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INTERVISTE IMPOSSIBILI
 
 



Mae West
La maestra del doppio senso



Star del musical è stata il primo vero sex symbol
del cinema, scandalizzando l'America perbenista
e puritana, anche grazie al suo piccante senso
dell'ironia e alle sue curve sinuose e abbondanti.
Al cinema propose un modello di donna disinibita,
spiritosa e autoironica, capace di battute irresistibili
e provocatorie, anche nei confronti della censura,
in un'epoca di trionfante puritanesimo. Raggiunse
il successo dopo aver compiuto i 40 anni

 

 


(New York, 17 agosto 1893 – Hollywood, California, 22 novembre 1980)

 
 


 

Madame le sue origini?
Il mio nome vero è Mary Jean West e sono nata sotto il segno del Leone a Brooklyn il 17 agosto del 1893. La mia famiglia era originaria della Baviera. Mio padre, John Patrick West era un ex pugile e mia madre, Matilda Delker, una ex modella.

Lei iniziò presto la sua carriera nello spettacolo…
A cinque anni già mi esibivo a teatro in numeri di vaudeville. Feci una gavetta interminabile interpretando svariati ruoli e impersonando tutti i tipi di bambini che il teatro avesse a disposizione dal “Piccolo Lord” alla piccola Eva.

Diventò ben presto una star del musical.
Inventai un ballo chiamato "Shimmy" e iniziai a scrivere commedie tra le quali Sex del 1926. Quella commedia suscitò un grande scandalo, tanto che, su richiesta di alcuni gruppi religiosi, la polizia fece irruzione a teatro, interruppe lo spettacolo ed io passai qualche ora al fresco insieme a tutto il cast.

Non fu la sola commedia a fare scandalo…
Diciamo che ero una donna sessualmente emancipata per l’epoca, per cui scrivevo e interpretavo storie con risvolti al tempo molto pesanti sotto il profilo morale. Ad esempio in “The Drag” parlavo di alcuni omosessuali, ma questa commedia non riuscì ad arrivare neppure a New York per paura che scatenasse accese contestazioni.

La sua biografia parla di lei come una delle prime sostenitrici dei diritti omosessuali…
Se è per questo già negli anni venti fui tra le prime sostenitrici dei movimento di liberazione della donna anche se, a mio parere, era un gesto anti femminista bruciare i reggiseni in piazza.

Per la commedia “Pleasure Man” subì addirittura un processo per oscenità.
Il 19 aprile 1927 fui processata e condannata a 10 giorni che scontai interamente in carcere. E’ ovvio che avrei potuto pagare la cauzione ed uscire, ma quei dieci giorni mi fruttarono una pubblicità incredibile. Comunque ascolti se fossi vissuta in un altro periodo sarebbe stato tutto più semplice, ma al tempo fui indicata come una donna dai costumi negativi, mentre una valanga di puritani mi si scagliavano addosso quotidianamente.

Oltre ai contenuti anche l’effetto scenico faceva la sua parte…
La natura mi aveva donato un corpo piuttosto in carne e il trucco che usavo mi rendeva a dir poco provocante. Gli abiti indossati esaltavano il personaggio: piume e volant in stile Belle Epoque e tant’altri costumi tipici della mia maschera che mi rendevano sessualmente intrigante.

Lei era sposata madame?
Mi sono sposata per la prima volta l’11 aprile del 1911 a Milwaukee nel Wisconsin con Frank Wallace, un compagno di vaudeville, ma mantenni segreto il matrimonio per anni perché con Frank non vivemmo mai insieme come marito e moglie. Poi nel 1914 incontrai il musicista torinese e maestro della fisarmonica Guido Deiro, da cui mi separai nel 1920. Del resto il matrimonio è una grande istituzione ed io evidentemente non ero ancora pronta per quella grande istituzione!

Quindi non si sposò più?
Tempo dopo conobbi James Timony, un avvocato di quindici anni più di me, lui divenne il mio manager, ma non fummo mai una coppia, vivevamo nello stesso palazzo, lavoravamo insieme, ma non abitammo mai insieme.

Debuttò nel cinema relativamente tardi…
Avevo quasi quarant’anni quando la Paramount mi scritturò come co-protagonista di George Raft nel film Night After Night, in cui mi venne data l'opportunità di riscrivere le mie battute. Grazie al successo del film mi offrirono il ruolo di protagonista di Lady Lou - La donna fatale per la regia di Lowell Sherman.

Da tutti riconosciuto come il suo miglior film…
Quest’opera guadagnò una nomination all’Academy Award per il miglior film e sbancò i botteghini, con oltre due milioni di dollari di incasso, portando al successo commerciale la Paramount, che in quel periodo aveva delle perdite finanziarie gravissime e stava per finire assorbita dalla Mgm.

Di cosa trattava il film?
Era una commedia spassosa ambientata nella New York della fine Ottocento. Interpretai con irriverente disinvoltura una formosa e ironica cantante di saloon, che si trovava coinvolta in un traffico di prostitute, ma che verrà però salvata, ovvero sposata, da un attraente agente di polizia, interpretato da un giovanissimo e quasi esordiente Cary Grant. Quella fu l’occasione per dimostrare tutta la mia verve esibendomi in piccanti freddure e allusioni.

