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RACCONTI

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Adamo Bencivenga
Stasera si recita fuori scena







Photo Kristina Kazarina

 


TEATRO DEI DIOSCURI
Tranne le ultime due file la sala è piena per la prima di “Stasera si recita fuori scena”. La pièce inizia ma il sipario rimane chiuso. Si sentono voci dal palco. Appartengono ad un uomo e una donna. Sono gli unici due attori della commedia. La donna interpreta Vanessa, una trentenne bionda, single, con qualche precedente di dipendenza da farmaci e varie relazioni finite anzitempo. Fa la cassiera al supermercato Conad ed ha da sempre un debole per quell’uomo attraente con il quale ora sta parlando. Lui si chiama Gilberto, è un affascinante cinquantenne con qualche capello bianco, sposato, fa il controllore di volo all’aeroporto di Ciampino.

ROMA INTERNO SERA
ORE 19:50
Il supermercato è vuoto, l’uomo e la donna stanno ridendo. Sembrano in grande confidenza. I due si conoscono da tempo, qualche battuta, qualche sorriso malizioso, qualche invito lasciato cadere. Nonostante lui sia sposato e lei sia uscita da poco tempo da una relazione complicata tutti e due sono consapevoli che quel magnetismo tra loro avrà di sicuro un seguito.

Sarà la pioggia fuori, l’estate agli sgoccioli, sarà il foulard di lui, il trucco di lei, ma entrambi pensano che questa sera possa essere quella giusta. Infatti nessuno dei due stasera ha voglia di interrompere quella conversazione ed entrambi hanno deciso di andare fino in fondo.
Mentre l’uomo sta raccontando uno dei tanti aneddoti della sua vita, riceve un messaggio sul telefono.


ROMA INTERNO SERA
ORE 20:00

Si apre il sipario. L’uomo è in piedi, la donna seduta alla cassa. Il supermercato è vuoto. Tra una battuta e l’altra lui prende il telefono e legge il messaggio ricevuto.
Carlotta (messaggio delle ore 19:58): Amore scusa mi sono dimenticata di comprare il latte. Per favore puoi passare tu al supermercato? Grazie. (CUORICINO E FACCINA CHE RIDE).

Ora l’uomo ride…
Gilberto: “Lupus in fabula… È Carlotta che mi chiede di comprare il latte!”
Vanessa: “Che tempismo la mogliettina! È venuta questa mattina a fare la spesa. Ma sapeva che eri qui?”
Gilberto: “Oh no, in questo negozio ci vengo solo di nascosto ed entro solo per te!”
Vanessa: “Ma smettila! Non sei affatto convincente!”

La donna ride e con un gesto spontaneo si toglie la frangia dalla fronte. Spalanca i suoi occhioni azzurri e spera, muovendosi, che la scollatura del camice blu e giallo possa far intravedere il suo decolleté fresco d’abbronzatura.

L’uomo ovviamente non si lascia scappare l’incanto e affonda volentieri il suo sguardo profondo.
Gilberto: “Dicevamo?”
Vanessa: “Tua moglie sa come interrompere le magie…”
Gilberto: “Per così poco? Io sto apprezzando altre magie…”
Vanessa: “Oh smettila mi imbarazzi.”

Fintamente la donna fa per coprirsi, ma poi prontamente risponde.
Vanessa: “Questa merce non va nel carrello!”
Gilberto: “…ma potrebbe essere gustata meglio… Cena cinese a casa tua?”
Vanessa: “II signore stasera è più intraprendente del solito… vada per il cinese…”
Gilberto: “Non male come idea, no?”
Vanessa: “Non mi dire che, nonostante il latte, stasera potresti liberarti…”
Gilberto: “Posso sempre inventare che per un’urgenza ho dovuto prolungare il turno…”
Vanessa: “La beve?”
Gilberto: “È successo altre volte… perché non dovrebbe? Del resto faccio un lavoro molto delicato e possono capitare certe urgenze…”
Vanessa: “Immagino che a te capitino spesso urgenze di questo tipo!”
Gilberto: “Lo sai che ho occhi solo per te!”

