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INTERVISTA
IMPOSSIBILE 
Dona Florípides Guimarães
Donna Flor e i suoi due mariti
Donna Flor è una tranquilla donna benestante, insegnante d'arte
culinaria. Suo marito Vadinho invece sperpera il suo denaro nel
gioco d'azzardo, la lascia sola, torna a casa ubriaco, senza
quattrini e frequenta tutte le case di piacere di Bahia

Buongiorno Donna Flor come inizia la
sua storia? Trascorrevo le mie giornate lavorando
come insegnante di arte culinaria. Ero sposata con
Vadinho, il mio scapestrato marito, e la mia vita
procedeva con alti e bassi e con i classici problemi di
coppia.
Perché suo marito era uno scapestrato?
Pensi che mia madre non voleva che lo sposassi e si
oppose in un tutti i modi perché avvenisse. Piano piano
mi accorsi che aveva ragione, era davvero una persona
sregolata.
Quindi una storia tormentata…
Passavo le notti in bianco ad aspettare il mio uomo di
ritorno dai tavoli da gioco e dai bordelli. Mi tradiva
spesso ed erano davvero rari i momenti di pace e di
serenità tra noi ma, nonostante tutto, ero
innamoratissima di lui.
Finché? Finché
ricevetti un colpo tremendo dal destino, ovvero il mio
giovane sposo improvvisamente se ne andò nell’aldilà
stroncato da un infarto. Crollò a terra mentre ballava a
Carnevale vestito da donna per le strade di Bahia. Per
me fu una mazzata terrificante e caddi nello sconforto
più totale.
Quindi rimase vedova ed era ancora
molto giovane… Ero disperata senza più voglia di
vivere il presente, dopo il periodo di lutto la mia vita
divenne monotona e nostalgica, sempre afflitta dal
passato. Il ricordo di mio marito e soprattutto dei
nostri momenti passionali riaffioravano quotidianamente
nei miei pensieri. L’unico mio conforto erano le amiche
e le persone più vicine. Loro cercavano in tutti i modi
di farmi stare serena e di farmi sorridere, ma io
rimanevo sofferente nell’anima e inquieta nel corpo.
Le sue amiche ci riuscirono? Loro non potevano
sapere quanto mi mancasse Vadinho nelle ore notturne… Mi
giravo nel letto aspettando di sentire i suoi passi che
purtroppo non sarebbero mai più tornati! Addirittura
rimpiangevo l'ansia che avevo mentre lo aspettavo sola
in casa nel letto.
Fino a quando la sorte gira
dalla sua parte…. Il destino mi mise davanti Teodoro
Madureira, il farmacista del quartiere. Lui al contrario
di mio marito era un uomo di sani principi, timido come
un bambino, con una solida posizione economica, serio,
morigerato e un carattere molto pacifico e addirittura
molto religioso.
Persino il parroco, Don
Venancio, si congratula con lei per questa nuova unione…
Mi manifestò la sua gioia nel vedere come avessi
coronato il mio sogno con il dottor Teodoro
descrivendola come fosse l’unione ideale tra un uomo e
una donna: “Così come Nostro Signore vorrebbe che sempre
fosse.” Mi disse.
E lei cosa rispose al parroco?
Le risposi che siamo esseri umani e il cuore di tutti
noi è come un pozzo buio e profondo e nemmeno noi stessi
riusciamo a vedervi fino in fondo. Comunque mi esortò a
ringraziare la volontà divina o semplicemente il
destino.
E lei cosa fece, ringraziò il destino?
Agli inizi della nostra storia non perdevo occasione di
fare confronti. Lui era un tipo al limite dell’ordinario
anche sessualmente e inevitabilmente rimpiangevo il
temperamento focoso e la vitalità esuberante di mio
marito, anche se mi aveva fatto soffrire e non poco.
Cosa l’attirava in particolare di Vadinho? Vuole
la verità? Nonostante tutto lo avevo amato perché aveva
risvegliato in me la "sgualdrina" che in fondo avevo
sempre covato nel mio intimo.
