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CINEMA PASSIONE


 



 


Onofrio del Grillo
Il marchese del Grillo
«Er grillo del marchese sempre zompa, e chi zompa… allegramente sempre campa»







(Fabriano, 5 maggio 1714 – Fabriano, 6 gennaio 1787)

 

Adamo chi era Onofrio del Grillo?
Era un alto dignitario pontificio, marchese di Santa Cristina e conte di Portula. Apparteneva ad un'aristocratica famiglia di origine genovese marchigiana e trascorse la maggior parte della sua vita nella Roma papalina. Ricoprì i ruoli di Parafreniere - Sediario pontificio, Cameriere segreto di spada e cappa di Sua Santità e Guardia nobile.

Ma chi erano i Palafrenieri e Sediari Pontifici?
Erano un antico Collegio appartenenti all'Anticamera pontificia. Il loro ruolo era strettamente connesso al servizio della persona del Papa. Nelle stampe antiche raffiguranti i cortei papali si vedono i Sediari trasportare a spalla il Papa sulla Sedia gestatoria seguiti o preceduti dagli scudieri, denominati Parafrenieri pontifici, con i quali condividevano, oltre all'abito, anche i servizi. Con la soppressione delle Scuderie pontificie, Parafrenieri e Sediari furono fusi in un unico Collegio, facendo prevalere la denominazione comune di questi ultimi.

Torniamo al nostro Onofrio?
Nacque a Fabriano da Bernardo Giacinto e dalla nobildonna Maria Virginia Possenti i quali, dopo di lui, ebbero altri due figli: Giuseppe e Caterina.

La sua adolescenza?
Sappiamo poco e niente a parte che lo zio Bernardo, che viveva a Roma ed era ricchissimo, lo indusse a frequentare l'Università di Urbino, dove l’amato nipote conseguì la laurea in giurisprudenza. Poi purtroppo la madre di Onofrio morì e lui fu costretto, anche a causa delle sopraggiunte ristrettezze economiche, a trasferirsi a Roma presso lo zio benestante, proprietario di un palazzo nel quartiere di Monte Cavallo.

Come si trovò a Roma?
Beh la convivenza con lo zio risultò abbastanza problematica, del resto lo zio veniva chiamato il “Grillaccio” e descritto come un essere scostante, gobbo, avaro e trasandato nell’abbigliamento.

Comunque lo zio introdusse il prediletto nipote negli ambienti giusti…
Nonostante Onofrio avesse un carattere eccentrico, lo zio lo fece annettere alla Corte Pontificia con la carica di Sediario e Guardia nobile, fino a fargli conferire il rango di marchese di Santa Cristina e conte di Portula.

Poi lo zio nel 1757 morì e lui divenne ricchissimo…
Onofrio accudì lo zio fino alla morte, evento che fu accolto dal giovane più come una liberazione che come un doloroso commiato. Ereditò un ingente patrimonio in denaro, compreso il palazzo romano, e poi arredi preziosi, una prestigiosa biblioteca, numerose rendite, botteghe, abitazioni e terreni.

Sempre nel 1757 sposò Faustina Capranica.
Faustina era nobile e ricca, ma ad Onofrio non ci volle molto tempo a dissipare l’intera dote della moglie. Due anni dopo diedero alla luce la loro unica figlia Maria Virginia.

Perché era famoso?
Era un tipo schietto e burlone e le sue gesta e la fama dei suoi colossali scherzi si diffusero in tutta Roma. Ovviamente quelle gesta furono notevolmente ampliate dalla voce popolare che probabilmente fuse episodi attribuibili a diversi membri della famiglia. Anzi storicamente ci sono forti dubbi che il personaggio del Marchese del Grillo sia lo stesso protagonista di tanti aneddoti popolari oltretutto sembra che quest'ultimo sarebbe vissuto nella prima metà dell'Ottocento, quindi quando il nobile fabrianese era già morto.

Sul personaggio Mario Monicelli nel 1981 ci fece un memorabile film…
Anche Monicelli abitava nel rione Monti e probabilmente affascinato dai racconti, creò quel personaggio tutto suo che affidò al grande Alberto Sordi. Dicevo, più che al Marchese, il regista si ispirò a una serie di leggende romane che avevano come protagonista un presunto "Marchese del Grillo". Oltretutto il film è ambientato in epoca napoleonica e quindi nei decenni successivi rispetto al vero Marchese.

