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INTERVISTA IMPOSSIBILE
 


 

Barbara Stanwyck
La Fiamma del Peccato
Fu una delle grandi dive di Hollywood dal fascino inquietante. Interprete dalla forte personalità, fu inimitabile come dark lady nei film noir americani degli anni ‘40. Ottenne quattro volte la nomination all'Oscar come miglior attrice protagonista, ma solo nel 1982 l'Academy le riconobbe i meriti con un premio onorario alla carriera.
 


 
(Brooklyn, 16 luglio 1907 – Santa Monica, 20 gennaio 1990)


 
.Le sue origini madame?
Il mio nome è Ruby Catherine Stevens. Sono nata a Brooklyn da una famiglia di operai. Mio padre Byron Stevens era originario del Massachusetts, mentre mia madre Catherine Ann Stevens era una immigrata dalla Nova Scozia. Purtroppo durante l’infanzia persi mia madre. Morì di complicazioni per un aborto spontaneo dopo che venne scaraventata giù dal tram da un ubriaco.

E suo padre?
Lui due settimane dopo il funerale, pensò bene di unirsi ad una squadra di scavatori andando a lavorare sul Canale di Panama. Da quel giorno non l’ho più rivisto.

Quindi rimase sola…
Praticamente all’età di quattro anni rimasi orfana. Con mio fratello più piccolo fummo allevati da mia sorella maggiore, Mildred aveva diciassette anni più di me. Dopo essere passata da una casa famiglia ad un’altra, dalle quali puntualmente scappavo, all’età di quattordici anni iniziati a lavorare trascurando gli studi.

Le condizioni economiche non erano favorevoli….
Direi proprio di no! Mia sorella faceva la corista e cercai di uscire da quella miseria per mio conto adattandomi ad ogni tipo di lavoro: cameriera, centralinista, operaia, commessa e altro. Nel mio primo lavoro confezionavo pacchetti in un grande magazzino di Brooklyn.

Come arrivò al mondo dello spettacolo?
Mi presentai per un posto di telefonista in un'agenzia dove si svolgevano provini. Visto che avevo un aspetto gradevole mi proposero di fare la modella e poi la ballerina in un night club.

Dicono fosse autodidatta…
Avevo preso qualche lezione di danza, ma non feci mai studi specifici, la mia scuola fu il teatro dove mi esibii in diverse commedie musicali come corista nel gruppo Ziegfeld Follies. Avevo quindici anni e quattro anni dopo, senza l'aiuto di nessuno e con i soli miei mezzi riuscii ad emergere e conquistare i favori del pubblico a Broadway nella commedia The noose del 1926 e poi con Burlesque.

Divenne una star!
Oh no, dovevo ancora lavorare e tanto!

Due anni dopo il successo a Broadway si sposò…
Mi sposai per la prima volta il 26 agosto del 1928 con Frank Fay. Frank non era il mio tipo, ma mi era stato molto vicino dopo la morte del mio primo ragazzo: Rex Cherryman. Pensi che io ero una devota protestante, battezzata nella Chiesa riformata olandese protestante, e per sposare Frank dovetti convertirmi al cattolicesimo.

Quel matrimonio durò sette anni….
Adottammo nostro figlio Dion, un bambino di 10 mesi, perché non potevo avere figli a causa di complicanze per un aborto a sedici anni. Il rapporto con Frank divenne subito molto difficile. Lui, nonostante fosse un bravo attore teatrale di successo, non riusciva a sfondare nel cinema dove io iniziavo a fare i primi passi in maniera egregia, e per questo motivo litigavamo spesso. Quando era ubriaco quelle liti finivano spesso con vere e proprie aggressioni da parte sua.

Divorziaste immagino…
Ci separammo sette anni dopo. A seguito del divorzio, il 30 dicembre 1935, ottenni la custodia di mio figlio. Lo educai in maniera molto severa facendogli frequentare le migliori scuole, ma di questo mi pento visto che una volta raggiunta l'età adulta andò via di casa e non ebbi più contatti.

