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MUSICA PASSIONE
Storia e significato delle Canzoni
 

Rita Pavone
1962: La partita di pallone
1963: Come te non c'è nessuno
1963: Alla mia età
1963: Cuore
1963: Il ballo del mattone
1964: Datemi un martello
1965: Viva la pappa col pomodoro
1965: Lui

 
 


 


Adamo chi è Rita Pavone?
È una cantante italiana nata a Torino nel 1945, nella sua lunga carriera ha venduto oltre 50 milioni di dischi in tutto il mondo.

Gli esordi?
Incoraggiata dal padre, un operaio della Fiat Mirafiori di origini siciliane, inizia ad esibirsi nelle feste studentesche e nei locali di Torino e a 17 anni partecipa alla prima edizione del Festival degli sconosciuti di Ariccia, che vince interpretando brani del repertorio di Mina. Il patron della manifestazione del Festival è il cantante Teddy Reno. Quella vittoria le procura un contratto discografico con l'RCA Italiana.

Con Teddy Reno nasce qualcosa vero?
Diventa il suo manager e il suo compagno di vita, i due si sposeranno sei anni dopo tra scandali e polemiche sia per la notevole differenza d'età tra i due (circa 20 anni) sia per il fatto che all'epoca Teddy Reno era già sposato civilmente con Vania Protti, dalla quale aveva anche avuto un figlio.

Il vero successo arriva nel 1963…
Esatto, nel giro di due anni incide diversi singoli di successo tra cui:

LA PARTITA DI PALLONE

Scritta da Edoardo Vianello l’allora sconosciuta Rita Pavone arriva al primo posto in hit-parade e vi rimane per due settimane. Alla fine dell’anno sarà il dodicesimo disco più venduto del 1963. Il brano parla di una ragazza che è stanca di restare a casa la domenica mentre il suo lui dice di "andare a vedere la partita di pallone" lei, gelosa, non crede che lui vada effettivamente allo stadio e quindi chiede di portarci anche lei una volta: “Perché, perché… La domenica mi lasci sempre sola. Per andare a vedere la partita di pallone. Perché, perché. Una volta non ci porti pure me. Chissà, chissà. Se davvero vai a vedere la tua squadra. O se invece tu mi lasci con la scusa del pallone. Chissà, chissà. Se mi dici una bugia o la verità…”



COME TE NON C'È NESSUNO

Uno dei più grandi successi di sempre della cantante piemontese. Pubblicata un mese dopo “La partita di pallone” resta in vetta per 9 settimane raggiungendo la terza posizione nella classifica finale dell’anno (superato da Cuore, sempre di Rita Pavone e da Quelli della mia età di François Hardy). Gli autori del brano sono Franco Migliacci e Oreste Vassallo. Si tratta di una canzone d’amore quasi materno da parte di una ragazza innamorata di un lui timido, triste e solitario: “Come te non c'è nessuno tu sei l'unico al mondo, nei tuoi occhi profondi io vedo tanta tristezza. Come te non c'è nessuno così timido e solo, se hai paura del mondo rimani accanto a me. Amore dimmi cosa mai posso fare per te? I pensieri dividi con me. Io ti voglio aiutare, amore amor…”



ALLA MIA ETÀ

Rita Pavone allora diciottenne festeggia la maggiore età con questo brano autobiografico in cui rivendica il suo diritto a innamorarsi e sognare: “Alla mia età. S'incomincia a capir l'amor. S'incomincia a cercar con chi. Poter sognar. Alla mia età. Si finisce così di giocar. S'incomincia pian piano a parlar. Con la voce del cuor. Anche per me. È arrivata così questa età…”
Il brano viene lanciato nel programma "Alta Pressione", prima trasmissione televisiva che dà spazio alla musica giovane, e rimbalza nella top-10 che, nella primavera 1963.
Il pezzo è di Roby Ferrante, che diverrà popolare nel 1964 quando partecipa a Sanremo con “Ogni volta”, di cui compone la musica, mentre il testo è opera di Carlo Rossi. Il brano ottiene un notevole successo, soprattutto nella versione del suo partner Paul Anka. Purtroppo concluderà la sua promettente carriera a soli 24 anni con un tragico incidente stradale.


