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GIALLO PASSIONE

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DA SEQUESTRATA A RAPINATRICE
Patricia Hearst
Vittima o rivoluzionaria?
Un storia che sconvolse e divise l’America
degli anni 70, la modella infatti imbracciò un fucile
e si unì ai suoi carnefici.»





“Le persone non possono davvero capire cosa possa accadere nella
tua psiche quando sei prigioniera di qualcuno.”

 


 
Adamo mi racconti il rapimento di Patricia Hearst?
Siamo nel 1974, precisamente alle ore 21 del 4 febbraio, è un lunedì qualsiasi, quando un gruppo di guerriglia urbana di estrema sinistra chiamato Esercito di Liberazione Simbionese fece irruzione in un appartamento di Berkeley in California e rapì la ricca ereditiera, allora diciannovenne e modella, Patricia Campbell Hearst.

Chi erano?
Il commando che contava circa una dozzina di membri era già noto per aver rapito ed ucciso Marcus Foster, sopraintendente alla scuola di Oakland. Tra i suoi ranghi militavano ragazze bianche della classe media, afroamericani, anarchici, ex soldati reduci dal Vietnam ed estremisti, capitanati da Donald De Freeze.

Torniamo a quella sera del 4 febbraio?
Nell’occasione del rapimento di Patty il commando era composto da 2 uomini e una donna. Entrarono nell’appartamento e dopo aver pestato il fidanzato di lei, riuscirono a immobilizzare anche un vicino di casa, accorso dopo aver sentito delle urla provenienti dalla casa vicina. La ragazza fu legata, trascinata fuori dal suo appartamento e sbattuta sul sedile posteriore di una macchina. Durante la fuga vennero anche sparati dei colpi di pistola, che però non ferirono nessuno. Dopo le perizie tecniche la polizia scoprì che i proiettili avevano la punta intrisa di cianuro. Grazie a questo particolare stabilirono che i rapitori facevano parte dell’Esercito di Liberazione Simbionese, che era noto usare solitamente quella tecnica.

Poi?
Dopo tre giorni si fecero sentire tramite una lettera, dichiararono di essere stati loro a rapire la ragazza, esibirono una prova allegando la carta di credito di Patricia e tra le condizioni vi fu un’insolita richiesta, ovvero che tutti i loro messaggi fossero resi pubblici attraverso i media. Per il rilascio chiedevano lo scambio della ragazza con i due membri del gruppo arrestati per l’omicidio di Marcus Foster.

Immagino che questa possibilità non fosse del tutto praticabile…
Cinque giorni dopo infatti si fecero risentire, abbandonando la prima richiesta e chiedendo un riscatto di 400 milioni di dollari, ma ponendo la condizione che l’intero riscatto doveva essere distribuito fra tutti i bisognosi che si trovavano nelle strade della California: 70 dollari per ogni bisognoso.

Chi era la rapita?
Patricia Campbell Hearst, chiamata Patty, era nata a San Francisco il 20 febbraio del 1954. Fra i suoi avi vi era George Hearst, un ricchissimo imprenditore minerario statunitense ed un senatore degli USA, mentre suo nonno era il potentissimo imprenditore dei media William Randolph Hearst: il personaggio a cui si era ispirato Orson Welles per il protagonista del suo film Quarto Potere. Patricia era la terza di cinque figlie e da poco tempo era andata a vivere da sola a Berkeley, dopo aver vissuto nel ricco quartiere di Hillsborough a San Francisco, in cui aveva frequentato scuole femminili di alto livello come la Crystal Springs Uplands School e la Santa Catalina School ed aveva avuto una vita mondana piuttosto ricca.

Quindi una ragazza benestante…
Altro che! Comunque i genitori dopo il messaggio dei rapitori si apprestarono a raggranellare il denaro richiesto, preparando dopo 10 giorni circa 90.000 pacchi da distribuire per il programma denominato "People of Need"; la cifra versata fu di due milioni di dollari.

Quindi la liberarono?
Assolutamente no. Dopo alcuni giorni l’insolita richiesta venne ripetuta e nuovamente i genitori si affrettarono ad eseguirla per un riscatto complessivo di circa 4 milioni di dollari.

A quel punto tutti erano in attesa del rilascio.
Sì, ma successe un evento che sconvolse tutta l’opinione pubblica mondiale, ossia i genitori il giorno 3 aprile ricevettero un'altra comunicazione, tramite un nastro registrato su cui era impressa la voce della loro amata figlia, che affermava: «Mi è stata data la scelta di essere rilasciata in una zona sicura o di unirmi alle forze dell'Esercito di Liberazione Simbionese per la mia libertà e la libertà di tutti i popoli oppressi. Ho scelto di restare e di lottare.»