Comunque iniziò a
frequentare Teodoro, vero? Lui aveva mille attenzioni
garbate nei miei confronti, mi riempiva di un affetto
smisurato fino a che iniziai ad apprezzare le sue virtù,
la sua serietà e il rispetto che mi portava.
Quindi? Quindi, non potendo restare senza un uomo,
decisi di cedere alle sue lusinghe e convolare di nuovo
a nozze.
Tutto bene quindi… Tutto bene sì,
anche se nei nostri momenti intimi lui praticava il
sesso come fosse un dovere, non era assolutamente
coinvolgente ed inevitabilmente non riuscivo a non
pensare al mio ex e focoso Vadinho.
A questo
punto accadde qualcosa di incredibile ed imprevisto…
Durante quelle notti invocavo il nome del mio ex marito
in modo di averlo al mio fianco, scomodai addirittura
varie divinità e fattucchiere finché, cosa
straordinaria, il Cielo mi accontentò restituendomi lo
spettro di mio marito.
Mi faccia capire… Vadinho
tornò sulla terra, come dire, in carne ed ossa?
Addirittura tornò trasformato. Era diventato un uomo
virtuoso che elargiva saggi consigli e soprattutto non
perdeva occasione di corteggiarmi.
Ma il suo ex
marito viveva in casa sua? Lui era invisibile a tutti
tranne che a me. Era sempre nudo e mi stuzzicava
continuamente… Aveva lo stesso temperamento di quando
era vivo e sembrava non essere mai morto.
E lei?
Ebbi paura, perché temevo di cedere alle sue avances,
facendo così un torto, completamente immeritato, al mio
attuale marito Teodoro. Se avessi ceduto a quelle
lusinghe, pur essendo mio marito, avrei comunque tradito
l’altro.
Era di fronte ad un bivio madame...
Già, in una parte del mio cuore c’era Vadinho: giocatore
d’azzardo, amante del ballo e della vita sregolata,
traditore, vizioso, un vero Don Giovanni che però
saziava le mie voglie più intime con la sua inesauribile
sensualità…
E nell’altra parte del suo cuore?
Il mio pacato e dolce Teodoro, conciliante e
rassicurante, noioso sì, ma un vero signore educato e
fedele, anche se molto meno passionale nell’intimità. Mi
capisce vero?
La capisco sì… Ero in
difficoltà, combattuta da sentimenti contrastanti e non
riuscivo a prendere una decisione. La mia parte più
femminile e passionale propendeva per il bello e dannato
mentre la mia parte educata e saggia preferiva l’uomo
rassicurante, acqua e sapone.
Direi un vero
tormento… Ecco sì, era tornato per tormentarmi, per
provocarmi nelle mie voglie più intime, offrendomi di
nuovo quell'amore appassionato e travolgente che
razionalmente non riuscivo ad arginare, accendendomi
nella carne e nel peccato.
Era divisa
praticamente in due… Mi rendevo conto che la
decisione spettava solo a me. Di certo non potevo
confidarmi con le mie amiche e confessare loro che avrei
voluto rapporti con lo spirito di mio marito. Mi
chiedevo spesso quale fosse l’ideale di uomo che potesse
rendere felice una donna. L’uomo ardente e passionale,
istintivo e selvaggio incline però, per natura, al
tradimento e ai vizi, oppure l’uomo equilibrato e
fedele, stimato e serio ma che, proprio a causa di
queste caratteristiche, risultava noioso e fin troppo
misurato…
Posso chiederle Madame cosa scelse alla
fine? Decisi di non decidere. Del resto chi mai un
giorno aveva deciso che non si possono amare due persone
allo stesso tempo anche se in modi differenti?
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IMMAGINE GENERATA DA IA INTERVISTA A
CURA DI ADAMO BENCIVENGA REALIZZATA GRAZIE A:
http://www.psicoterapia.it/rubriche/ print.asp?cod=13885
https://it.wikipedia.org/wiki/Dona_ Flor_e_i_suoi_due_mariti
http://cultura.biografieonline.it/ dona-flor-due-mariti/
http://www.albertorovidastudioarte.com/
index.php?option=com_content&view=article&id
=33:amado-flor&catid=16:saggi&Itemid=204
© Adamo Bencivenga - Tutti i diritti riservati
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