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MUSICA PASSIONE
Storia e significato delle Canzoni
 
 

Matia Bazar
Stasera... che sera 1975
Per un'ora d'amore 1976
E dirsi ciao 1977
Solo tu 1977
Vacanze romane 1983
Souvenir 1985
Ti sento 1985
Dedicato a te 1993
Messaggio d'amore 2002

 
 
 


 
Adamo chi sono i Matia Bazar?
Sono una band musicale nata nel 1975 a Genova. La formazione storica comprendeva un quintetto composto da Antonella Ruggiero (voce), Carlo Marrale (chitarra, voce), Aldo Stellita (basso), Piero Cassano (tastiere, voce) e Giancarlo Golzi (batteria).

Perché questo nome?
Il nome è casuale ed è stato coniato in cinque minuti durante una delle prime audizioni. Sembra comunque che derivi dal soprannome artistico di Antonella Ruggiero che si faceva chiamare «Matia», ossia un nome senza una precisa identità sessuale, in quanto Matia è utilizzato sia al femminile che al maschile. Anche se a dire il vero qualcuno fa risalire la genesi al significato di «matan» cioè matta in dialetto genovese. «Bazar», invece, è stato aggiunto perché la band voleva fare tutto da sé, dalla scrittura dei pezzi all'organizzazione dei tour, come se avesse un proprio bazar insomma.

STASERA CHE SERA

Quando debuttano?
Nel 1975 incidono il singolo “Stasera... che sera” partecipano alla manifestazione Un disco per l'estate, ma senza qualificarsi per le serate finali di Saint-Vincent. Il testo è scritto da Aldo Stellita, mentre la musica è composta dal Carlo Marrale e Piero Cassano, raggiunge la 17ª posizione nella classifica delle vendite dei singoli italiani del 1975. Viene realizzata anche una versione in lingua spagnola, intitolata “Esta tarde...que tarde”.

Il testo?
Strofe piene di allusioni con immagini molto sensuali: “Stasera che sera, restare tutto il tempo con te, di notte l'amore l'amore, è sempre una sorpresa per me…”


PER UN’ORA D’AMORE

L’anno successivo un altro brano importante…
Pubblicano il singolo “Per un'ora d'amore” con il quale iniziano a farsi conoscere dal grande pubblico. Raggiunge la 20ª posizione nella classifica delle vendite dei singoli italiani del 1976. Il 45 giri come lato B presenta “Cavallo Bianco” che è ispirato al genere rock progressivo, genere molto di moda al tempo e ottengono un discreto successo.

Di che parla “Per un'ora d'amore”
Gli autori sono sempre Carlo Marrale e Piero Cassano e il testo parla del desiderio di un uomo disposto a tutto per avere accanto la donna desiderata anche per una sola ora: “Per un’ora d’amore non so cosa farei, per poterti sfiorare non so cosa darei… Chiudo gli occhi, ti vorrei, non nei sogni ma così come sei… Aspettarti e sapere che ormai, io per un’ora d’amore venderei anche il cuore.”

…E DIRSI CIAO

Nel 1977 salgono sul palco di Sanremo…
Esordiscono al Festival con “Ma perché” ma la loro prima partecipazione passa inosservata rifacendosi l’anno successivo con il brano “...E dirsi ciao” ottenendo il primo posto e superando brani come «Un'emozione da poco» di Anna Oxa e «Gianna» di Rino Gaetano arrivati rispettivamente al secondo e terzo posto. La canzone raggiunge la prima posizione nella classifica dei singoli più venduti in Italia. Della canzone, scritta e composta da tutto il gruppo viene pubblicata anche una versione spagnola con il titolo: “Y decir, chao”.


SOLO TU

Sempre nel 1977 un altro successo…
Il singolo “Solo tu” raggiunge la prima posizione dei dischi venduti in Italia, la terza in Spagna e l’ottava in Francia vendendo più di un milione di copie. Gli autori sono Aldo Stellita, Piero Cassano e Carlo Marrale.

Di che parliamo?
Con questo brano il gruppo privilegia l’aspetto melodico e conferma la tendenza verso un pop più raffinato, apparentemente orecchiabile, ma vicina alla canzone d’autore. Il testo parla di una giornata passata insieme alla propria amata dal risveglio fino alla notte piena di magie: “Solo tu stamattina, per alzarmi ancora un giorno insieme a te. Solo tu fuori a cena, soli con l'intimità di una candela, e sicuri di creare, l'atmosfera giusta di chi vuole amare, impazienti come mai, nel silenzio intorno a noi…”


VACANZE ROMANE

Nell’83 un altro Sanremo da protagonisti…
Il brano è “Vacanze romane” forse il più famoso, che vince il Premio della Critica. Questo brano scritto da Giancarlo Golzi e Carlo Marrale ottiene una straordinaria popolarità.

