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INTERVISTA IMPOSSIBILE




 


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Marguerite Duras
L’amore prima di tutto
Scrittrice e regista francese. L’amore di Marguerite è quasi insolente. Chiede e pretende spingendosi fino ai limiti dell’odio per poi tornare indietro senza mai pentirsi del suo desiderio d’amore





(Saigon, 4 aprile 1914 – Parigi, 3 marzo 1996)


 

 

L’amore di Marguerite è quasi insolente. Chiede e pretende spingendosi fino ai limiti dell’odio per poi tornare indietro senza mai pentirsi del suo desiderio d’amore. Per tale motivo cambia innumerevoli partner, vive storie d’amore intense con uomini più giovani, più anziani, vive una sorta di triangolo amoroso, trasforma di volta in volta la passione in amicizia, compassione, affetto, odio, disprezzo o semplice avversione.

Madame il suo nome?
Il mio nome completo è Marguerite Germaine Marie Donnadieu, sono nata a nel 1914 a Saigon, in Vietnam al tempo Indocina francese.

Le sue origini?
Mio padre, Henri Donnadieu, era un dirigente scolastico e professore di matematica mentre mia madre, Marie, era un’insegnante di francese, entrambi coloni francesi si erano conosciuti in Indocina.

Come fu la sua adolescenza?
I miei per ragioni di lavoro cambiavano spesso città, poi però persi mio padre abbastanza giovane e di conseguenza le difficoltà economiche furono insopportabili. Mia madre reagì alla grande e da sola riuscì a far crescere i suoi tre figli. Io venni mandata in collegio a Saigon. In quella città mi innamorai di un ricco e giovane cinese.

Come fu il rapporto con sua madre?
L’enorme responsabilità la fecero diventare una donna dura, ma anche fragile dal punto di vista psichico. Con lei sono stata sempre legata da un rapporto contraddittorio di amore e odio. Mia madre è stata per noi una grande pianura dove abbiamo camminato a lungo senza coglierne la misura.

Con i suoi due fratelli?
Con Paulo, più grande di due anni, vissi un legame molto intenso, mentre con Pierre, il primogenito, c’era un rapporto conflittuale. Lui nevrotico e fumatore d’oppio, era molto distante dai miei ideali.

Chi era il giovane ricco cinese di cui si innamorò?
Lo incontrai quando avevo appena quindici anni, si chiamava Leo, era benestante, elegante e cortese ed aveva studiato a Parigi. Rimanemmo insieme per circa due anni. Quell’esperienza mi lasciò una ricchezza interiore così enorme che scrissi due dei miei romanzi più famosi: L’amante del 1984 e L’amante della Cina del Nord del 1991, scritto nel momento in cui seppi della sua morte.

Fu un amore contrastato vero?
Con lui scoprii l’amore e il piacere prematuramente, il mio corpo e la mia femminilità ma comunque vivemmo un rapporto infelice. La famiglia di lui si opponeva perché ero un’occidentale mentre i miei familiari disprezzavano “il cinese”, ma nel contempo approfittarono cinicamente della sua ricchezza in un periodo per noi molto difficile. Mia madre aveva investito tutti i suoi averi su delle risaie in Cambogia che purtroppo non coltivò mai poiché venivano periodicamente inondate dal mare.

Poi tutta la famiglia si trasferì in Francia…
Non tornai più in Indocina mentre mia madre tornò a Saigon fino alla morte di mio fratello Paulo nel 1942. In Francia studiai diritto, matematica e scienze politiche. Ottenni un lavoro al Ministero delle colonie che mi permise di avere una vita indipendente e di scrivere. Mia madre la rividi brevemente molto tempo dopo nel 1949.

Nel 1939 si sposò…
Sposai Robert Antelme, intellettuale e scrittore, purtroppo perdemmo il nostro primo figlio. Robert fu deportato nel ’44 nei campi di concentramento in Germania. Partecipai alla Resistenza durante l'occupazione nazista e mi iscrissi al Partito Comunista dal quale venni espulsa nel 1950 accusata di essere una dissidente. Dopo la guerra conobbi Elio Vittorini a cui mi legò una intensa amicizia.

Poi un nuovo grande amore…
Nel 1946 divorziai da Robert Antelme e mi legai sentimentalmente a Dionys Mascolo da cui, nel ’47, ebbi un figlio. Mi separai da lui nel 1957 ma tra noi rimase per sempre una grande amicizia come del resto con il mio primo marito.

Negli anni cinquanta cadde in una profonda depressione…
Ero sola, lontana dal mondo, irraggiungibile e non sopportavo la mia solitudine, iniziai a bere, tanto da essere ricoverata più volte in ospedale e da dover affrontare più tardi, nel 1983, una cura di disintossicazione. Non bevevo mai per essere ubriaca. Non bevevo mai in fretta. Bevevo continuamente, questo sì, ma non ero mai ubriaca.

Nel 1980 affrontò un’altra convivenza…
Mi legai a Yann Andrea molto più piccolo di me e omosessuale. A lui dedicai il romanzo Occhi blu capelli neri del 1986 e, soprattutto, Yann Andrea Steiner del 1992.

Yann Andréa Steiner visse con Marguerite per quasi sedici anni, dall'agosto del 1980 fino alla sua scomparsa di lei. Tre anni dopo pubblicò il suo romanzo autobiografico "Questo amore" parlando della grande donna con cui aveva vissuto. Lui era nato nel 1952 mentre lei era più vecchia di 38 anni.

Marguerite Duras, malata gravemente dal 1988, muore a Parigi nel 1996 all'età di ottantuno anni. Ha scritto 34 romanzi e, oltre alla scrittura, ha praticato anche la settima arte, dirigendo ben 16 film. Per la pellicola "India Song", del 1975, vinse il Gran Premio Accademico del Cinema francese.


























 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA
 https://biografieonline.it/biografia-marguerite-duras
http://www.mangiatoridicervello.com/2019/03/02/marguerite-duras-lamore-che-ama-se-stesso/
https://it.wikipedia.org/wiki/Marguerite_Duras
http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/marguerite-duras/



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