L’uomo continua a fissare la scollatura di Vanessa, mentre risponde al messaggio della moglie.
Gilberto (messaggio delle ore 20:08): Amore purtroppo sono stato trattenuto al lavoro, credo di avercene per un po’, ti faccio sapere, tu cena tranquillamente… (CUORICINO PICCOLO E FACCINA DISPIACIUTA).
Carlotta (messaggio delle ore 20:09): “Ok ti aspetto in piedi tesoro, non farmi andare a letto tardi. Stasera mi sento un po’ stanca. Ciao. (DOPPIO CUORICINO)

L’uomo mette in tasca il telefono e si rivolge alla cassiera.
Gilberto: “È andata! Niente latte, il supermercato stasera offre di meglio!”
Vanessa: “Sei un grande!”
Gilberto: “Che facciamo aspetto qui che tu finisca il turno?”
Vanessa: “Veramente il mio turno è terminato alle otto. Dammi due minuti dai. Tu intanto chiama il cinese ed io mi faccio bella per te.”
Gilberto: “Ma sei già bella!”
Vanessa: “Devo conquistarti no?”

ROMA INTERNO SERA ORE 22:31
CASA DI VANESSA

Cambio scena. Alla luce velata di una lampada a muro si scorge come fondale una grande sala da pranzo con un piccolo divano sulla sinistra, una finestra antistante, una grande pianta accanto ad una libreria. Nella penombra si intravedono gli avanzi di una tavola apparecchiata per due. Sulla tovaglia a quadri bianchi e rossi ci sono due calici vuoti, una bottiglia di prosecco quasi vuota, due piatti con il resto della cena cinese e due telefonini, quello bianco di lui e quello nero di lei. Si sentono voci fuori scena, provengono dalla camera da letto.

Nel buio s’illumina uno dei due telefoni, è quello bianco di lui.

Carlotta (ore 21:29): Amore, so che sei impegnato, ma volevo sentirti. Mi sento una strana smania dentro, come fosse una pena. Ho un brutto presagio, come se stesse per succedere qualcosa. Prenderò qualche goccia di Lexotan… Non ti preoccupare amore, ora passa (CUORE E FACCINA CHE RIDE)


Dopo una decina di minuti una, due, tre chiamate, poi altri messaggi. I due naturalmente non lo sentono stanno facendo l’amore nell’altra stanza.
Vanessa: “Oh sììì… si dai… ti voglio ancora…”
Gilberto: “Sei fantastica, tesoro!”
Vanessa: “Dai prendimi … non smettere!”
Gilberto: “Che paradiso, ancora, ti prego…”
Vanessa: “Lo sapevo!!! Sono due anni che ti faccio la corte! Sapevo che non mi avresti deluso…”
Gilberto: “Dai tesoro vieni sopra di me…”
Vanessa: “Sono mesi che non mi lasciavo andare…”
Gilberto: “Sei calda e sensuale, adoro le donne in astinenza…”
Vanessa: “Sì amore sì…”

Poi grida di lei, urla di lui…
Gilberto: “Vengo amore.”
Vanessa: “Si vieni dentro di me, continua ti prego…”
Gilberto: “Ancora...”
Vanessa: “Insiemeee…”
Gilberto: “Ci sonoooo.”
Vanessa: “Anch’ioooo…”

La stanza piomba in un sensuale silenzio, si sente in lontananza il rumore della pioggia e un filo di musica house. Le foglie della grande pianta all’angolo della sala si muovono sospinte dal soffio di vento che entra dalla finestra socchiusa.
Poi dei passi. È l’uomo che sta camminando a piedi scalzi lungo il corridoio. Entra in scena. È completamente nudo. Stravolto e sudato cerca nella penombra il pacchetto di sigarette e gli occhiali.

Ora fumando prende distrattamente il telefono e scorre i messaggi su Whatsapp. Sono tre messaggi di sua moglie.

Carlotta (ore 21:52): Amore, ecco il presagio! Sto andando a casa dei miei, purtroppo papà si è sentito male, mamma dice che ha avuto un attacco di cuore, un principio di infarto non so… ma lo sai com’è… si preoccupa per niente. Comunque sto andando… piove, non posso prendere lo scooter, chiamo un taxi. Ti faccio sapere… Ciao amore. (CUORICINO GRANDE E BACIO)
Carlotta (ore 22:15): Amore, sono a casa dei miei. Purtroppo papà non sta benissimo, è disteso sul letto e non parla. Sono un po’ preoccupata sai… Ho chiamato il medico. So che sei incasinato e non puoi rispondermi… Comunque appena puoi chiama, ti prego. (CUORICINO E BACIO)
Carlotta (ore 22:28): Tesoro il medico ancora non viene, papà ha male al braccio sinistro. Ho letto su internet che potrebbero essere i sintomi di un infarto imminente. Chiama per favore. (FACCINA APPRENSIVA)

L’uomo è in piedi accanto al tavolo in precario equilibrio, barcolla, si siede poi si versa l’ultimo goccio di prosecco nel bicchiere. Spegne la sigaretta nel piatto. Deve rispondere, sta pensando cosa scrivere.

