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INTERVISTA IMPOSSIBILE
 



 

Lillian Gish
Buonanotte, caro!
Intervista alla Regina del muto
Una delle star assolute del periodo d'oro del Cinema muto a Hollywood, fu la "musa" di David W. Griffith, che la rese protagonista delle sue pellicole più celebri. Lavorò anche nell'epoca del sonoro, sebbene con minore intensità. È stata tra le attrici più longeve di tutti i tempi, con una carriera lunga quasi 75 anni.
 



 
  (Springfield, 14 ottobre 1893 – New York, 27 febbraio 1993)


 

Le sue origini madame?
Sono nata a Springfield, nell’Ohio, da Mary Robinson McConnell e James Leigh Gish, entrambi di origine tedesca. Mio padre lasciò la famiglia quando ero ancora bambina e mia madre fu costretta a lavorare come attrice teatrale per sostenere la famiglia.

Quindi un’infanzia difficile...
Con il lavoro a teatro mia madre non riusciva a mantenere me e mia sorella per cui ci trasferimmo a East St. Louis, in Illinois, a casa dei miei zii Henry e Rose McConnell. Mia madre aprì un negozio di dolciumi chiamato Majestic Candy Kitchen e noi ragazze l’aiutavano a vendere popcorn e caramelle ai clienti del vecchio teatro Majestic, che si trovava accanto.

Andavate a scuola?
Frequentavamo la St. Henry School, sia io che mia sorella Dorothy partecipammo alle prime esperienze teatrali nelle recite scolastiche.

Finita la scuola…
Ci traferimmo a New York quando arrivò la notizia che nostro padre, che abitava a Shawnee, in Oklahoma, era gravemente malato. Lo raggiunsi in tempo, ma se ne andò subito dopo. Per me fu un grande trauma.

Perché New York?
Il teatro Majestic era stato distrutto da un incendio e gli affari del negozio di mia madre precipitarono. A New York sia io che mia sorella aiutavamo le finanze familiari con alcune comparsate, ma per quanto mi riguardava era più per bisogno che per vera vocazione. Poi stringemmo amicizia con Mary Pickford, la quale al tempo recitava in alcune pellicole di David W. Griffith.

Era il 1912…
Griffith ci scritturò per alcuni film. Avevo 16 anni ma ne dichiarai 19. Pensi che i primi guadagni ammontavano alla cifra di 5 dollari al giorno. La prima pellicola in cui apparvi, anche se come comparsa e non accreditata, fu nel cortometraggio The test.

Poi pian piano arrivò il ruolo di protagonista?
Fu il cortometraggio An Unseen Enemy, sempre diretto da Griffith, sempre a fianco di mia sorella Dorothy. Poi arrivarono moltissimi altri film, sia da protagonista, sia da personaggio secondario, a fianco di altre star femminili come Blanche Sweet e Mae Marsh.

Arrivò il successo quindi...
Sempre guidata da Griffith interpretai ruoli memorabili tra i quali la dimessa Elsie Stoneman nel kolossal “La nascita di una nazione” del 1915, la sposa distrutta dalla morte in guerra del suo neo-marito in “Cuori nel mondo” del 1918, la fragile adolescente brutalizzata dal padre alcoolizzato in Giglio infranto del 1919 e la madre che insieme al figlioletto cerca di superare una tempesta di neve in Agonia sui ghiacci del 1920.

La sua vita privata madame?
Ho dedicato la mia vita al cinema e soprattutto al teatro. Non mi sono mai sposata e non ho avuto figli.
Visto l’intenso rapporto che avevo con il regista D.W. Griffith alcune riviste ci accreditarono una relazione romantica e buffamente passionale, ma erano solo chiacchiere e falsi scoop per reclamizzare nuovi film.

Ma ne era affascinata vero?
Sin dal primo giorno che lo incontrai rimasi profondamente colpita dalla sua figura, era imponente. Era ligio all’etichetta come un re. Più tardi avrei scoperto che non poteva lasciarsi andare, come non poteva cambiare il blu dei suoi occhi, socchiusi e profondi. Sembrava vigoroso e virile… Aveva il naso prominente; il suo profilo era degno di un’effige romana, aveva il labbro inferiore e la mascella pesanti, come i Borboni. Era un volto importante.

