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REPORTAGE
 

 
 

VIAGGIO NEI BORDELLI LEGALI DEL NEVADA, DOVE LE PROSTITUTE HANNO L’AUTISTA E UNA SETTIMANA DI VACANZA AL MESE

LE ROSE DEL DESERTO
Nevada Rose
Il progetto del fotografo Marc McAndrews, che dal 2004 al 2009 ha fotografato 33 case di tolleranza del Nevada

 


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Il Nevada è l’unico stato degli Stati Uniti in cui la prostituzione è consentita: ogni contea può decidere se autorizzare l’apertura di case di tolleranza, considerando che la maggior parte delle tasse che queste attività versano finisce nelle casse delle amministrazioni locali. Lo Stato del Nevada guadagna circa 75 milioni di dollari dalla prostituzione legale e circa 5 miliardi di dollari sui proventi legati alla prostituzione illegale nell'area di Las Vegas. Una legge del 2017 infatti proibisce di rilasciare licenze di bordelli nelle contee che hanno superato i 700.000 abitanti.

La testimonianza di questi bordelli è stata raccolta nel libro “Nevada Rose” del fotografo Marc McAndrews. Prima di viaggiare nel Nevada, il fotografo non era mai stato in un bordello. Per cinque anni ha fatto regolarmente visita a questi casini legali, dormendo nelle loro stanze, condividendo i bagni con le ragazze che ci lavoravano, per documentare ciò che i clienti abituali non vedono. L’esperienza è stata poi raccolta nel libro “Nevada Rose”.

La prima tappa è stata al “Moonlite Bunny Ranch”. Ha chiesto di fare alcune foto, ma lo hanno preso per un cliente esagitato e accompagnato gentilmente alla porta. Ma non si è perso d’animo ed ha provato in città più piccole, dove gestori e prostitute di solito sono più amichevoli. A “Elko” ha potuto immortalare l“Old Bridge Ranch”, un bar pieno di salotti dove le prostitute aspettano i clienti per farsi scegliere.

Una volta entrato, il cliente va nella “Stanza ATM” e preleva i contanti dal bancomat, poi si reca nella sala d’attesa dove diverse ragazze mostrano la loro merce. Le ragazze si allineano davanti ai clienti, mostrando la biancheria intima, e vengono scelte per anche in base al colore della pelle e dei capelli, o all’esperienza. Prima della prestazione cliente e prostituta si accordano per una tariffa minima, prezzo che può aumentare ma non diminuire nel corso della performance.
Le prostitute sono di ogni età e provenienza, molte sono mogli, madri, fidanzate e in un paio di settimane guadagnano abbastanza da mantenere la famiglia per mesi. Una insegna matematica a scuola durante l’anno e, d’estate, fa il secondo lavoro, un’altra è diplomata in informatica. Nessuna di loro lavora qui contro la propria volontà e non ci sono mai posti vacanti.

Il “Bunny ranch” invece, offre una lista di atti sessuali su carta ma senza rispettivi prezzi, perché le prostitute sono libere professioniste, indipendenti, e quindi stabiliscono da sole le tariffe. Qui le porte non si chiudono mai e il bordello è aperto 24 ore al giorno. Le prostitute affittano la stanza e posso fare sesso con un massimo di 20 persone. La metà dell’incasso va al bordello. Le prestazioni possono durare da pochi minuti a giorni interi, ovviamente dipende dalla capacità economica e non solo del cliente.

I primi bordelli del Nevada furono aperti durante i primi giorni dell'estrazione mineraria nello stato, nel 1800. Il primo bordello legale è stato il Mustang Ranch Borthel di Joe Conforte aperto nel 1971. Attualmente esistono circa una ventina di bordelli sparsi nelle varie contee ma per ordinanze locali e leggi statali non possono fare pubblicità.

Il business dei bordelli spesso è familiare, le case sono gestite da moglie, marito e figli. Si tratta di strutture sparpagliate nel deserto, che spuntano fra armadilli e spazi infiniti. Talvolta sono “sports bar”, come lo “Sheri's Ranch”: da una parte birra e partita in tv, dall’altra piaceri sessuali.

Molti bordelli sono dotati di piscina, in quasi tutti è permesso fumare. Alcuni hanno bungalow specifici, a tema, per prestazioni particolari, diciamo pure più fantasiose. Nel caso dello “Sheri's Ranch”, per lavorare come prostituta, c’è da compilare un modulo. Bisogna aver compiuto 21 anni e portare certificati medici che attestino la buona salute.

Ogni tre settimane di lavoro, le ragazze devono prendersi una settimana di pausa. La prima volta, si comincia di lunedì. Un autista le va a prendere in limousine all’aeroporto di Las Vegas, il giorno dopo è dedicato alle foto promozionali, il martedì sera si inizia il turno. La cucina è a disposizione 24 h.

Le ragazze pagano 46 dollari al giorno, che includono la stanza, i pasti, le pulizie, l’uso del computer. Lavorano 12 ore al giorno, di solito la metà degli incassi vanno ai gestori del locale. A carico delle ragazze ci sono le spese per i test per le malattie sessualmente trasmissibili, le schede di registrazione per volgere l’attività nonché il costo dei preservativi e lubrificanti, le cure estetiche e le ore passate in palestra.


 




 












ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
.http://www.marcmcandrews.com/Nevada_Rose.html
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/rose-deserto-viaggio-fotografico-bordelli-legali-nevada-87060.htm
www.businessinsider.com
http://www.internazionale.it/portfolio/le-case-del-nevada/



 














 
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