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FASCINO E SEDUZIONE

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La Maschera erotica
Mistero, enigma, seduzione
Le maschere rendono il gioco erotico ancora più stuzzicante, superando inibizioni e liberando le fantasie più recondite, lasciando spazio anche all’immaginazione di essere a letto con una persona diversa…




Photo Patricia Moraru


 



Se è vero che il travestimento in amore accende il desiderio e libera le fantasie più recondite e che i vestiti da hostess, infermiere, soldatesse, crocerossine, corsare, bagnini, segretarie, suore e casalinghe mozzafiato amplificano il desiderio di entrambi, la maschera rimane il feticcio principe attraverso il quale si alimenta il mistero e quindi la seduzione.

La sottile manipolazione mentale amplifica le fantasie di entrambi i partner con la consapevolezza e l’illusione di far l’amore con una determinata persona che a volte non è la stessa con cui lo stiamo realmente facendo. Insomma un gioco di allegra seduzione che esprime la voglia di vivere la sessualità in modo divertente, ma non volgare.

L’amore è fantasia senza la quale tutto si appiattisce diventando un mero esercizio ginnico ed alle volte è sufficiente una semplice mascherina per costruire immagini d’eros. La maschera ci fa sentire diversi oppure concede al partner la possibilità di immaginarci altro. È un gioco che funziona per ravvivare l’eros di una coppia e serve per superare le inibizioni, la noia sotto le lenzuola e rompere la gabbia mentale della routine del lavoro, i figli e le incomprensioni quotidiane nonché sgretolare quel monolitico chiamato personalità.

E quindi si può smettere di essere il bancario frustato e stanco e la moglie stressata e repressa cominciando a divertirsi indossando maschere e mascherine per sesso al buio, accessori per il piacere in morbido tessuto, cuoio, pelle, ecopelle, satin, allacciabili con elastici, nastri, fibbie, merletti e pizzi per il gusto della trasgressione.

Ovvio è un semplice gioco di ruolo, come quando da bimbi si giocava con le bambole o al dottore diventando altri. Ecco sì una maschera impersonale per rivestire ruoli inusuali e ravvivare la passione senza che ci sia già una trama e dei personaggi ben definiti. Sarà la maschera stessa a mettere in scena ciò che in quel momento desideriamo essere o desideriamo che l’altro/a sia.

È un modo per far uscire gli altri noi stessi, le parti che rimarrebbero segrete guardandoci negli occhi… e così si diventa il maestro che punisce l’allieva, la cameriera che sbadatamente versa del vino sui pantaloni del cliente, oppure la studiosa d’arte rapita da un gruppo di studenti, il ladro che entra furtivamente nella casa di una meravigliosa signora disponibile, il classico postino o idraulico, l’attricetta tutto pepe e svenevole oppure Eva Kant e Diabolik, Renzo e Lucia, Casanova o vampira.

In ogni modo un’operazione che arricchisce la personalità di chi gioca perché le permette di esprimersi interpretando un copione insolito, un ruolo che non appartiene alla vita abitudinaria. In altre parole, trasformarsi per qualche ora in un personaggio storico, nel protagonista di un fumetto, di un romanzo o di un film cult rivela una parte nascosta, ma autentica di sé, un desiderio di reinventarsi differenti da come si è tutti i giorni.

La prima regola che occorre assolutamente rispettare è quella che nei giochi di ruolo i partner non hanno lo stesso potere. Alternativamente occorre comandare e assecondare in modo da imporre o favorire la volontà dell’altro/a.

Non è un caso che il teatro dell'arte ricorreva con insistenza all’uso della maschera e che il piacere più intenso ossia l’attimo dell’amplesso si materializzava con il disvelamento della maschera attraverso la quale si era costruita tutta la scena compresi ruoli e avvenimenti. Scriveva Schnitzler, grande drammaturgo e medico austriaco: “La cosa migliore che due amanti possono diventare l’uno per l’altro nel corso del tempo è quella di essere surrogati dei propri sogni o simboli del proprio desiderio”.

Del resto la maschera è il giocattolo dell’io, facce che si possono personalizzare con i desideri, personaggi momentanei che hanno sempre consentito alle persone di giocare con l’identità. Ne troviamo traccia tra gli aztechi e i nigeriani realizzavano maschere con i crani. Forse sono nate perché servivano durante la caccia per facilitare l’avvicinamento alla preda. Collegate al sovrannaturale servivano per combattere i segni del tempo anche dopo la morte. Qualunque sia il significato la maschera è essere altro.

Dall’arabo “mascharà” che significa scherno è sempre stata, fin dalla notte dei tempi, uno degli elementi caratteristici e indispensabili nel costume degli attori.
Con il Carnevale la maschera diventa simbolo della necessità di abbandonarsi al gioco, allo scherzo e all’illusione di indossare i panni di qualcun altro, esprimendo quindi diversi significati: la festa e la trasgressione, la libertà e l’immoralità, il mistero, l’enigma e la seduzione.

La festa egizia di Iside, le dionisiache greche, i saturnali romani, la festa di Marduk contro il drago Tiamat , il Samhain celtico, erano feste analoghe al Carnevale. In tutte questi eventi la protagonista assoluta è la maschera durante i quali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza; che sfociavano in veri e propri riti orgiastici. Attraverso la maschera e il travestimento si poteva esprimere la propria natura e il proprio desiderio di trasgressione.
Lo stesso mascherarsi rappresentava un modo attraverso il quale uscire dal quotidiano, disfarsi del proprio ruolo sociale, negare sé stessi per divenire altro.

Nella storia della Serenissima si sono susseguite leggi che proibivano di indossare la maschera durante la notte, nei monasteri, nei postriboli (per colpire principalmente l’uso della Gnaga, la maschera da gatta indossata dai maschi che si prostituivano). Allo stesso tempo, la maschera era obbligatoria per le donne che andavano a teatro, ma vietata alle ragazze in attesa di marito.

Per concludere nulla di male se alla fine si riesce a sollecitare le fantasie le proprie e altrui fantasie, siano esse maschili o femminili, ma comunque dell’organo sessuale più affidabile e importante, ovvero il cervello!

















 

 
 
 


L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
REALIZZATA GRAZIE A:

FONTI
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/scopatore-mascherato-ndash-se-biancheria-intima-si-usa-aumentare-225277.htm
https://www.motelmoom.com/giochi-ruolo-lerotismo-dietro-la-maschera-ravvivare-la-relazione-coppia/
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/letteratura-erotica-leros-gioco-teatrale-bugie-maschere-e-934705.html
https://iridedilucecoeva.wordpress.com/la-maschera-e-il-mio-mondo/le-maschere-e-la-faccia/
https://www.vivovenetia.it/maschere-venezia/
https://www.lettera43.it/howto/la-storia-delle-maschere-di-venezia/
https://www.veneziaeventi.com/notizie/storia-delle-maschere-di-carnevale/la-storia-delle-maschere-di-venezia/
https://www.versiliatoday.it/2014/02/27/carnevale-sensualita-mascherarsi-per-sedurre/




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