Dall’altra stanza fuoriscena si sente la voce della donna che lo reclama.

Vanessa: “Gilberto dove sei?”
Gilberto: “Eccomi tesoro, solo un momento.”
Vanessa: “Ma cosa stai facendo? Non farmi aspettare…”
Gilberto: “Solo un attimo…”
Vanessa: “Quando vieni portami una sigaretta accesa.”
Gilberto: “Va bene…”
Vanessa: “Ti voglio...”

L’uomo continua a parlare e digita qualcosa sul telefono.
Gilberto: (ore 22:34): Amore, non aspettare il medico, non perdere tempo, chiama subito l’ambulanza. Purtroppo qui siamo in situazione di emergenza, codice quattro, un velivolo è scomparso dai radar. Quando posso ti chiamo. (BACIO GRANDE E FACCINA PREOCCUPATA)

L’uomo poggia il telefono sul tavolo, scuote la testa ed accende la sigaretta. Torna in camera da letto. La sala è di nuovo in penombra e di nuovo si sentono le voci fuori scena.
Vanessa: “Amore finalmente…”
Gilberto: “Sono tutto tuo tesoro.”
Vanessa: “Ti adoro, parlami mentre facciamo l’amore… Hai una voce meravigliosa, calda, scopami con quella dai…”
Gilberto: “Sììì… dai voltati, ho voglia di baciarti la schiena.”

Ma la donna non sa aspettare, prende la sigaretta e la spegne immediatamente. Vuole fare l’amore, di nuovo come prima…
Vanessa: “Ohhh sìììì… Lo sapevo che eri di nuovo pronto! Sììì tesoro…
Gilberto: “È merito tuo Vane, sei stupenda… Dio mio sei una Dea.”
Vanessa: “Ma dove sei stato tutto questo tempo?
Gilberto: “Stavo cercando una meravigliosa Venere Bionda e finalmente l’ho trovata!”
Vanessa: “Ce ne hai messo di tempo… Dai vieni qui. Prendimi l’anima…”
Gilberto: “Oh tesoro, la tua anima è ovunque, ho l’imbarazzo della scelta…”
Vanessa: “Davvero?”
Gilberto: “Lo giuro!”
Vanessa: “Allora ti guido io…”

La sala da pranzo si illumina ancora. Questa volta è il telefono nero di lei. Vibra ed emette le prime note del Chiaro di luna.
Giada: (ore 22:52): Vane, lo sai vero che stai trascurando la tua amichetta del cuore! (TRE CUORICINI TRAFITTI). Cosa fai? Io sono con Gianluca e Ivan, un suo amico… un sacco bono! (DUE FACCINE PECCAMINOSE). Ti va di unirti a noi? Chiamami dai. (CINQUE FACCINE SORRIDENTI).
Leonardo: (ore 22:53): Vane sono a casa da solo, sto vedendo un film su Sky con Bruce Willis. Un sacco fico! Se vuoi lo metto in pausa e lo vediamo insieme. Ti aspetto con una Bud in frigo, rossa ghiacciata! Chiamami! (FACCINA SORRIDENTE CON CUORICINO)
Mamma: (ore 22:54): Vanessa sono la mamma, stasera non mi hai chiamata. Tutto bene?

I due intanto continuano a fare l’amore, si sentono gemiti, l’uomo ora non parla, lei invece smania e lo prega di non fermarsi.
Vanessa: “Ancora, ancora, ancora… ecco sì così, non darmi tregua.”

Il desiderio sale. Si distinguono chiaramente i rumori di due corpi al culmine dell’orgasmo. La donna non resiste, ora urla ed esplode di nuovo.
Vanessa: “Amore non ti fermareee…”

La penombra della sala da pranzo viene illuminata dalla luce del telefono di lui. Una chiamata, poi due messaggi, poi un’altra chiamata.

La donna si alza, va in bagno.
Vanessa: “Un attimo solo tesoro, ci metto un secondo e torno da te. Tu non ti muovere!”

