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INTERVISTE IMPOSSIBILI
 
 



Caterina
La madre di Leonardo
"Io sono Caterina, principessa della Circassia, fatta schiava dai Tartari, figlia di Jacob e madre di Leonardo da Vinci"


 

 


(Caterina, filia Jacobi, de partibus Circassie 1427 – )


Un documento rinvenuto nell'Archivio di Stato di Firenze riscrive la biografia
del genio del Rinascimento Leonardo da Vinci e svela chi fosse sua madre.
Lo ha reso noto Carlo Vecce, presentando il suo libro 'Il sorriso di Caterina'

 
 
 

Madame le sue origini?
Mi chiamo Caterina ed ero una principessa dei Circassi figlia del principe Jacob che governò uno dei regni sugli altopiani delle montagne settentrionali del Caucaso. Poi venni rapita dai Tartari e fui fatta schiava.

Come arriva in Italia?
Con i Tartari intrapresi un lungo viaggio attraverso le montagne del Caucaso fino alle rive del Don, da qui nel 1439, attraverso il Mar Nero, arrivai a Costantinopoli.

Poi cosa successe?
Venni venduta dai Tartari ai mercanti veneziani ed approdai in laguna l’anno dopo. Soggiornai a Venezia per due anni e grazie ad un avventuriero fiorentino Donato di Filippo di Salvestro Nati nel 1442 arrivai a Vinci, al servizio di sua moglie, la mia padrona Ginevra d’Antonio Redditi. Avevo quindici anni.

Chi erano i suoi padroni?
La signora Ginevra aveva circa quarant’anni mentre suo marito era ultrasettantenne, ma quando andai a loro servizio si erano sposati da soli da tre anni perché lui aveva a lungo fatto affari a Venezia, dove aveva manifatture tessili e commerciava schiave provenienti dal Levante. Con il suo lavoro aveva accantonato ingenti capitali e comprato diverse proprietà che Piero Vinci lo aiutava a gestire.

Come si manteneva da vivere?
Quando ero a Venezia lavoravo presso le manifatture tessili attorno a Rialto, mentre a Firenze venni affittata come balia dal cavaliere fiorentino Francesco di Domenico Castelli.

Come conobbe Piero Vinci?
Lo conobbi in casa della famiglia Castelli, Piero era il notaio di fiducia di Francesco oltre che di Ginevra e Donato. Fu in quell’occasione che rimasi incinta.

Piero era suo coetaneo vero?
Aveva un anno più di me. Proveniva da una famiglia di notai impegnati presso lo Studio e le più alte Magistrature di Firenze. Quando firmò il mio atto di liberazione aveva da poco intrapreso la carriera di notaio.

Perché venne liberata?
Piero Vinci era il notaio di fiducia di Francesco oltre che di Ginevra e Donato, e la mia li rischiava di essere problematica per Piero in quanto noi donne in schiavitù eravamo considerate proprietà privata e le pene per chi le metteva incinte erano molto severe.

Quindi i signori fiorentini, liberandola, fecero un favore a Piero… Quando venne liberata?
Venni liberata con atto notarile a firma del padre di Leonardo, Piero da Vinci, notaio del contado fiorentino, rogato il 2 novembre 1452, circa sei mesi dopo la nascita di mio figlio Leonardo, su istanza della mia padrona Ginevra.

Leonardo era il suo primo figlio?
No, in precedenza nel 1450 avevo già avuto un bambino, sempre illegittimo, mentre era il primo figlio di suo padre Piero. Leonardo nacque il 15 aprile 1452.

Ma non sposò Piero Vinci, vero?
E come avrei potuto? La differenza di ceto non permetteva simili matrimoni! Sposai tempo dopo Antonio Butti, detto Attaccabrighe, che faceva il contadino, e vissi vicino a Vinci, dando alla luce altri cinque figli, quattro femmine e un maschio. Tenni con me Leonardo fino al compimento dei suoi dieci anni. Piero invece si sposò ben quattro volte. La prima nello stesso anno in cui nacque nostro figlio Leonardo con Albiera di Giovanni Amadori, ma con lei non ebbe figli che siano sopravvissuti alla primissima infanzia. Di contro accudirono amorevolmente il piccolo Leonardo. Albiera mori appena ventottenne nel 1464. Piero si risposò lo stesso anno con la quindicenne Francesca di ser Giuliano Manfredini, anche lei morì senza progenie. Con la terza moglie, Margherita di Francesco di Jacopo di Guglielmo, ebbe finalmente sei figli. Altri sei figli ne ebbe con la quarta moglie Francesca Lanfredini.

Poco prima di morire, Caterina raggiunse suo figlio Leonardo a Milano, vivendo per un breve periodo con lui. I taccuini di Leonardo mostrano che l’artista si prodigò per renderle onori funebri degni di una nobildonna.






















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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://www.avvenire.it/agora/pagine/leonardo-la-madre
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/
https://tg24.sky.it/cronaca/2023/03/14/leonardo-da-vinci-madre-circassia
https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/leonardo-da-vinci
FOTO GOOGLE IMAGE


 













 
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