Intanto erano arrivate le prime proposte per il cinema.
Nel cinema i primi tempi furono molto tempestosi, all’inizio mi accordai con la Columbia, poi con la Warner Bros ed infine con la Paramount. Comunque da subito, il mio produttore Willard Mack mi convinse a cambiare nome in quanto quello originale secondo lui non era adatto ad un'attrice di cinema. “Ruby Stevens, mi diceva, suona bene come ballerina di burlesque!”

Il cambio del nome le portò fortuna…
Ebbi la fortuna sin da subito di lavorare con registi famosi. Al tempo recitai prevalentemente con Frank Capra col quale girai da protagonista: Femmine di lusso del 1930, La donna del miracolo del 1931 e Proibito del 1932. Poi interpretai Amore sublime di King Vidor nel 1937.

Qualche anno di pausa e poi ritentò la fortuna in amore…
Il 13 maggio 1939 mi sposai con Robert Taylor. Ci eravamo incontrati sul set del film La moglie del fratello. Lui al tempo era un giovane attore appena arrivato dal Nebraska, il nostro era un rapporto tipo tra maestra ed allievo e in un certo senso gli feci da apripista ad Hollywood.

Cosa fece?
Guidai la sua carriera introducendolo nel mondo di Hollywood dalla porta principale. Tra noi era nata una intensa relazione, ma considerata la precedente esperienza non pensavo al matrimonio. Nonostante i miei dubbi ci sposammo sotto la pressione dei boss della MGM. I quali sfruttarono l’evento ai fini pubblicitari. Andammo a vivere nel grande ranch di Mandeville Canyon vicino Los Angeles e quel matrimonio durò dodici anni.

Dicono che al tempo fosse la donna più pagata di Hollywood…
Per tutti gli anni '30 fui l’eroina degli schermi al punto di essere soprannominata ´The Queen. Per il mio lavoro ricevevo lauti guadagni. Nel 1937 di sicuro ero la donna più pagata negli Stati Uniti, guadagnando all’incirca 450mila dollari a film.

La sua carriera andava a gonfie vele….
Tra il 1927 e il 1964 partecipai a più di ottanta film ottenendo ben 4 candidature agli Oscar quale miglior attrice protagonista, senza mai vincerne uno.
Nel periodo d’oro avevo una media di cinque film all'anno e fra i miei lavori più importanti, cito le commedie Lady Eva del 1941 di Preston Sturges, Arriva John Doe, ancora di Capra e Colpo di fulmine di Howard Hawks sempre dello stesso anno. Poi mi concentrai su una serie di film noir tra i quali La fiamma del peccato di Billy Wilder, Lo strano amore di Marta Ivers, Il terrore corre sul filo, dove passavo da ruoli di Lady Dark, anima nera, avida e pericolosa, a quelli di vittima predestinata. Raramente mi affidavo a controfigure, anche nel western Quaranta pistole di Samuel Fuller, la scena dove cado da cavallo è reale.

Oltre che donna affascinante era considerata una vera professionista sul set…
Una volta dissi: “Se mai verrà un giorno in cui mi preoccuperò più delle rughe (lines) sulla mia faccia che delle righe (lines) del copione, quel giorno dovrò cominciare a preoccuparmi seriamente.”

Come andò con Robert Taylor?
Finì nel 1950, per volontà di Robert. Voleva crearsi una vita lontano dai riflettori, ovviamente visti i miei successi non ero d’accordo ad allontanarmi da Hollywood. A parte le incomprensioni posso dire che Robert è stato il mio vero grande amore e quando lui morì nel 1969 nonostante non ci fossero più rapporti tra noi caddi in depressione e mi presi una lunga pausa lavorativa.