Ma l’uomo si alza e torna in sala. Si accende un’altra sigaretta. Legge i messaggi.
Carlotta (ore 23:12): Tesoro papà sta male, è venuto il medico non c’è tempo da perdere, stiamo aspettando l’autoambulanza. Sono preoccupata sai? Mamma piange disperata… Non riesco a consolarla. Tesoro chiamami al più presto. (FACCINA DISPERATA).
Gilberto: (ore 23:16): Amore, mi spiace, proprio stasera doveva succedere! Purtroppo non riusciamo a rintracciare il velivolo, si prevede una sciagura. Lo sai qui i telefoni sono schermati, devo uscire per risponderti.
Carlotta (online): Anche qui è una sciagura! Non puoi farti sostituire?
Gilberto: (online): Faccio del mio meglio, tu intanto mandami il nome dell’ospedale.
Carlotta (online): Ciao tesoro mio… Finalmente… Mamma piange, non riesco a consolarla… Ti amo.
Gilberto: (online): Ti amo anche io. Chiama subito un taxi così segui l’autoambulanza ed accompagni tuo padre. Scusa ma ora devo andare. (CUORE GRANDE)
Carlotta (online): (DOPPIO CUORE GRANDE)

Si sentono voci fuori scena.
Vanessa: “Amore, sono a letto, ti sto aspettando…”
Gilberto: “Tesoro dove trovo la bottiglia dell’acqua?”
Vanessa: “Nella credenza… lo sportello di destra in basso, mi spiace, ma non la tengo in frigo.”
Gilberto: “Oh no, non preoccuparti, va bene così.”
Vanessa: “Credevo stessi cercando la bottiglia del whisky… Torna qui dai.”

L’uomo beve direttamente dalla bottiglia. È piuttosto provato, suda. Esce fuori di scena barcollando.
Vanessa: “Tesoro ho indossato questo completino bianco… Spero ti piaccia.”
Gilberto: “Meraviglioso…”
Lui guarda verso il soffitto, sicuramente starà pensando al colore dell’intimo precedente, ma è evidente che non lo ricorda. Si sente svuotato, vorrebbe andare a casa, anzi all’ospedale per dare conforto alla moglie. Ci pensa, poi decide di rimanere ancora mezz’ora, ancora il tempo per non mandare a vuoto la serata. Poi si inventerà una scusa, ma ora ritorna in camera da letto.

La scena è di nuovo vuota, di nuovo si sentono gemiti, rumori d’amore, parole di sesso…
Vanessa: “Sì amore, guardami, non distenderti, mi alzo io. Ti piace in piedi, vero? Dai sì, mi appoggio al muro… Non mi hai portato il whisky? Avrei bisogno di qualcosa di forte ora…”
L’uomo è dietro di lei, ora le sposta i capelli, ora le sta baciando il collo. Fa finta di non aver sentito, deve anticipare i tempi, ancora mezz’ora e poi deve andare via. La donna non sente i suoi pensieri, lei è oltre, confusa e persa nell’oblio dei sensi.
Vanessa: “Oddio che bello. Sììì cosììì… Baciami il collo. Sussurrami parole sconce. Fammi tua in piedi. Non resisto, ti voglio… entra tesoro…”

L’uomo non parla, obbedisce in silenzio, ha solo voglia di finire in bellezza e tornare a casa. Sta esaudendo tutti i desideri di lei e superando tutti i suoi record di resistenza. Non ricorda di aver mai vissuto una serata così, nemmeno con Carlotta, nemmeno in vacanza d’estate ai tempi del liceo.
Vanessa: “Ecco tesoro, aspetta, metto la gamba sulla sedia. La sinistra vero? Ecco così è più comodo. Ecco prendimi, oddio davvero non credevo, sei di nuovo maschio, saranno passati solo pochi minuti. Stupendo… Aspetta, aspetta, non venire, aspetta, ora di fianco, anzi no, distendiamoci, tu sotto ed io sopra, sììììììì magnifico, cosììì.”

Nella sala da pranzo intanto i telefoni si illuminano contemporaneamente. Le suonerie si mescolano.
Leonardo: (ore 00:22): Vane ma sei ancora arrabbiata con me? Peccato il film era bellissimo del genere action americano che piace a noi. Comunque ho messo un’altra Bud in frigo. Mandami un messaggio se vieni… (FACCINA TRISTE E BACIO)
Carlotta (ore 00:22): Amore… Sono al Pronto Soccorso del San Camillo, papà è in codice rosso. Ti faccio sapere…
Giada: (ore 22:52): Vane, Ivan è proprio bono! (TRE FACCINE VOGLIOSE). Ha visto una tua foto su Facebook... Ti ha messo due like! (CINQUE FACCINE SORRIDENTI).
Carlotta (ore 00:35): Amore nulla di grave!!! Che bello! Non ti precipitare, non occorre che tu venga… Mi spiace per averti fatto preoccupare… Tranquillo papà sta meglio, falso allarme, solo un grande spavento. Deve solo fare una serie di controlli approfonditi, domani lo dimettono. Ci vediamo a casa quando torni. Ok amore mio? (TRE FACCINE SORRIDENTI) PS. Nessun presagio negativo. Non valgo nulla come strega vedi? Ora ho solo voglia di tornare a casa e dormire con te accoccolati nel nostro lettore. Fai presto!