Sa cosa disse di voi Griffith?
Oh sì, fu una dichiarazione importante e lo ringrazierò per sempre: «Stavo attraversando il vecchio e buio ingresso dello Studio Biograph, quando all’improvviso l’oscurità sembrò dissolversi. Il cambiamento nell’atmosfera era dovuto alla presenza di due giovani ragazze, sedute l’una accanto all’altra su una panca dell’ingresso. Erano bionde e si tenevano teneramente vicine. Sono certo di non aver mai visto un’immagine più graziosa… una delle due, Lillian, brillava di una bellezza squisita e fragile, eterea».

Non si è mai innamorata?
Oh sì, ricordo il meraviglioso rapporto che ebbi con il produttore Charles Duell e quello altrettanto intenso e struggente con Jean Nathan, il fondatore e redattore della rivista letteraria americana Spectator.

Torniamo al suo lavoro… nel 1921 firmò un contratto milionario con la Metro-Goldwyn-Mayer…
Mi pagavano 800.000 dollari a film! Il primo film in cui lavorai per la nuova casa cinematografica fu Romola, nel 1924, in cui interpretai la protagonista. Con la MGM ebbi ruoli importanti in produzioni di grande levatura artistica, quali La bohème del 1926, in cui ero una struggente Mimì, La lettera scarlatta del 1926 e Il vento del 1928.

Debuttò anche come regista…
Ruolo rarissimo per una donna dell’epoca, ma fu un fallimento. Diressi mia sorella Dorothy nel film Remodeling Her Husband. Nell’occasione scrissi anche la sceneggiatura, ma sorsero dei contrasti con l'operatore di ripresa e il risultato fu insoddisfacente.

Come andò con l’avvento del sonoro?
Girai nel 1930 sotto la produzione della United Artists: One romantic night, ma fu uno spartiacque della mia carriera, tanto che abbandonai il cinema per tornare al teatro. Il cinema ormai esigeva donne fatali, esotiche e passionali e metteva in scena mostri sacri come Greta Garbo e Marlene Dietrich.

Ebbe alcuni problemi per via della sua posizione politica durante la seconda guerra mondiale, vero?
All'inizio della Seconda guerra mondiale e fino all'attacco di Pearl Harbor, ho sempre mantenuto una esplicita posizione non-interventista. Ero un membro attivo del Comitato Prima America, un'organizzazione anti-interventistica creata dal generale in pensione Robert E. Wood. Per le mie idee fui inserita in una sorta di lista nera da parte delle industrie del cinema e teatro, fino a che dovetti firmare un contratto in cui promettevo di cessare le mie attività politiche di non farne mai menzione.

Ma nel 1946 tornò al cinema!
Ebbi la fortuna di recitare in “Duello al sole” per il quale mi aggiudicai la mia prima candidatura all'Oscar per la miglior attrice non protagonista.

Nel 1971 ricevette dopo anni di lavori e successi l'Oscar alla carriera…
Fu un’emozione grandissima, ricordo ancora la motivazione: "Per la superlativa capacità artistica e per il particolare contributo al progresso della cinematografia". Comunque nel 1968 avevo ricevuto il Golden Globe con il film I commedianti, come migliore attrice non protagonista.

Recitò fino a 94 anni!
La mia ultima interpretazione fu nel film Le balene d'agosto di Lindsay Anderson in cui recitai accanto alla dolcissima Bette Davis.

Il rapporto con sua sorella?
Ho sempre mantenuto un rapporto molto profondo con Dorothy, così come con Mary Pickford, per tutta la vita.

La sua ultima apparizione professionale fu un cameo nel musical Love Boat, nel 1988. Lillian aveva la parte della vecchia signora sull'argine, nella scena finale. Le ultime parole della sua lunga carriera furono: "Buona notte, caro". Si spense a New York nel febbraio 1993 pochi mesi prima di compiere cento anni, per cause naturali, diventando così una delle attrici più longeve in assoluto. Fu sepolta nella Saint Bartholomew's Episcopal Church, a New York, a fianco della sorella Dorothy. Lasciò in eredità tutti i suoi averi (compresa la sua tenuta) alla sua carissima amica, attrice e filantropa, Helen Hayes, la quale le sopravvisse di soli diciotto giorni. Per il suo contributo all'industria cinematografica, le è stata assegnata una stella sull'Hollywood Walk of Fame, al numero 1720 della Vine Street. Ha ricevuto, nel 1971 il Premio Oscar alla carriera. L'American Film Institute ha inserito la Gish al diciassettesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema. Era alta 165 centimetri. Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri ed era nata sotto il segno della Bilancia



 


















 





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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://it.wikipedia.org/wiki/Judy_Garland
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/regina-tragedia-judy-garland
http://www.ciakhollywood.com/biografie/jgarland/
FOTO GOOGLE IMAGE


 














 
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