In seguito interpretò alcuni film di grande successo…
La condizione era sempre la stessa ovvero scrivere personalmente le sceneggiature, come Non sono un angelo del 1933 di Wesley Ruggles, sempre accanto a Cary Grant, dove interpretavo una cantante di night-club e allo stesso tempo la domatrice di leoni. Poi Belle of the Nineties del 1934 di Leo McCarey, e Annie del Klondike del 1936 di Raoul Walsh.

Si diceva al tempo che il codice Hays, un severissimo codice di moralità al quale tutti i registi dovevano attenersi, fosse stato scritto apposta per lei…
Tutti i miei dialoghi venivano messi sotto analisi, parola per parola e scena per scena e frequentemente ero costretta a rivedere le singole battute ed alle volte anche i titoli dei film.

Nonostante la censura lei si imponeva come una donna fatale spregiudicata e fascinosa per la quale tutti gli uomini perdevano la testa.
Beh sì anche se la costante era un forte senso dell’ironia, ma non a tutti andavo a genio. Anzi la mia indipendenza di donna, gli sfarzosi abiti eleganti e la moltitudine di gioielli indossati, venivano ritenuti fuori luogo in un'America messa in ginocchio dalla Depressione. Il risultato fu che venni vista dai produttori come un rischio, anche se i risultati ai botteghini mi consacrarono come una delle attrici più amate d'America.

Dopo la rottura del suo contratto con la Paramount venne scritturata dalla Universal…
Recitai per loro nella commedia Mia bella pollastrella accanto a W. C. Fields. Pensi che nonostante le pessime critiche fu la pellicola di maggior successo del 1940 seconda solo a Via col vento.

I suoi rapporti con i registi non furono idilliaci.
Pretendevo ogni qualvolta che mi veniva proposto un copione di riscrivere la sceneggiatura come ad esempio nel 1950 nel film Viale del tramonto. Avrei dovuto interpretare il ruolo di Norma Desmond, ma, davanti alle mie critiche, il regista Billy Wilder affidò la parte a Gloria Swanson.

Quindi perse l'opportunità di affrontare un ruolo, che avrebbe potuto darle ancora grande fama.
Preferii continuare la mia attività di attrice teatrale, riproponendo con successo a Broadway la commedia Diamond Lil, che andò in scena dal 1949 al 1951, e cimentarmi come scrittrice, pubblicando nel 1953 il romanzo L'eterna peccatrice. Erano sicuramente forme d’arte in cui mi sentivo più libera, nel cinema mi sentivo perseguitata dalla censura. Per questo motivo mi allontanai.

Nel 1970, dopo quasi trent'anni di lontananza dallo schermo, però tornò al cinema…
Solo perché mi fu concesso di riscrivere le mie battute. Il film, Il caso Myra Breckinridge di Michael Sarne con Raquel Welch e John Huston, fu però un totale fallimento.


La vamp tutta curve e ironia si spense a Hollywood nel 1980 per cause naturali, all'età di ottantasette anni. Fu sepolta nel mausoleo di famiglia a Cypress Hills Abbey di Brooklyn e divenne immediatamente un mito.
Il suo volto compare nella copertina dell'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles. L'American Film Institute ha inserito la West al quindicesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema. Per il suo contributo all'industria cinematografica, Mae West ha una stella sulla Hollywood Walk of Fame al 1560 di Vine Street. Per i suoi contributi come un attrice di teatro è stata inserita nella American Theater Hall of Fame.






 










Aforismi di Mae West
Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano
Datemi uno che ha sedici anni e ve lo restituirò quando ne avrà ventuno.
A me piacciono solo due tipi di uomini: gli stranieri e quelli del mio Paese.
Dieci uomini stanno aspettando davanti alla mia stanza? Oh Dio... mandatene a casa uno, stasera sono stanca.
Quando sono buona so essere molto buona, ma quando sono cattiva sono meglio!
Tra due peccati scelgo quello che non ho ancora provato.
Non piangere se un uomo ti lascia. Il prossimo potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.
L'unica volta in cui una donna riesce a cambiare un uomo è quando lui è in fasce.
Dai mano libera a un uomo e te la ritroverai dappertutto.
Tieni un diario, e un giorno manterrà lui te.
Definizione di curva: la più graziosa distanza tra due punti.
Cosa nascondi in tasca, una pistola o semplicemente sei felice di vedermi?
Un uomo in casa è peggio che due nella strada.
L'amante ideale è l'uomo al quale una donna può insegnare qualcosa, non uno specialista dell'arte d'amare, né un professionista fiero della sua preparazione tecnica.
Cura il tuo aspetto: chi ha detto che l'amore è cieco?
Ero Biancaneve… poi mi sono lasciata andare.
È meglio farsi guardare tutta che non essere vista per niente.
A volte mi sembra di aver conosciuto così tanti uomini che l'FBI dovrebbe venire da me quando ha bisogno di impronte digitali.
C'è un uomo per ogni stato d'animo, se sarete capaci di individuarlo.
Le brave ragazze vanno in Paradiso. Le cattive ragazze vanno dappertutto.
Quando si arriva all'aspetto finanziario, ricordati che non si possono evadere le tasse sul prezzo del peccato.
Mi sento da un milione stasera. Uno alla volta, però.
Non sono gli uomini con i quali mi vedete quelli che contano, ma gli uomini con i quali non mi vedete.










 





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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Mae_West
http://www.ciakhollywood.com/biografie/mwest/
http://www.nonsolobiografie.it/biografia_mary_jean__mae__west.html
FOTO GOOGLE IMAGE


 




















 
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