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MUSICA PASSIONE 
Il Cuoco di Salò
Dalla parte sbagliata
«Alla sera vedo donne bellissime, da Venezia arrivare fin qua, e
salire le scale e frusciare, come mazzi di rose. Il profumo rimane
nell'aria, quando la porta si chiude, ed allora le immagino nude a
aspettare, sono attrici scappate da Roma, o cantanti non ancora
famose, che si fermano per una notte, o per una stagione»
(Francesco de' Gregori, 2001)

.Adamo cosa ti ricorda questa atmosfera? “Alla sera
vedo donne bellissime da Venezia arrivare fin qua e
salire le scale e frusciare come mazzi di rose…. sono
attrici scappate da Roma o cantanti non ancora famose
che si fermano per una notte o per una stagione…”?
Per me la canzone italiana più bella di sempre. Si
tratta del brano “Il Cuoco di Salò” pubblicata nel 2001
da Francesco De Gregori nell’album intitolato “Amore nel
pomeriggio”.
De Gregori ritorna a quel famoso
autunno 1943… Esatto il periodo che vede l’Italia
divisa in due entità statali distinte e contrarie: Stato
monarchico e Repubblica di Salò, e rilegge per la prima
volta, con comprensione, i gesti di coloro che scelsero
“la parte sbagliata”. Ne esce un ritratto di un Italia
divisa ed estrema in un'atmosfera sospesa e vagamente
irreale.
Numerose sono le polemiche sorte a
proposito di questa canzone. De Gregori fu accusato
di revisionismo e lui a queste critiche rispose che non
era sua intenzione dare un giudizio storico e politico
nonché morale sul fascismo e sulla Repubblica di Salò,
in quanto non era un testo politico ma semplicemente
un’interpretazione più umana della posizione di coloro
che furono protagonisti delle tristi vicende che
interessarono l’Italia in quel breve ma tragico periodo.
Noi italiani non riusciamo ancora a superare quella
contrapposizione… A proposito il cantautore
puntualizzò: “La verità semplice è che la storia man
mano che ci si allontana da quel periodo, la si legge
più pacatamente, si possono recepire, senza più
emozioni, le motivazioni di tutti. E in ogni caso una
canzone narra una vicenda, non reinterpreta la storia”.
E il verso “dalla parte sbagliata si muore”?
Secondo De Gregori non è lui a pronunciare quella frase
elevandosi a giudice della Storia, ma sono loro stessi,
coloro che avevano scelto di militare nella Repubblica
sociale, assaporando il tragico epilogo a dire di stare
dalla parte sbagliata.
L’autore usa uno
stratagemma per raccontare la vicenda…. Esatto si
mette nei panni del Cuoco di Salò, un innocente, un
subalterno, un testimone della storia, per descrivere
gli ultimi giorni del fascismo. Ovviamente lui è quasi
uno spettatore, un personaggio ignaro, infatti quando
sente da lontano colpi di fucile si chiede se siano
banditi o americani! A digiuno di politiche e intrighi,
ingenuo quel che basta rimane comunque al proprio posto.
Un personaggio che si preoccupa di cucinare e tutta la
storia fa da sfondo e risulta ai suoi occhi come
ininfluente.
Ignaro fino ad un certo punto…
Beh sì pur preoccupandosi della sua professione capisce
che la sua scelta è sbagliata quando vede i ragazzini di
quindici anni che si fanno ammazzare per una causa
persa, mentre a Salò sfilano dive dello spettacolo che
folleggiano con gli ultimi gerarchi e belle donne che
nude aspettano il loro turno, ma poi il primo pensiero è
sempre quello di aggrapparsi alle abitudini, per
sentirsi in qualche modo importante (Anche un cuoco può
essere utile e anche in mezzo a un naufragio si deve
mangiare!). Non sa bene per chi ma l’importante sarà
cucinare non deludere gli eventuali nuovi padroni (Io mi
chiedo che faccia faranno a trovarmi in cucina e se
vorranno qualcosa per cena).
Quindi la canzone
non si schiera? Né da una parte e né dall’altra!
Sarebbe veramente pretestuoso voler leggere la canzone
come una provocazione o come messaggio politico. E’ un
brano esclusivamente poetico con dei versi belli e
toccanti: le ballerine venute da Venezia, il frusciare
dei loro vestiti, le musiche notturne, le porte che
sbattono, le scale salite e ridiscese la mattina
spargendo ovunque profumo.
Rimane uno sfogo
universale… Esatto un grido lacerante e silenzioso
sull'inutilità della guerra e del male,
sull'insensatezza di un dolore evitabile,
sull'esaltazione pilotata e ingenua di molti giovani. E
allora siamo ben oltre i primi anni quaranta: siamo in
tutte le guerre, in tutte le irruzioni di morte nella
storia. Siamo all’esaltazione della bellezza della vita
contro il disfacimento della morte ingannatrice.
Chi collaborò al disco? Il pezzo scritto testi e
musica da De Gregori è stato arrangiato con pianoforte e
orchestra d'archi, un tocco di grazia e leggeri
interventi classicheggianti da Franco Battiato.
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L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA E' STATO
REALIZZATO GRAZIE A: .http://www.fabiosroom.eu/it/canzo
ni/il-cuoco-di-salo/ https://www.dambrosioeditore.it/an
tologia-critica-degregoriana-paolo-jachia/
https://www.antiwarsongs.org/can zone.php?lang=it&id=173.

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