Aspetta, aspetta… fammi capire. Durante la prigionia Patricia Hearst aveva abbracciato le idee dei rapitori e si era unita a loro?
Esattamente così. Inizialmente era stata tenuta bendata e chiusa in una piccola stanza, poi durante quella coabitazione coatta strinse amicizia con i suoi rapitori e in meno di due mesi aderì alle loro idee, cambiò il proprio nome in Tania e iniziò insieme a loro a rapinare le banche.

Incredibile!
Appena due mesi dopo era già attiva e il 15 aprile del 1974 partecipò alla prima rapina. La banca rapinata fu l'Hibernia National Bank di San Francisco, nella quale i rapinatori racimolarono più di 10.000 dollari. La donna venne ripresa e riconosciuta durante l'esecuzione. Questo evento sconvolse ancora di più l'opinione pubblica. Poi fu la volta di una banca a Sacramento dove ci furono due feriti. Nel 1975 partecipò ad altre rapine che portarono all'uccisione di civili. In particolare, nella Crocker National Bank di Carmichael, nello stato della California, venne uccisa una cliente.

E i giornali del tempo cosa scrivevano?
Al tempo uscirono diversi documentari, numerosi articoli di psicologia e più precisamente sul plagio e sulla Sindrome di Stoccolma. Cercavano per lo più di fare luce sulla misteriosa trasformazione di una giovane donna e modella dell’alta società in una guerrigliera capace di partecipare ad eventi sanguinosi e di sfuggire alla caccia dell’FBI per ben 592 giorni!

Patty non si limitò alle rapine?
No, fu complice anche in attacchi dinamitardi in cui vennero distrutte alcune auto della polizia. Il 18 settembre del 1975, grazie agli agenti dell'FBI venne catturata dopo 19 mesi di ricerche, insieme alla sua compagna Wendy Yoshimura.

Immagino ci fu un processo…
Fu uno dei più spettacolari processi della storia. La difesa di Patricia Hearst ottenne l'intervento di diversi psicologi e psichiatri per comprendere la situazione psicologica della donna e sostenendo che durante i mesi di prigionia sarebbe stata sottoposta a una sorta di lavaggio del cervello. L’accusa invece, basandosi sulle videoregistrazioni effettuate dalle telecamere, vedeva in Patty una delle artefici dell’attività del gruppo accusandola di non aver colto le numerose opportunità di abbandonare il gruppo terroristico.

Lei come si difese?
Raccontò di essere stata segregata e violentata, di aver subito un lungo e duro processo di indottrinamento fino ad esserne soggiogata. Il processo ovviamente divise l’America chiedendosi tra le altre cose se fosse stata davvero stuprata durante la prigionia o avesse fatto sesso consenziente.

La sentenza?
Dopo aver sentito le parti in causa il giudice si espresse dichiarando colpevole la donna infliggendole una pena iniziale di 35 anni di prigionia (25 per le rapine alle banche e 10 per il possesso di armi da fuoco). La condanna venne in seguito ridotta, prima a sette anni, poi a 22 mesi per via di una grazia concessa dal presidente degli Stati Uniti d'America Jimmy Carter nel 1979. Ronald Reagan, anni dopo, le concesse l'indulto e Bill Clinton nel 2001 fece altrettanto. Comunque alla fine Patty rimase dentro appena 21 mesi.

Dopo la scarcerazione cosa fece Patricia Hearst?
Si sposò con Bernard Shaw, la sua guardia del corpo, la coppia ebbe due figlie. Lei essendo ricca si dilettò a fare l’attrice, ma con scarso successo. Poi scrisse una sua autobiografia “Every Secret Thing” dalla quale gli autori del film: “Patty - La vera storia di Patty” presero spunto realizzando un film documentario presentato al Festival di Cannes nell’edizione del 1988.

Quindi secondo te fu una rivoluzionaria o semplicemente una vittima della Sindrome di Stoccolma?
Nel corso degli anni Hearst ha dato alcune interviste parlando del rapimento e affermando di essere molto dispiaciuta per essere stata vista come una complice anziché una vittima: “Le persone non possono davvero capire cosa possa accadere nella tua psiche quando sei prigioniera di qualcuno.”
 










 







 





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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://www.ilpost.it/2014/02/04/patricia-hearst/
https://it.wikipedia.org/wiki/Patricia_Campbell_Hearst
https://www.iodonna.it/attualita/

FOTO GOOGLE IMAGE


 












 







 
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