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MUSICA PASSIONE
La storia delle Canzoni 
“Luci a San Siro”
Roberto Vecchioni (1971)
.Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni Che più ne scrivi più sei
bravo e fai danè Tanto che importa a chi le ascolta Se lei c'è stata
o non c'è stata e lei chi è

Adamo mi parli del brano “Luci a San
Siro”? È una canzone di Roberto Vecchioni scritta
insieme ad Andrea Lo Vecchio e Giorgio Antola per la
musica e pubblicata nel 1971 e inserita nell'album
Parabola. Non fu mai pubblicata come singolo, ma resta
uno dei brani più significativi del cantante,
Di
cosa parla? È una canzone autobiografica in cui
Vecchioni ricorda il suo amore giovanile per Adriana, la
sua vicina di casa e fidanzata dal 1964 al 1968, che
diventerà la "musa ispiratrice" di moltissime sue
canzoni. In particolare in questo brano l’autore ricorda
uno spaccato della sua gioventù quando insieme alla sua
fidanzata si recava presso la Montagnetta di San Siro
con la sua Fiat 600 grigia, regalatagli dal padre nel
luglio 1962 per il superamento a pieni voti dell'esame
di maturità.
Il testo fu censurato vero?
Altroché, subì vari tagli e fu cambiato in diverse
parti. “Hanno ragione, sono un coglione” divenne
“Hanno ragione, hanno ragione”. “Parli d'incesto, di
coiti anali” divenne prima “Parli di sesso,
prostituzione” e poi “Parli di donne da buoncostume”.
"Tra le sue gambe" divenne “Tra le sue braccia”. “Più
lecchi il culo e più ti dicono di sì" divenne "Più
abbassi il capo e più ti dicono di sì “E se hai la
lingua sporca, che importa chiudi la bocca, nessuno lo
saprà” divenne “E se hai le mani sporche, che importa,
tienile chiuse e nessuno le vedrà.”
Comunque è
considerata una pietra miliare del cantautorato
italiano, vero? Sì è uno dei capolavori al punto che
Francesco Guccini, a proposito di Luci a San Siro disse:
"Ogni volta che l’ascolto mi chiedo: “Ma perché non l'ho
scritta io?”
Ma è vero che era stata incisa mesi
prima da un altro cantante? Ebbene sì, il pezzo fu
pubblicato su 45 giri dal cantante Rossano, in una
versione con testo completamente diverso e dal titolo Ho
perso il conto.
(https://www.youtube.com/watch?v=EhOYVaGmlpQ)
Il
pubblico come accolse il brano? Partecipò a Un Disco
Per l'Estate del 1971, arrivando alle semifinali ma
senza raggiungere risultati di vendita rilevanti.
Pochissimi mesi dopo, visto lo scarso successo ottenuto
da Rossano, Vecchioni decise di riappropriarsi di quella
melodia associandole un altro testo trasformandolo in
una sincera ed accorata confessione umana e
professionale. Il disco vendette poco più di 1500 copie,
mentre nello stesso periodo Guccini vendeva 50, 100mila
copie. Poi, nel tempo, ha avuto sette edizioni ed è
diventata una delle più amate dal pubblico, ma fino a
Samarcanda non aveva venduto praticamente nulla.
In effetti il testo inizia proprio con l’autore alle
prese con i discografici… Gli chiedono di essere più
fresco, più spinto in modo da scalare le classifiche…
«Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni che più ne scrivi più
sei bravo e fai danè, tanto che importa a chi le
ascolta, se lei c'è stata o non c'è stata e lei chi è».
Lui riconoscendo di essere antico, intimistico,
risponde: «E che gli dico? Guardi non posso, io quando
ho amato, ho amato dentro gli occhi suoi, magari anche
fra le sue braccia, ma ho sempre pianto per la sua
felicità».
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L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA E' STATO
REALIZZATO GRAZIE A: .https://it.wikipedia.org/wiki/Luci_a_San_Siro
https://www.hitparadeitalia.it/mono/censura.htm
https://www.icompany.it/iblog/le-storie/457-
luci-a-san-siro-immersi-nella-nebbia-nei-ric
ordi-e-nel-genio-del-professore.

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