sandra Milo, ma all' ultimo dovette rinunciare. Il marito per gelosia le proibì di recitare in quel film… la sirena felliniana era pericolosa...

Quindi?
Federico mi telefonò a Parigi in piena notte: “Magalotta (mi chiamava così), domattina alle 10 ti aspetto a Cinecittà.”

E lei?
Sbigottita cercai di obiettare qualcosa ma non ci fu verso… Resta il fatto che alle dieci ero puntualmente davanti a Cinecittà. Non mi dica come feci, anche a me sembrò incredibile. Comunque non sapevo nulla di Gradisca e del film e del ruolo…

Come andarono le prove?
Il costumista Danilo Donati mi mise addosso una coperta di lana, tanto spessa da sembrare una botte. Andai da Federico conciata in quel modo. Ero buffa, grassa e scalza, lui mi disse di fare delle smorfie sensuali con la bocca e di mordere coi denti una collana di perle lunga fino ai piedi.

Era nata la sinuosa romagnola di Amarcord?
Esatto, la donna dei suoi sogni, il momento più nazional popolare di tutto il cinema felliniano. Alla fine del provino Federico scrisse su una lavagna: “E’ arrivata la Gradisca” e tutti applaudirono. Momenti irripetibili.

Cosa rappresentò per lei Gradisca?
Gradisca fu un regalo per sempre che mi fece Fellini. Per me quel personaggio non ha mai avuto i connotati di una reale e fisica femminilità, ma è sempre stato un'immagine, una fantasia, forse lo schizzo di un suo disegno…

Fellini diceva sempre che le donne erano per lui l'altra faccia della luna…
…ma la Gradisca era anche il sole, la madre, il peccato, la musa in qualche modo. Perché rappresentava la donna piena di offerte, un pianeta sconosciuto, sfuggente e allo stesso tempo intimo.

Le pesa quell’etichetta?
Assolutamente no, grazie a quella donna dalle forme rigogliose, io trasformai l'Italia in una seconda patria e per giorni e anni tutti, a Roma, quando vi abitavo, mi chiamavano con quel nome, che ricorderò sempre con piacere. Grazie Federico!

Grazie a lei Magali!


L’intervista finisce qui, perché anche a noi piace ricordarla come Gradisca. Il treno passa solo una volta e per lei fu il treno della storia, delle meraviglie del cinema.
A partire dagli anni settanta Magali Noël continuò a lavorare, quasi esclusivamente in Francia, sia per il cinema che per la televisione, dedicandosi talvolta anche al teatro. Nel 2002 fu scelta da Jonathan Demme per interpretare un piccolo ma significativo ruolo nel film The Truth About Charlie, con Mark Wahlberg. Nel 2011 l'attrice tornò in teatro come interprete delle canzoni di Boris Vian.

Magali Noel la «Gradisca» di Amarcord e femme fatale di Fellini si sposò due volte, la prima con l’attore francese Jean-Pierre Bernard, con cui ebbe una figlia, in seconde nozze adottò due bambini.
Tonino Guerra sceneggiatore di Amarcord disse di lei: «Era perfetta e anch' io che sono di Sant' Arcangelo, poco distante da Rimini, rividi nella sua morbidezza la Gradisca immaginata da Fellini. Era un simbolo di grazia e femminilità, ma anche di eleganza popolana»
Muore il 23/06/2015 a tre giorni dal suo ottantaquattresimo compleanno in una casa di riposo francese, nel comune di Chateauneuf-Grasse, sulle Alpi Marittime.



 








 





ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
FONTI
.https://it.wikipedia.org/wiki/Magali_No%C3%ABl
Grassi Giovanna http://archiviostorico.corriere.it/2001/aprile/12/Magali_Noel_ancora_oggi_tutti_co_0_0104124451.shtml
http://www.corriere.it/spettacoli/15_giugno_23/morta-magali-noel-gradisca-amarcord-femme-fatale-fellini-
Porro Maurizio http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/03/Fellini_chiamo_notte_Cosi_diventa



 













 
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