Di che parla?
l titolo della canzone, che richiama il film omonimo degli anni Cinquanta con Gregory Peck e Audrey Hepburn, è sintomatico della direzione in cui va il testo della canzone, quella di evocare la bellezza perduta della Roma di un tempo. "Roma dove sei?", è l'attacco che immerge subito chi ascolta nel rimpianto per una Roma che non c'è più. Infatti il brano richiama con nostalgia i tempi passati di Roma con le atmosfere da dolce vita e operetta come “Il paese dei campanelli” e “La vedova allegra”.
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SOUVENIR

Arriviamo al 1985…
Sempre Sanremo e ancora un pezzo di successo come “Souvenir”, che vince il Premio della Critica e si piazza al decimo posto. Nelle vendite raggiunge l'ottava posizione nella classifica dei singoli italiani. Testo di Aldo Stellita e musica di Sergio Cossu e Carlo Marrale.

Il testo?
Dalla dolce vita romana ci spostiamo tra le chanteuses di Pigalle e le pale del Moulin Rouge creando un frammento d’atmosfera retrò, un angolo nel tempo, un nostalgico souvenir: “E le foglie morte nel vento, Tra le pale del Moulin Rouge, Vagano da sempre nel tempo, Come le chanteuses a Pigalle. Canterò chanson d'amour, Atmosfera vagamente retrò…”


TI SENTO

Sempre lo stesso anno un successo internazionale.
Con “Ti sento” la band si afferma in vari paesi del mondo, il brano viene inciso in diverse lingue, ma è la versione inglese “I Feel You” a risalire le top ten internazionali compresa quella italiana. Grazie a sonorità d'avanguardia che miscela le tastiere elettroniche ai sintetizzatori “Ti sento” diventa un classico del repertorio dei MB e una delle canzoni più conosciute degli anni ottanta del Novecento.

Di che parliamo?
Il testo gioca su una doppia chiave: da un lato il “ti sento” nel senso “ti immagino” quindi il forte desiderio di una donna che prova per un uomo ancora mai incontrato e dall’altro la trasfigurazione delle emozioni reali e fortissime di un momento intimo che si sta vivendo: “Ti sento. Deserto, lontano miraggio. La sabbia che vuole accecarmi. Ti sento. Nell'aria un amore selvaggio. Vorrei, vorrei incontrarti Ti sento. Un brivido lungo la schiena. Un colpo che fa pieno centro…


DEDICATO A TE

Nel 1989 dopo 14 anni Antonella Ruggiero lascia il gruppo.
Viene sostituita da Laura Valente, compagna di Mango, e il gruppo abbandona il pop melodico e fa una virata a 360 gradi verso un rock più graffiante e moderno. Partecipano al Festival di Sanremo cantando il brano Dedicato a te.

Di che parla il testo?
La loro canzone parla di amore ed è dedicata alla donna della propria vita elogiandone la voglia di non mollare mai nonostante la sofferenza e le incomprensioni in un rapporto: “L'impossibile non c'è, Quante volte ti ho cercato, Chissà quante volte tu, Dedicato a te, Sei la voglia di un amore, Che non ho vissuto mai, Tu sei qui sempre presente, Oggi più di ieri nella mia mente…”

Dopo un decennio li ritroviamo con una nuova formazione…
Lascia il chitarrista Carlo Marrale, muore il bassista, fondatore e autore dei brani Aldo Stellita. Pochi mesi dopo anche Laura Valente e Sergio Cossu lasciano definitivamente.

Tra gli altri subentra Silvia Mezzanotte…
Dopo un periodo di stasi, il gruppo riprende a lavorare, spinto dall'unico superstite della formazione originale, il batterista Giancarlo Golzi, il gruppo decide di ridare ai Matia Bazar una veste più popolare ossia brani meno sofisticati e più commerciali.


MESSAGGIO D’AMORE


Ancora Sanremo…
I quattro riportano partecipano nel 2000 al Festival con il brano Brivido caldo e nel 2001 con la canzone “Questa nostra grande storia d'amore”, che giunge terza. Ma sarà il 2002 l’anno del nuovo trionfo e della seconda vittoria al Festival con “Messaggio d'amore”, il trentatreesimo singolo dei Matia Bazar, apprezzato beguine, popolare soprattutto nel circuito delle orchestre da ballo. Ha raggiunto la 16ª posizione nella classifica settimanale delle vendite dei singoli italiani con una sola settimana di permanenza

Di che parla?
Un testo nostalgico, una riflessione su un rapporto ormai finito in cui il tempo ha smussato le incomprensioni ed ora la protagonista sente il bisogno di inviare un messaggio d’amore di poche parole al proprio amato: “Voglio darti un messaggio d'amore, di poche parole, Il segreto nascosto di un cuore, un cuore che sa. Ho capito che forse l'errore non sei stato tu, E con tutta la forza che ho dentro, ti voglio di più, Ho ascoltato il rumore e il silenzio, parlare nel tempo, Ho sognato il tuo viso, i tuoi occhi sorridermi un po'…”

Formazione originale?
Carlo Marrale – chitarra (1975-1994)
Piero Cassano - tastiere, chitarra (1975-1981, 1999-2017)
Giancarlo Golzi – batteria (1975-2015)
Antonella Ruggiero - voce, percussioni, armonica (1975-1989)
Aldo Stellita - basso (1975-1998)
Per la cronaca nessuno di questi componenti è presente nella formazione attuale.




 









 

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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
https://it.wikipedia.org/wiki/Matia_Bazar











 
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