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REPORTAGE
 




KATHMANDU (NEPAL)
MIGLIAIA DI DONNE NEL GIORNO
DEDICATO ALLA DEA SWASTHANI
SI IMMERGONO NEI BAGNI SACRI
DEL FIUME BAGMATI PER OTTENERE
DA SHIVA UN BUON MARITO






In cerca di un buon marito
Durante la cerimonia le donne
non sposate pregano per ottenere
un buon marito ed una vita agiata

 


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Migliaia di devoti si immergono nel fiume Bagmati, considerato sacro sia dagli induisti che dai buddisti. Il fiume è punteggiato di templi per gran parte del suo corso dal Nepal all’India. Nelle sue acque vengono disperse le ceneri dei morti dopo la cremazione sulle pire.

A Kathmandu ogni anno si tiene il Festival del digiuno. Durante la cerimonia le donne non sposate pregano per ottenere un buon marito ed una vita agiata. La festa è dedicata alla dea Swasthani, responsabile della fortuna, del benessere e del potere, e al dio Shiva, gli uomini sfilano vestiti come il dio Madhav Narayan.

Il festival di solito inizia dal giorno di luna piena nel mese Pohela, normalmente da gennaio a febbraio, e termina il successivo giorno di luna piena. Ogni notte i membri della famiglia si riuniscono, recitano un capitolo della storia ogni giorno fino al 31° giorno in quasi tutte le famiglie nepalesi. Questa festa è caratterizzata dal digiuno soprattutto da parte delle donne, per tutto il mese per il benessere della famiglia o per ottenere un buon marito.

Come da tradizione i religiosi bramini, oltre alla meditazione e alla pratica dello yoga, si dipingono il volto, fumano marijuana e in qualche caso si cospargono di cenere. I fedeli offrono in voto foglie di bael.

File interminabili di donne nepalesi stanno fuori, attorno e dentro ai templi di Shiva, dove si recano con offerte di frutta, fiori, riso, dolci e monete per il dio. Rigorosamente vestite di rosso, adornate di gioielli, aspettano il loro turno per la benedizione. È un festival di colori, profumi e sorrisi, tutto al femminile.

Secondo i libri sacri per l’induismo, per conquistare il dio Shiva, la dea Parbati ha digiunato e pregato per tre giorni, affinché diventasse suo sposo. Colpito dalla sua devozione, Shiva decise di sposarla. In segno di gratitudine la dea inviò un suo emissario a predicare e diffondere questo digiuno religioso tra le donne mortali, promettendo loro prosperità e longevità per le famiglie, in particolare per il marito.

Shiva è una tra le più importanti divinità nell’Induismo, considerato creatore e distruttore del male. Nello Shivaismo è ritenuto l’Essere Supremo, mentre nell’induismo classico l’Essere Supremo è costituito dalla Trimurti, la Trinità cui Shiva appartiene insieme a Brahma e Vishnu. La sua raffigurazione può essere quella benevola di uno yogi (asceta) che vive isolato su monte Kailash, in Himalaya, in compagnia della moglie Parvati, oppure quella temibile che uccide i demoni. Shiva è anche conosciuto come Adiyogi Shiva, patrono dello yoga, della meditazione e delle arti. Parvati, il cui nome significa “figlia della montagna” è invece la dea benevola dell’induismo, simbolo di fertilità, amore e devozione, nonché espressione dell’energia e del potere creativo di Shiva.

 







 





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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE


 















 
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