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MUSICA PASSIONE
Storia e significato delle Canzoni
 
 
 

Where Have
All the Flowers Gone?

La più famosa canzone folk pacifista e antimilitarista di tutti i tempi, lanciata agli inizi degli anni sessanta


 
 
 


 

Adamo mi parli di “Where Have All the Flowers Gone?”
È la più famosa canzone folk pacifista e antimilitarista di tutti i tempi, lanciata agli inizi degli anni sessanta. Fu abbozzata dal cantautore e folk-singer statunitense Pete Seeger nel 1956 sulla base di una canzone popolare ucraina, Koloda Duda, e prendendo come base musicale un antico brano folk “Drill, Ye Tarriers, Drill” di un boscaiolo irlandese con le parole "Johnson dice che caricherà più fieno". Questa prima versione, mai pubblicata, fu completata nel 1960 da Joe Hickerson, un collaboratore di Pete Seeger, che aggiunse una quarta e una quinta strofa (la sesta è una ripetizione della prima) e la inserì nel suo album LP 33 giri “The Rainbow Quest”.

Come nasce il pezzo?
Sembra che Pete Seeger, a bordo di un aereo in rotta verso l'Ohio dove doveva esibirsi in un concerto all'Oberlin College, fu ispirato da alcune frasi del folklore ucraino che provenivano da una ninna nanna dei cosacchi del Don, che recitava:
«E dove sono le oche? Son corse fra le canne.
E dove sono le canne? Le ragazze le han falciate.
E dove sono le ragazze? Hanno preso marito.
E dove sono i mariti? Sono andati in guerra

Lui la trasforma in:
"Dove sono i fiori, le ragazze li hanno colti
dove sono le ragazze, hanno preso tutte marito
dove sono gli uomini, sono tutti nell'esercito.
"
Ma pur registrando il pezzo lo considerò troppo tradizionale e retorico e così lo ripose in un cassetto.

Quando arrivò al grande pubblico?
L’anno successivo grazie al popolare gruppo californiano The Kingston Trio, i quali, credendo che fosse una canzone tradizionale, ne rivendicarono la paternità, anche se, su avviso di Seeger, rimossero quasi subito il loro nome accreditando come autori Seeger e Hickerson. A seguire ci furono innumerevoli versioni a partire da quelle dei più celebri nomi del folk, come Joan Baez e soprattutto Peter, Paul and Mary, che raggiunsero il primo posto assoluto nelle vendite in USA del 1962.

Siamo in piena Guerra del Vietnam…
Sull’onda pacifista venne assunto come questo inno universale sul ciclo della vita e della morte e su come le generazioni di persone vanno e vengono. Descrive le ragazze che raccolgono i fiori e poi vanno a cercare marito, e poi i mariti che vanno a fare i soldati e i soldati che finiscono al cimitero. Infine, il cimitero con altri fiori raccolti da un'altra generazione di ragazze. La canzone ricorda che tutto nella vita è temporaneo e incoraggia ad apprezzare ogni momento e a non dimenticare mai che il nostro tempo sulla terra è limitato.

Un successo planetario…
Presto ripreso dai principali gruppi vocali americani in Europa e reso popolare anche da Marlene Dietrich che ne eseguì dapprima una versione francese “Qui peut dire où vont les fleurs?” e successivamente una in tedesco “Sag mir, wo die Blumen sind”. Divenne ben presto un canto di protesta immortale contro i massacri di guerra, un classico senza tempo declinato in un gran numero di lingue in tutto il mondo.

In Italia?
Nella nostra lingua si contato sei versioni: Dalida, Apostoli, Jonathan & Michelle, Patty Pravo con il titolo “Dove andranno i nostri fiori?”, Gigliola Cinquetti con il titolo “Dove sono andati i nostri fiori?” e Tony Cucchiara e Nelly Fioramonti riscritte e riadattate su una traduzione di Daniele Pace e caratterizzate dallo stravolgimento del pur semplice testo originale.

Nel resto del mondo?
In Spagnolo “¿Dónde están las flores?” di Rolando Alarcón
In Ceco “Řekni, kde ty kytky jsou” di Judita Čeřovská
In Croato “Kamo je cvijeće otišlo?” di Ksenija Prohaska
In Russo “Gde cvety, day mne otvet?” di Oleg Nesterov
In Francese “Que sont devenues les fleurs?” di Dalida
In Polacco “Gdzie są kwiaty z tamtych lat?” di Sława Przybylska
In Turco “Söyle Çiçekler nerde?” di Oğuz Tarihmen
In Finlandese “Minne kukut kadonneet” di Ossi Ahlapuro
In Ebraico “איפה הפרחים” di Eifo Haprachim
In Ungherese “Hova tünt a sok virág?” di Gerendás Péter
In Portoghese “Para onde foram todas as flores” di Jarmila Ferreira Martins
In Romeno “Unde au dispărut toate florile” di Alexandru Constantinescu
In Greco “Τα λουλούδια χάθηκαν” di Vasiliki Nika
In Estone "Kuhu küll kõik lilled jäid?" di Heli Lääts
In svedese Inga blommor finns det mer di Lars Lönndahl

Riconoscimenti internazionali?
Nel 2010, la rivista britannica New Statesman ha classificato “Where Have All the Flowers Gone?” tra le 20 più grandi canzoni politiche di sempre, paragonandola a “La Marseillaise”, “Won't Get Fooled Again” degli Who ) e “L'Internationale”. La versione di Pete Seeger pubblicata dalla Columbia Records è stata inserita nella Grammy Hall of Fame nel 2002 nella categoria Folk.




 


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ARTCOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
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