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MUSICA PASSIONE
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Silvia
Poesia in musica
Delicato bozzetto poetico che racconta con un velo autobiografico la storia di un ragazzo che sta prestando il servizio militare e trascorre una breve licenza con la sua ragazza a Firenze
(Renzo Zenobi 1975)

 




 

 

Adamo mi parli della canzone Silvia?
È un brano scritto e cantato da Renzo Zenobi. È la prima canzone dell'album di esordio del cantautore romano. Viene registrata negli studi della RCA di via Tiburtina a Roma nel gennaio del 1975, prodotta da Francesco De Gregori. Silvia rimarrà nel tempo, una delle canzoni più importanti della musica d'autore italiana. 25 anni dopo la pubblicazione, il giornalista Beppe Severgnini la inserisce tra i venti brani fondamentali della musica italiana (insieme, tra le altre, a Vita spericolata, Pensieri e parole, Incontro e Certe notti), così commentandola: "La Toscana in una canzone. Fantastica".

Il testo?
È un delicato bozzetto poetico e racconta con un velo autobiografico la storia di un ragazzo che sta prestando il servizio militare e trascorre una breve licenza con la sua ragazza a Firenze. La Silvia del titolo è la cantautrice fiorentina Silvia Draghi, che si era fatta notare in quel periodo con il brano “Non ho finito di sognare”. Siamo davanti ad un capolavoro con un’incantevole linea melodica, uno dei momenti più alti in assoluto della canzone d'autore italiana!

Chi è Renzo Zenobi?
Zenobi è uno dei più grandi cantautori italiani, romano. È nato nel 1948 e forse per un eccesso di timidezza e ritrosia non ha mai raggiunto il grande successo di altri grandi suoi colleghi con i quali ha collaborato. Suo nonno triestino fa il sarto come suo padre che a Roma diventerà uno dei più noti sarti della capitale, vestendo anche attori come Marcello Mastroianni e Mario Girotti. Renzo da adolescente riesce a esibirsi al Piper Club, frequenta la facoltà di medicina alla Sapienza e nel frattempo si esibisce al Folkstudio con la sua chitarra cantando Bob Dylan e il folk americano.

Scusa se ti interrompo ma che cos’è il Folkstudio?
Il Folkstudio, è un locale di musica nato nel 1960 in una cantina in Via Garibaldi 59, nel rione popolare romano di Trastevere. È un posto molto particolare con il proprietario Cesaroni che adora la musica folk e mette su questa specie di stanzone sotto terra, in cui c’è da una parte il bar e dietro a una tenda una sala con un palchetto alto sì e no 50 cm. Sul palco solo una sedia e si canta così, senza amplificazione tanto la stanza non è grande, al massimo in sala ci possono stare una sessantina di persone. Proprio in quello stanzone umido e senza finestre nasce la canzone d’autore italiana. È molto semplice esibirsi, è sufficiente presentarsi di persona a Cesaroni e si chiede di cantare, al massimo due o tre canzoni. Lui in modo burbero risponde di ripassare la domenica pomeriggio successiva quando sono previste le esibizioni degli esordienti. Di solito aggiunge: “Tu vieni, mi dai il tuo nome, io ti metto in scaletta e tu canti una canzone. Se piace alla gente, e se piace a me, ti faccio tornare, altrimenti se ti prendono a fischi arrivederci e grazie”. Tutto qui.

In quel periodo si esibisce in quel locale il meglio della musica romana…
Al tempo dei perfetti sconosciuti come Mario Schiano, Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano, Edoardo De Angelis, Renzo Zenobi, Stefano Rosso, Luigi Grechi, Mimmo Locasciulli, Sergio Caputo, Grazia Di Michele, Rino Gaetano, Corrado Sannucci, Gianni Togni e tanti altri.

Torniamo a Zenobi…
Al Folkstudio Renzo conosce De Gregori, il quale gli invidia il “fingerpicking” ovvero quella tecnica che permette di pizzicare le corde della chitarra trasformandola in un vero e proprio strumento polifonico. Così De Gregori lo ingaggia per accompagnarlo nei suoi primi brani tra i quali “Rimmel”, "Pezzi di vetro", "Piccola mela" e "La casa di Hilde", scritta con Edoardo De Angelis.

Poi si mette in proprio…
È lo stesso De Gregori che lo invita a comporre canzoni, così nasce "Silvia", che rivela uno straordinario talento poetico, unico nel panorama italiano. "Tutto su un tramonto viola acceso con il tè sopra Firenze, nuovi giorni prometteva aprile. Cerchi di limone alle colline, il tuo glicine sognava nodi di mare sulle nostre dita...".

Però con un’orchestrazione atipica per l’epoca...
L’arrangiamento orchestrale è una scelta fatta dalla Rca, ovvero dei due arrangiatori Sergio Rendine e Pippo Mazzucca. Volevano fare qualcosa di nuovo, ossia non usare gli stessi standard vecchi dei cantautori, e così danno luogo a una canzone molto ridondante che bel si adatta alla melodia di Renzo Zenobi.







Su Youtube ci sono varie versioni...
https://www.youtube.com/watch?v=z6bf5CeEjeU
https://www.youtube.com/watch?v=YKREWLiJr6M





Il testo
Tutto su un tramonto viola acceso
con il tè sopra Firenze,
nuovi giorni prometteva Aprile;
cerchi di limone alle colline,
il tuo glicine sognava,
nodi di mare sulle nostre dita.

Silvia ti ricordi la commedia
recitata ad un sorriso,
la mia voce si accordava lenta,
e Beato Angelico negli occhi
e tuo padre nel cervello,
essenza di ambra
consolava il mio mantello.

Il fuoco di quercia triste
mi guardava con occhi saggi,
da domani un'altra storia
e un'altra faccia
tra i suoi legni,
ed ancora un Giorgione
sopra il letto non ha
svegliato i sogni.

Piove piano sopra terra scura
e un cipresso maschio e canne
si corteggiano con suoni di foglie.
Dolce latte aumenta la coscienza,
soffia via la mente adulta,
da un cappa sale sopra il fumo.

Silvia ti ricordi la paura
tanta gente dietro i vetri
e nessuno ti gettava un fiore,
e la rabbia ormai non ha più voce
lascia il posto a indifferenza
suona forte se non torna
la pazienza.

Che strano, con il mattino
le montagne sono di sabbia
e non sapere dove volare
non vuol dire
sei senza amore,
ed ancora il mio nome
puoi usarlo
per un ventaglio al sole.

Stanco di lottare contro il bianco
il tuo glicine si è arreso
e sulle palme adesso è già l'inverno;
la licenza è quasi terminata,
la stazione e il mio maglione,
la domenica è già consumata.

Silvia benedetta la tua mano
calda al vento in tramontana fresca
per le fronti di fatica;
la Toscana ha vinto, ha già rubato
i tuoi occhi ai suoi colori e cavalchi
ad una caccia fra le monete
nella mia tasca.






 


 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA
 GRAZIE A:

http://www.diquirico.it/zenobi/silvia2.php
https://www.rockol.it/news-698950/renzo-zenobi-chi-e-perche-scriviamo-lui
https://www.storiedicanzoni.it/renzo-zenobi-intervista/
https://it.wikipedia.org/wiki/Renzo_Zenobi
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