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INTERVISTA IMPOSSIBILE


Signe Hasso
La diva che non fu
mai Greta Garbo
Attrice svedese, dotata di carisma e forte personalità, ma priva di quel sex appeal che caratterizzò le sue connazionale Greta Garbo e Ingrid Bergman

(Stoccolma, 15 agosto 1915 – Los Angeles, 7 giugno 2002)
 

Madame le sue origini?
Il mio nome vero era Signe Eleonora Cecilia Larsson, sono nata a Stoccolma ed ho frequentato la scuola d’arte drammatica in Svezia. Debuttai all'età di dodici anni al prestigioso Royal Dramatic Theater della capitale svedese. Per alcuni anni mi dedicai al teatro e solo successivamente all'età di sedici anni intrapresi la carriera cinematografica.

Debuttò molto giovane.
Debuttai nel film Tystnadens hus del 1933, diretto dal regista e operatore tedesco Harry Hasso, che in seguito divenne mio marito. Dopo una quindicina di produzioni nazionali fui notata dagli americani e nel 1940 mi trasferii negli Stati Uniti firmando un contratto con la casa produttrice RKO. In seguito mi chiamò la MGM.

La presentarono al pubblico americano come la nuova Garbo, vero?
Interpretai il ruolo di Mademoiselle nella commedia Il cielo può attendere del 1943 di Ernst Lubitsch, cui seguirono altre interpretazioni drammatiche.

La critica la definì come un’attrice dalla forte personalità…
Riuscii a dare il meglio di me stessa nel film bellico La settima croce del 1944 al fianco di Spencer Tracy, e poi nell'avventuroso Onde insanguinate del 1945, nel noir La casa della 92 strada dello stesso anno di Henry Hathaway e nel dramma Doppia vita del 1947 di George Cukor accanto a Ronald Colman.

I giornali non la definirono mai una diva per eccellenza.
Forse per il mio aspetto fisico, anzi direi vitale nel contesto hollywoodiano, mi vidi negare quel salto di qualità verso appunto il divismo. Per questo motivo mi furono offerte frequentemente ruoli da caratterista e solo in alcuni casi sporadici parti in veste di protagonista.

La sua vita privata madame?
Dopo il divorzio nel 1941 con Harry Hasso mi risposai con William Langford, ma purtroppo morì prematuramente nel 1955. Due anni più tardi persi il mio unico figlio, avuto nel primo matrimonio, che morì tragicamente in un incidente stradale.

Negli anni cinquanta la sua carriera subì un forte declino.
Il pubblico americano voleva volti nuovi ed io virai verso la televisione e il teatro, lavorando anche in Svezia con il grande Ingmar Bergman, con cui feci il fim Ciò non accadrebbe qui. Verso la metà degli anni sessanta tornai a lavorare ad Hollywood, dove recitai il ruolo di Sister René nel thriller La bambola di pezza del 1966.

Poi ancora televisione…
Negli anni sessanta recitai in alcune serie televisive tra le quali Le strade di San Francisco (1974), Ellery Queen (1976), con il ruolo della tormentata Flora Schumann nell'episodio Il falco nero, Starsky & Hutch (1978), Magnum P.I. (1981), Quincy (1982) Saranno famosi (1982), Cuore e batticuore (1983) e Professione pericolo (1984).



Dopo essere stata premiata dal Re di Svezia nel 1972 quale "Membro di prima classe" dell'Ordine di Vasa, una tra le massime onorificenze svedesi, la Hasso si dedicò con successo alla composizione, scrivendo canzoni e traducendo in inglese alcuni motivi svedesi folk. Autrice di racconti, nel 1977 pubblicò la novella Momo, ispirata alla propria infanzia trascorsa in Svezia. Nel 1979 uscì invece l'album Where the Sun Meets the Moon, composto di versioni arrangiate di popolari motivi svedesi. La sua ultima apparizione risale al 2001 in un documentario televisivo dedicato a Greta Garbo.
L'attrice morì il 7 giugno 2002, all'età di 86 anni, dopo una lunga lotta contro un cancro ai polmoni.
Ha ricevuto una stella sulla Hollywood Walk of Fame per il suo contributo all'industria cinematografica.



 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA
 GRAZIE A:

https://it.wikipedia.org/wiki/Signe_Hasso
http://www.cinekolossal.com/star2/h/hasso/








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