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MUSICA PASSIONE
Storia e significato delle Canzoni
 
 

Azzurro
Adriano Celentano
1968
"Neanche un prete per chiacchierar..."

 
 
 


 

Adamo mi parli del brano “Azzurro”?
Scritto da Vito Pallavicini e Paolo Conte è stato registrato nel maggio 1968 da Adriano Celentano divenendo in poco tempo uno dei brani più popolari in tutto il mondo non solo di Celentano, ma anche di tutta la musica italiana.

Chi erano gli autori?
Due nomi sicuramente importanti per la musica pop italiana: Vito Pallavicini ha scritto canzoni come “Deborah” per Fausto Leali, “Messico e nuvole” per Enzo Jannacci, “La filanda” per Milva, “Acqua di mare” per Romina Power, “Tripoli 1969” per Patty Pravo, “Nel sole” per Al Bano, “Una casa in cima al mondo” e “Io che non vivo (senza te)” per Pino Donaggio, “Amore scusami” per John Foster ecc.

E Paolo Conte?
Avvocato e appassionato di musica nel 1966 era entrato nel Clan Celentano come autore e come prima canzone sfornò per Celentano e sua moglie Claudia Mori il brano “La coppia più bella del mondo”.

Come nasce “Azzurro”?
Sarà lo stesso Celentano a svelare la genesi del pezzo: «Un giorno mi ha telefonato Pallavicini e mi ha detto: ho avuto un'idea pazzesca, però dobbiamo vederci, perché te la devo spiegare di persona. Ho scritto il testo di una canzone su una musica di Paolo Conte che non puoi non incidere perché sarà l'inno degli italiani: si chiamerà Azzurro».

Fammi capire… Pallavicini credeva che il brano non fosse piaciuto a Celentano?
Beh era senz’altro una canzone controcorrente con una musica non catalogabile e un po’ fuori moda, un po’ sbilenca. In effetti non è un rock, non è un lento, non è una ballata, non è un liscio, ma una specie di marcetta, senza dubbio originale e ruffiana nel ritornello, abbinata ad un testo che Vito Pallavicini pare aver scritto su misura per Celentano, in quanto racchiude tutte le tematiche care all'artista come l'amore, l'ecologia e la religione…

Comunque riscuote un successo impressionante!
La canzone entra subito nell'immaginario collettivo degli italiani e raggiunge la prima posizione nella classifica annuale delle vendite del 1968 in Italia. Ottimo successo anche in Austria dove il singolo rimane in classifica per 24 settimane arrivando a toccare la prima posizione e nel resto del mondo con una serie infinita di versioni tradotte in altre lingue, dal tedesco al francese, passando per l’inglese, l’ungherese e l’ebraico

Di che parla il testo?
Racconta delle riflessioni di un uomo solo che osserva il mondo malinconicamente e con una velata nostalgia. La sua lei è partita per il mare mentre lui in città si annoia al punto che rimpiange le domeniche passate all’oratorio. Cerca piccoli pezzi di Africa nel giardino, ma nemmeno questo gli dà il sollievo di cui ha bisogno. Si rende conto di non avere più risorse né forza emotiva senza la persona che ama. La noia lo attanaglia e il treno dei suoi desideri sembra andare al contrario tanto da scartare l’idea di raggiungere la sua ragazza al mare: “Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua. Lei è partita per le spiagge e sono solo quassù in città, sento fischiare sopra i tetti un aeroplano che se ne va.” Pensa che il giorno della registrazione Celentano si presentò in sala di incisione con un forte raffreddore, ma decise ugualmente di cantare con quella voce nasale che rese maggiormente il senso della svogliatezza e della pigrizia del protagonista della canzone.



 










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ARTCOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE






 









 
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