HOME   CERCA   CONTATTI   COOKIE POLICY
 
I RACCONTI DI ARTE PASSIONE
 
Quell’incontro in Rue de Rome
Mery Laurent Édouard Manet
Nella penombra della sua elegante dimora in Rue de Rome, Méry Laurent orchestrò il suo gioco di seduzione. Con un mal di testa simulato, allontanò il devoto dottor Evans, aprendo la porta al pittore Manet. La notte parigina, illuminata dai lampioni a gas, divenne il palcoscenico di un tradimento appassionato...



 
Méry Laurent abitava a Parigi al civico 52 in Rue de Rome. La casa arredata elegantemente le era stata regalata dal suo amante il dottor Thomas W. Evans, il facoltoso e influente dentista dell’imperatore Napoleone III. L’abitazione era un santuario di raffinatezza, che rifletteva lo status di Méry come cortigiana che prosperava nella mondanità edonistica dell’alta società parigina. Gli interni erano adornati con mobili sontuosi, specchi dorati e tende morbide. Il suo boudoir, in particolare, era uno spazio di seduzione e intimità lussuosa, con copriletti di seta, tende di pizzo delicate e il lieve profumo dei suoi amati lillà che permeava l’aria. Ma questa casa fu anche il palcoscenico dell’incontro passionale che si svolse nel 1877 quando arte e desiderio si intrecciarono inesorabilmente.

Verso la fine degli anni ’70 dell’Ottocento, Méry era ufficialmente l’amante di Thomas Evans e grazie alla ricchezza e al prestigio di lui, viveva una vita lussuosa. Evans, uomo di grande fascino e influenza, era stato conquistato dalla bellezza e dal carisma di Méry fin da quando l’aveva vista esibirsi come la “Bella Elena” al Théâtre du Châtelet, dove appariva seminuda, emergendo da una conchiglia. La loro relazione era di fatto di reciproca convenienza: Evans le garantiva sicurezza finanziaria e uno stile di vita sontuoso, mentre Méry gli offriva compagnia, serate travolgenti di passione, il suo meraviglioso corpo e il prestigio di avere al suo fianco una bellezza celebre.

Tuttavia, lo spirito inquieto di Méry e la sua passione per l’arte la spingevano verso altri uomini, in particolare quelli dei vivaci circoli artistici parigini. Tra questi artisti famosi il suo preferito fu senz’altro Édouard Manet. Méry lo incontrò per la prima volta nel 1876, durante una visita al suo studio, dove il pittore aveva organizzato un’esposizione privata dopo l’ennesimo rifiuto del conservatore Salon di Parigi.

Manet, già figura controversa nel mondo dell’arte per i suoi dipinti audaci e non convenzionali, fu immediatamente colpito dalla presenza di Méry. Lei era l’incarnazione della donna moderna che cercava di catturare nelle sue opere: voluttuosa, sicura di sé e irradiata di sensualità. Con la sua carnagione rosea, i lunghi capelli biondi e il seno straordinariamente abbondante, Méry era una Venere vivente, perfettamente adatta alla visione estetica di Manet. Il loro primo incontro fu elettrizzante. Méry, vestita con un elegante abito che metteva in risalto le sue curve, si aggirava nello studio di Manet. Il pittore, noto per il suo fascino e la sua vanità, fu subito conquistato. La loro conversazione fu leggera ma carica di reciproca curiosità: lei, intrigata dalla sua arte ribelle; lui, affascinato dalla sua bellezza e dal suo portamento.

Fu a quel punto che Manet le propose di posare per lui, e Méry, lusingata e incuriosita, accettò. Questo segnò l’inizio della loro relazione, che presto si trasformò da professionale a personale. Méry divenne non solo la sua modella, ma anche la sua musa, ispirando opere come Méry Laurent con cappello nero e Autunno. L’episodio che rivelò a Evans la relazione di Méry con Manet avvenne una sera del 1877 quando il loro rapporto era al culmine dell’intensità.

Méry, abile orchestratrice dei suoi intrecci amorosi, era diventata esperta nel bilanciare il suo ruolo di amante di Evans con la crescente passione per Manet. Quella sera, mise in atto un inganno per assicurarsi un momento di intimità con il suo nuovo amante. Infatti con il calare della sera, Méry, già avvolta in una vestaglia bianca semitrasparente che lasciava intravedere le sue forme, si lamentò con il dottor Evans di un improvviso e debilitante mal di testa. La sua interpretazione era convincente: la mano premuta sulla fronte, la voce dolce e lamentosa. Evans, profondamente attento al suo benessere, si preoccupò subito. Le offrì rimedi e insistette affinché riposasse. Méry, con grazia calcolata, lo rassicurò di aver bisogno solo di riposo e un lungo sonno rigenerante. Con riluttanza, Evans accettò di rinunciare alla loro serata insieme. La baciò delicatamente sulla fronte, con un tocco tenero e lasciò la casa, promettendo di farle visita il giorno successivo.