CUORE

Versione italiana della hit americana Heart (I Hear Your Beating) rimane al primo posto per 9 settimane e alla fine dell’anno il disco risulterà primo in assoluto tra i più venduti nel 1963, favorito dal fatto che l’originale inglese non arriverà mai in Italia e soprattutto perché sul lato B del 45 giri vi è inciso un altro ineguagliabile successo della Pavone, ovvero “Il ballo del mattone”.
Il testo italiano è sostanzialmente simile a quello originale e parla di una ragazza che si rivolge al proprio cuore che sta soffrendo per amore: “Mio cuore tu stai soffrendo. Cosa posso fare per te? Mi sono innamorata. Per te pace no, no, non c'è al mondo. Se rido e, e se piango. E solo tu dividi con me. Ogni lacrima, ogni palpito. Ogni attimo d'amor. Sto vivendo con te. I miei primi tormenti. Le mie prime felicità. Da, da quando l'ho conosciuto. Per me, per me più pace non c'è…”



IL BALLO DEL MATTONE

Lato B di “Cuore” è una canzone innovativa dal ritmo travolgente, qui non si parla di amore romantico, ma di passione e di amore sensuale basato sul contatto fisico nello spazio stretto di una mattonella. Tra l’altro la donna invita l’uomo a non essere geloso se a lei capita di ballare il twist o il rock con altri. Insomma il testo trasmette l’idea di una forte attrazione fisica diversa dall’amore convenzionale dell’epoca: “Non essere geloso se con gli altri ballo il twist. Non essere furioso se con gli altri ballo il rock: Con te, con te, con te che sei la mia passione. Io ballo il ballo del mattone…. Lentamente, guancia a guancia, Io ti dico che ti amo. Tu mi dici che son bella. Dondolando, dondolando sulla stessa mattonella…”



DATEMI UN MARTELLO

È senz’altro il tormentone dell’estate del ’64. La Pavone conquista il secondo posto e alla fine dell’anno entra nei primi 50 dischi più venduti del 1964. Il ritmo, sul testo italiano di Sergio Bardotti, è un travolgente surf. Parla del piccolo mondo delle feste danzanti dell’epoca e delle ragazzine che si litigavano il moroso. La protagonista gelosa infatti chiede un martello per darlo in testa alla rivale chi non le va a genio.
Si tratta però di una cover, l’originale “If I Had a Hammer” figura fra i dischi singoli più venduti al mondo. Scritto da Pete Seeger, un cantante folk americano addirittura nel 1949. Viene registrato per la prima volta dal gruppo musicale The Weavers, ma non ha successo. Arriva in Italia solo nel 1964 dopo aver compiuto un largo giro, riletta per ultimo in chiave surf dalla star del latin rock Trini Lopez. La sua versione raggiunge il primo posto delle top in trentasei paesi. Il testo non ha niente a che vedere con quello italiano. “If I Had A Hammer” è una canzone folk di protesta contro la discriminazione razziale e predica la tranquilla convivenza tra bianchi e neri, e per questo motivo molte stazioni radio nel sud degli USA si rifiutano al tempo di trasmetterla. Il 28 agosto 1963 viene eseguita collettivamente durante la marcia per il lavoro e la libertà a Washington D.C., la stessa in cui il reverendo Martin Luther King pronuncia la storica allocuzione: “I Have a Dream”.


VIVA LA PAPPA COL POMODORO

Nel 1964, la Pavone viene chiamata a interpretare "Il giornalino di Gian Burrasca", sceneggiato televisivo diretto da Lina Wertmuller musicato da Nino Rota. La sigla è "Viva la pappa col pomodoro", brano destinato a scavalcare i confini nazionali nelle versioni inglese ("The man who makes the music"), tedesca ("Ich frage mainen papa") e spagnola ("Que ricas son le papasin").


LUI

Pubblicato del 1965 con etichetta RCA Italiana con l'accompagnamento del coro Cantori Moderni del maestro Alessandroni, è uno dei 45 giri più venduti della carriera dell'artista, rimasto molte settimane nella hit parade italiana dei singoli, fino a raggiungere il secondo posto assoluto delle vendite nel 1965.
Il brano vince il Cantagiro del 1965. manifestazione che per la prima volta varca i confini nazionali, toccando città europee come Francoforte, Vienna, Londra e Mosca. È proprio a Mosca che, sollecitata dall’entusiasmo del pubblico, la Pavone è costretta a cantare due volte questo brano (unica volta nella storia della manifestazione).

Dopo il 1965 incide hit famose come "Qui ritornerà", "Fortissimo", "Questo nostro amore", "Gira gira", "Il geghegè". Il matrimonio con Teddy Reno del 1968, tuttavia, produce un effetto piuttosto destabilizzante rispetto alla carriera della Pavone: da adolescente sbarazzina, diventa una giovane donna che si unisce in matrimonio a un uomo più vecchio di lei e per giunta sposato e padre di un figlio. Complice anche la separazione dei genitori qualcuno le fa terra bruciata intorno, viene derisa in tv da Alighiero Noschese, e le sue apparizioni in tv si diradano fino a scomparire del tutto dopo il Sanremo del 1969 in cui presenta "Zucchero", autori: Rapetti - Claudetti - Soffici - Guscelli, un brano piacevole che ovviamente, guarda caso, passa inosservato.







 



 

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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
https://it.wikipedia.org/wiki/Rita_Pavone
https://biografieonline.it/biografia-rita-pavone








 
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