È rimasta famosa la sua frase: «Me dispiace. Ma io so' io, e voi nun siete un cazzo!»
È attribuita al marchese, ma in realtà è tratta dal sonetto “Li soprani der monno vecchio” di Gioachino Belli. Comunque il protagonista, ricco ed annoiato uomo di mezza età, non mancava di tirare qualche brutto scherzo alla povera plebe romana ignorante e ridotta in schiavitù dal potere clericale.

Lui a tutti i costi voleva apparire come un uomo dissacrante e moderno.
Trascorreva le sue giornate nell'ozio più completo, frequentando bettole e osterie, coltivando relazioni amorose clandestine con popolane e tenendo un atteggiamento ribelle agli occhi della nobiltà autoritaria e bigotta. Ed in effetti col suo modo di fare metteva in luce le bassezze della Roma papalina, centro di corruzione e sacralità dove carnevali e feste comandate, matrimoni e funerali, profano e religiosità si fondevano in uno spettacolo esilarante. Ed è proprio per questo motivo che il Marchese si dimostrò favorevole all'entrata dell'imperatore Napoleone Bonaparte e dei francesi in Italia affinché riportassero un po' d'ordine.

Famoso è l’episodio di Aronne Piperno.
Si prende gioco del povero ebanista Aronne Piperno dimostrando semplicemente che in quella Roma dissoluta abitava solo la legge del più forte e la giustizia non esisteva tanto meno per un uomo di altre fedi.

Da anziano il vero marchese tornò nella sua città natale.
A 57 anni si ritirò a Fabriano, acquistò e restaurò una grande villa con parco dove trascorse l'ultimo periodo della sua vita. Attualmente la villa è considerata come una delle più belle dimore delle Marche, con un piano nobile, una cappella privata, un parco di tre ettari e una grande cantina. Comunque Onofrio, sempre nel 1771, ricoprì la prestigiosa carica civica di Priore dei Caporioni e due anni più tardi divenne Conservatore. Morì a Fabriano, a 73 anni, ma la sua salma è sepolta nella basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma.


La famiglia Capranica del Grillo risiede tuttora nel sontuoso palazzo settecentesco collegato con un sovrappasso a un'adiacente torre medievale, nel cuore del centro storico dell'Urbe, nei pressi dei mercati di Traiano tra il colle Quirinale e via Cavour, a ridosso dei Fori Imperiali. La via dove è situato si chiama ancora salita del Grillo, così come il torrione: un suggestivo scorcio della vecchia Roma pontificia.


Il marchese del Grillo
Paese di produzione Italia, Francia
Anno 1981
Durata 139 min
Genere commedia, storico
Regia Mario Monicelli
Soggetto Bernardino Zapponi, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Mario Monicelli, Tullio Pinelli
Sceneggiatura Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Mario Monicelli, Tullio Pinelli, Alberto Sordi
Musiche Nicola Piovani
Scenografia Lorenzo Baraldi
Costumi Gianna Gissi
Trucco Giancarlo De Leonardis
Interpreti e personaggi
Alberto Sordi: Onofrio del Grillo
Paolo Stoppa: Papa Pio VII
Caroline Berg: la cantante francese, Olimpia Martin
Riccardo Billi: l'ebanista Aronne Piperno
Isabella De Bernardi: figlia di Gasperino
Elisa Mainardi: moglie di Gasperino
Flavio Bucci: il capo brigante, Don Bastiano
Cochi Ponzoni: il cognato, conte Rambaldo

Premi
2 David di Donatello 1982:
miglior scenografo e miglior costumista
Migliore regia al Festival di Berlino 1982
 











 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA
 GRAZIE A:

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_marchese_del_Grillo
https://it.wikipedia.org/wiki/Onofrio_del_Grillo
http://www.romatoday.it/blog/le-anime-di-roma/marchese-del-grillo-verita-e-leggenda.html
https://www.sostenitori.info/il-marchese-del-grillo-e-esistito-davvero-fabriano-celebra-i-300-anni-dalla-nascita/68601
http://www.ilrecensore.com/wp2/2011/10/le-nobili-gesta-del-marchese-onofrio-del-grillo/






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