Ma l’uomo non legge il messaggio! L’uomo è lì nella stanza da letto, è impegnato con la sua amica cassiera che ancora chiede e lui non si ferma, non può fermarsi, ormai è uno stantuffo meccanico, un pistone di una grossa cilindrata, si è intestardito, deve soddisfarla a tutti i costi, uscire vincitore. Ed allora affonda, dopo le urla di prima, ha deciso di non fermarsi, in piedi, seduti, distesi, la volta, la bacia, sono baci aspirati, pieni di passione e saliva. Lui è un ossesso e lei lo incita, lo incoraggia, lo invoglia… ora sono in bagno, ora nel piccolo studio, ora nello stanzino, lei ha cambiato ancora il suo completino, prima verde, poi rosso… ora nero.
Entrambi desiderano che sia una notte indimenticabile e per una serie di cose sarà davvero incancellabile. Suo suocero sta morendo e lui deve assolutamente fare in fretta, si deve sbrigare, deve andare da sua moglie, perché lui ama sua moglie, nonostante sia lì, nonostante quel maledetto orgoglio maschile che ora non recede di un passo, vuole arrivare fino in fondo, nel fondo di lei, sentirsi maschio, forte e virile, in quell’abisso in cui lei non avrà più la forza e il fiato, finché lei non chiederà più.


Fuoriscena si sentono urla, ora gridano entrambi. Le voci si fondono e sono sempre più vicine. Eccoli, ora entrano in scena, sono ambedue nudi, il completino nero di lei è rimasto appeso sulla spalliera del letto. Eccoli al centro della scena, fanno l’amore sul tavolo, i bicchieri cadono sul pavimento, la lampada ondeggia e rischiara a tratti i loro volti sudati. Lei appoggia la schiena sul tavolo, allarga le gambe. Lo vuole, lo reclama, ancora, ancora… Lui usa parole forti di sesso, lei lo incita a fare di più, ad usare parole di bettola, di porto.
Vanessa: “Dimmi, dimmelo che sono tua, la tua………”
Gilberto: “Sei mia…… mia………….”
Vanessa: “Non farmelo mancare mai più………”
Gilberto: “No, tesoro è tuo…….”

Entrambi i corpi sono rossi, straziati, martoriati, provati, ormai insensibili a qualsiasi piacere, ormai è solo una questione di testa, e lui continua, sa che non deve fermarsi, vuole sentirla urlare, svuotata fino all’ultima goccia di piacere, vuole che dica basta, basta, basta… E lei alla fine lo grida, è un urlo animalesco e definitivo, un urlo inumano e selvaggio, che precede un immediato e profondo silenzio.
Passano alcuni secondi. Ora i due corpi sono distesi sul pavimento. Lei guarda il soffitto e spalanca la bocca in cerca di ossigeno, è quasi un rantolo, il petto si muove, il cuore vorrebbe uscire per pompare più forte, lui invece è riverso su un fianco in una posizione innaturale.


Vanessa: “Tesoro ti amo, non farmi più mancare il tuo amore. Sei qualcosa che rasenta il piacere assoluto, la felicità divina. Dio mio… Grazieeeee.”

La donna tenta di baciarlo e solo ora si accorge che qualcosa non va.
Vanessa: “Tesoro che c’è? Gilberto dai. Oddio. Rispondimi dai, non fare così. Ehi?”
La donna gli prende il viso tra le mani. Cerca di rianimarlo, lo schiaffeggia, si siede sopra di lui e gli spinge il petto.
Vanessa: “Gilberto che fai? Stai bene? Rispondimi dai!”
Ma Gilberto non parla. Lei gli apre la bocca, gli chiude il naso e con forza soffia per rianimarlo, ma niente.
Vanessa: “Gilberto dai! Per favore riprenditi!!”
Passa qualche minuto… L’uomo non dà segni di vita. Allora la donna si alza e fruga sulla tovaglia sgualcita… cerca il telefono di lui. Alla fine lo trova, apre Whatsapp e apre il contatto con scritto Carlotta. Sta tremando, non legge i messaggi precedenti, ma scrive…
Vanessa: (ore 00:59): Carlotta sono Vanessa, la cassiera del supermercato Conad, devi correre a casa mia: Via del Calice 23. Purtroppo tuo marito si è sentito male. Ti prego corri.


FINE





















 
 
 





Il racconto è frutto di fantasia.
Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è puramente casuale..
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Photo Kristina Kazarina


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