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MUSICA PASSIONE




 
Don Raffaè
Il capolavoro
(Fabrizio De André, 1990)
«Ah che bell' 'o café
Pure in carcere ‘o sanno fa
Co' a ricetta ch'a Ciccirinella
Compagno di cella
Ci ha dato mammà»









 

 

Adamo mi parli di Don Raffaè?
Uno dei capolavori indiscussi di Fabrizio de André. La canzone è scritta da Mauro Pagani per la musica e da Massimo Bubola e Fabrizio De André per il testo. La canzone, tratta dall'album Le nuvole del 1990, è particolare in quanto cantata in napoletano da De Andrè genovese e scritta con Massimo Bubola veneto.

Strano per De André l’uso del dialetto.
In realtà per Fabrizio non è inusuale in quanto dopo Crêuza de mä in genovese e qualche brano in sardo aveva già usato il napoletano nel ritornello di Avventura a Durango del 1978.

Di che parla?
La canzone denuncia la critica situazione delle carceri italiane negli anni ottanta e la sottomissione dello Stato al potere delle organizzazioni malavitose, in questo caso della camorra. Nel brano si narra infatti di Pasquale Cafiero, un brigadiere del Corpo di polizia penitenziaria del carcere di Poggioreale ormai sottomesso e corrotto da un boss camorrista in galera, appunto don Raffaè.

Cosa fa il secondino?
Pasquale Cafiero ha come unica speranza per elevarsi dalla propria condizione quella di chiedere l’intercessione al boss Don Raffaè. Oltre a ingraziarselo con numerosi complimenti, il secondino con tono servile cerca di trarre vantaggio dal loro incontro. Lo chiama Eccellenza, gli dice che al maxi-processo eravate 'o chiù bello. Praticamente si mette a completa disposizione, chiede diversi favori tipo: prestargli un cappotto elegante da sfoggiare ad un matrimonio, trovare un lavoro al suo fratello disoccupato da anni ("A proposito tengo 'nu frate che da quindici anni sta disoccupato isso ha fatto quaranta concorsi novanta domande e duecento ricorsi".) E offre ripetutamente un caffè esaltandone la bontà. Nel testo viene anche evidenziata, ironicamente, la condizione di vita agiata all'interno del carcere dello stesso boss.

È vero che si fa riferimento al boss Raffaele Cutolo?
Di questo non sono sicuro ma secondo quanto riporta Mario Luzzatto Fegiz, De André avrebbe affermato che «la canzone alludeva a don Raffaele Cutolo. Anche lo stesso Cutolo pensò a una dedica alla sua persona e scrisse al cantautore genovese per chiedergli se don Raffaè fosse effettivamente lui e per complimentarsi, meravigliandosi inoltre di come De André fosse riuscito a cogliere alcuni aspetti della personalità e della sua vita carceraria, senza avere a disposizione informazioni dettagliate. Dice De André: “Immaginate la mia sorpresa quando ho ricevuto una lettera di Cutolo che mi faceva i complimenti per la canzone. Non si era offeso e gli era piaciuto il verso “Don Raffae' voi politicamente… Io ve lo giuro, sarebbe ‘nu santo… Ma ‘ca dinto voi state a pagà… E fora chiss'atre se stanno a spassà.” Alla lettera Cutolo aveva allegato un libro di sue poesie. Almeno un paio davvero pregevoli.”

Il ritornello però non è originale vero?
È ripreso chiaramente dal brano 'O cafè di Domenico Modugno: “Ah, che bell’ ‘o ccafé, sul’ a Napule ‘o sann’ fa’”. L'utilizzo del dialetto napoletano maccheronico è ispirato al libro Alunni del Sole di Giuseppe Marotta. Nel ritornello c’è l’apoteosi del caffè e della sua funzione. È per antonomasia la bevanda della conversazione, del pettegolezzo. La bevanda dell’intimità fra amici, della familiarità, della complicità. Niente riesce a creare una sorta di connivenza e di intrigo più del caffè.

Ci sono in giro delle cover vero?
Una incisione del brano è stata realizzata in coppia con Roberto Murolo, ed una esecuzione dal vivo è stata cantata dai due in occasione del Concerto del Primo Maggio del 1992. La canzone è stata anche incisa cantata in duetto con Roberto Murolo; tale versione è stata inserita anche nella raccolta del 2008 Effedia - Sulla mia cattiva strada. La canzone è stata altresì inserita nell'antologia postuma Da Genova, uscita alla fine del 1999. Il brano è stato reinterpretato dal cantante napoletano Peppe Barra nel 2001. Una cover è stata anche incisa da Pupo nel 2004, nel suo album L'equilibrista. Nel DVD Omaggio a Fabrizio De André (2006), un altro cantante napoletano, Massimo Ranieri, interpreta il brano.