Poi un altro grande amore ma senza sposarsi…
Avevo la nausea del matrimonio, comunque ebbi una relazione di quattro anni con l'attore Robert Wagner, che avevo incontrato sul set di Titanic nel 1953. Quando ci innamorammo lui aveva 22 anni ed io 45.

Nell’ambiente si vociferava che lei avesse avuto altre relazioni importanti.
Posso dirle che in quell’ambiente ero una delle persone più amate e stimate. Ho cercato sempre di fare del bene e di aiutare i miei colleghi. L’amico William Holden ha sempre ricordato che doveva a me la sua carriera, visto che lo avevo imposto come protagonista del film Passione - Il ragazzo d'oro nonostante la forte opposizione dei produttori.

Sì ma non ha risposto alla mia domanda, anzi si sussurrava che fosse anche bisessuale…
Per la mia disponibilità verso il prossimo sono stata al centro di numerosi flirt, veri o presunti. Adoravo l’amore ed il piacere senza distinzione di sesso. Tra gli amici ricordo sicuramente Frank Capra e Howard Hughes e poi John Wayne, Humphrey Bogart, Henry Fonda, James Stewart, Gary Cooper, Kirk Douglas, Glenn Ford, Anthony Quinn, Tyrone Power, Gene Kelly, William Holden e altri.

Se non sbaglio interpretò anche il ruolo di una lesbica russa in Walk on the wild side nel 1962 di Edward Dmytryk
Non sbaglia, allora le dico che tra le amiche più care ricordo con affetto Marilyn Monroe, Joan Crawford, Claudette Colbert e Tallulah Bankhead. Bastano?

Oh sì…… Dagli anni 60 si dedicò esclusivamente alla televisione...
Lavorai nella serie La grande vallata dal 1965 al 1969, in cui interpretai il ruolo di una madre di famiglia nel Far West del XIX secolo. Quel personaggio mi diede una grande notorietà consentendomi di vincere un Emmy Award e di essere nominata tre volte al Golden Globe.

Nel 1983 fu tra i protagonisti di Uccelli di rovo con Richard Chamberlain…
Per quel film vinsi un Emmy Award e un Golden Globe come miglior attrice e tra il 1985 e il 1986 lavorai nella soap Dynasty, nel ruolo di Constance Colby, con Joan Collins, Linda Evans e John Forsythe.

Barbara Stanwyck morì a 82 anni il 20 gennaio 1990, a seguito di un enfisema polmonare, nel Centro di Salute di San Giovanni a Santa Monica, in California. Aveva indicato di non volere alcun servizio funebre. In conformità con i suoi desideri, i suoi resti furono cremati e le ceneri disperse da un elicottero sopra Lone Pine, in California, luogo in cui aveva girato alcuni dei suoi film western. Tra i premi più importanti, il Premio Oscar alla carriera nel 1982 e una Coppa Volpi a Venezia per La sete del potere di Robert Wise nel 1954 e le quattro nomination in Amore sublime (1937), Colpo di fulmine (1941), La fiamma del peccato (1944) e Il terrore corre sul filo (1948). Ha inoltre ricevuto il Cecil De Mille Award nel 1986 e il premio dall'American Film Institute nel 1987. L'American Film Institute ha inserito la Stanwyck all'undicesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema e, per il suo contributo all'industria cinematografica, ha ricevuto una stella sull'Hollywood Walk of Fame.

Ha detto: "Non c'è niente di più bello nella vita che vedere un bambino aprire un regalo la notte di Natale".


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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Barbara_Stanwyck
http://www.cinekolossal.com/star/s_t_u/stanwyck/
http://www.treccani.it/enciclopedia/barbara-stanwyck_%28Enciclopedia-del-Cinema%29/
http://trovacinema.repubblica.it/attori-registi/barbara-stanwyck/158881/
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/01/23/addio-barbara.html
https://en.wikipedia.org/wiki/Barbara_Stanwyck
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