Non appena Evans uscì in strada, l’atteggiamento di Méry cambiò. Il mal di testa scomparve rapidamente. si precipitò alla finestra e sventolò un fazzoletto di seta per chiamare il pittore, che attendeva nascosto nelle vicinanze. Manet, sempre elegante con il suo cappotto sartoriale e la cravatta, era rimasto in attesa nell’ombra, vicino ai lampioni a gas. Colto il segnale, si diresse verso la porta a passi rapidi e decisi.
Méry lo accolse con un sorriso radioso facendo scivolare la sua vestaglia bianca lungo le sue forme. Manet, con gli occhi scuri che brillavano, fu immediatamente attratto da lei e dalla sua lingerie nera. Ignaro del pericolo, si avvicinò a Méry, e in un momento di passione travolgente, le loro labbra si incontrarono in un bacio ardente. Manet, con l’urgenza di un uomo consumato dal desiderio, iniziò a slacciare la guepiere di pizzo guidandola verso il letto.

La passione prese il sopravvento e iniziarono a fare l’amore senza sapere che, quella sera il dottor Evans, sospettoso per il comportamento di Méry e per il suo mal di testa, uscito in strada, aveva notato il movimento del fazzoletto e subito dopo Manet entrare in quel portone. Invece di andarsene, Evans entrò nel palazzo di fronte e alla finestra del primo piano sulle scale vide le sagome di Méry e Manet fondersi, il loro abbraccio e quel bacio che non lasciava dubbi. La vista fu un colpo al cuore, ma Evans, sempre gentiluomo, scelse di non affrontarli. Si voltò e scese le scale ritirandosi nella notte di Parigi accompagnato unicamente dal suo dolore silenzioso.

Il dottor Evans, un uomo di discrezione e pragmatismo, anche nei giorni successivi scelse di non affrontare l’incidente direttamente, forse per amore, orgoglio o per la consapevolezza della natura di Méry.
Méry, da parte sua, continuò la relazione con entrambi gli uomini, barcamenandosi con il suo fascino. La storia con Manet divenne sempre più intensa, diventando non solo un intreccio romantico, ma anche una profonda collaborazione artistica. Posò per numerosi ritratti, testimoni dell’ossessione di Manet per la sua bellezza.

Quell’incontro fu più di un momento di passione fugace; fu il culmine di una connessione che si era costruita sin dalla loro prima volta. La “perdizione” di Mery non fu solo nel cedere al desiderio, ma nell’abbracciare pienamente il suo ruolo di musa che ispirava grande arte. I dipinti di Manet di lei – vibranti, intimi e audaci – la immortalarono come simbolo di bellezza e modernità. La loro relazione, sebbene scandalosa, fu una partnership creativa che produsse alcune delle opere più celebri di Manet.

Per quanto riguarda il dottor Evans, lui consapevole di quella liaison e di tante altre di Méry, adottò un atteggiamento di tacita tolleranza. Il loro accordo, radicato in un reciproco beneficio, permetteva a Mery una certa libertà di movimento, anche se ciò significava chiudere un occhio sulle sue infedeltà. La casa in Rue de Rome rimase un centro di vita artistica e intellettuale, con Méry al centro, che incantava poeti, pittori e musicisti.

L’abilità di Méry di affascinare e manipolare gli uomini intorno a lei era sia il suo potere che la sua eredità. L’episodio in Rue de Rome fu un microcosmo della sua vita: una danza delicata di inganno, desiderio e arte, giocata nel cuore del mondo bohémien di Parigi. La sua storia, testimoniata quella notte, fu quella di una donna che visse senza scuse, lasciando un segno indelebile nei cuori e sulle tele degli artisti che l’adoravano.




IMMAGINE GENERATA DA IA
ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
 






 
Tutte le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi autori. Qualora l'autore ritenesse improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione verrà ritirata immediatamente. (All images and materials are copyright protected and are the property of their respective authors.and are the property of their respective authors.If the author deems improper use, they will be deleted from our site upon notification.) Scrivi a liberaeva@libero.it

 COOKIE POLICY



TORNA SU (TOP)

LiberaEva Magazine Tutti i diritti Riservati
  Contatti