Su Youtube ci sono varie versioni...
https://www.youtube.com/watch?v=yp_CvmOvLoQ
https://www.youtube.com/watch?v=hWfniy5GozU
https://www.youtube.com/watch?v=tVxcBsMqMVw








Autori
Fabrizio De André, Massimo Bubola e Mauro Pagani
Genere
Musica d'autore Canzone napoletana
Stile/Tempo
Tarantella
Pubblicazione Le nuvole
Data
1990
Durata
4:07
Formazione
Fabrizio De André –
voce
Michele Ascolese –
chitarra
Mauro Pagani –
mandolino
Paolo Costa –
basso
Rocco Tanica –
pianoforte
Lele Melotti –
batteria
Alfio Antico –
tammorra
Amedeo Bianchi, Mario Arcari –
clarinetti
Demo Morselli –
tromba, trombone, tuba
Renato Rivolta –
ottavino











Il testo
 Io mi chiamo Pasquale Cafiero
E son brigadiero del carcere oiné
Io mi chiamo Cafiero Pasquale
E sto a Poggio Reale dal cinquantatré
E al centesimo catenaccio
Alla sera mi sento uno straccio
Per fortuna che al braccio speciale
C'è un uomo geniale che parla co' me
Tutto il giorno con quattro infamoni
Briganti, papponi, cornuti e lacchè
Tutte l'ore co' ‘sta fetenzia
Che sputa minaccia e s'a piglia co' me
Ma alla fine m'assetto papale
Mi sbottono e mi leggo ‘o giornale
Mi consiglio con don Raffae'
Mi spiega che penso e bevimm' ‘o café
Ah che bell' 'o café
Pure in carcere ‘o sanno fa
Co' a ricetta ch'a Ciccirinella
Compagno di cella
Ci ha dato mammà
Prima pagina, venti notizie
Ventun'ingiustizie e lo Stato che fa
Si costerna, s'indigna, s'impegna
Poi getta la spugna con gran dignità
Mi scervello e m'asciugo la fronte
Per fortuna c'è chi mi risponde
A quell'uomo sceltissimo immenso
Io chiedo consenso a don Raffae'
Un galantuomo che tiene sei figli
Ha chiesto una casa e ci danno consigli
Mentre ‘o assessore, che Dio lo perdoni
‘ndrento a ‘e roulotte ci alleva i visoni
Voi vi basta una mossa, una voce
C'ha ‘sto Cristo ci levano ‘a croce
Con rispetto, s'è fatto le tre
Volite ‘a spremuta o volite ‘o café
Ah che bell' 'o café
Pure in carcere ‘o sanno fa
Co' a ricetta ch'a Ciccirinella
Compagno di cella
Ci ha dato mammà
Ah che bell' 'o café
Pure in carcere ‘o sanno fa
Co' a ricetta di Ciccirinella
Compagno di cella
Preciso a mammà
Ca' ci sta l'inflazione, la svalutazione
E la borsa ce l'ha chi ce l'ha
Io non tengo compendio che chillo stipendio
E un ambo se sogno ‘a papà
Aggiungete mia figlia Innocenza
Vuo' marito, non tiene pazienza
Non vi chiedo la grazia pe' me
Vi faccio la barba o la fate da sé
Voi tenete un cappotto cammello
Che al maxi-processo eravate ‘o cchiù bello
Un vestito gessato marrone
Così ci è sembrato alla televisione
Pe' ‘ste nozze vi prego, Eccellenza
M'i prestasse pe' fare presenza
Io già tengo le scarpe e ‘o gillé
Gradite ‘o Campari o volite o café
Ah che bell' 'o café
Pure in carcere ‘o sanno fa
Co' a ricetta ch'a Ciccirinella
Compagno di cella
Ci ha dato mammà
Ah che bell' 'o café
Pure in carcere ‘o sanno fa
Co' a ricetta di Ciccirinella
Compagno di cella
Preciso a mammà
Qui non c'è più decoro, le carceri d'oro
Ma chi l'ha mai viste chissà
Chiste so' fatiscienti, pe' chisto i fetienti
Se tengono l'immunità
Don Raffae' voi politicamente
Io ve lo giuro, sarebbe ‘nu santo
Ma ‘ca dinto voi state a pagà
E fora chiss'atre se stanno a spassà
A proposito tengo ‘nu frate
Che da quindici anni sta disoccupato
Chill'ha fatto cinquanta concorsi
Novanta domande e duecento ricorsi
Voi che date conforto e lavoro
Eminenza, vi bacio, v'imploro
Chillo duorme co' mamma e con me
Che crema d'Arabia ch'è chisto café









 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA
 GRAZIE A:

https://it.wikipedia.org/wiki/Don_Raffa%C3%A8
https://significatocanzone.it/don-raffae-de-andre-significato-testo
https://www.bibliocamorra.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=242:biblioteca-musicale-2-fabrizio-de-andre&catid=48:biblioteca-musicale&Itemid=92
https://www.fabiosroom.eu/it/canzoni/don-raffae/
https://www.odysseo.it/il-caffe/


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