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Fata
Velata
Pensando a te
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Fabrizio Romagnoli
E' da quella sera
anomala che non ci sentiamo, almeno non come la
settimana scorsa che sei stato così presente, e io
serena più di quanto osassi immaginare.
E'
tutto cosi strano, non c'è termine più idoneo a definire
quello che sta accadendo. E' un accumulo di emozioni
cosi poderoso, che non so quando sia in grado di
fronteggiare. Sarà che è il periodo in sé a non farmi
star rilassata; mi sta per scadere il contratto a
lavoro, ed è comunque stancante tornare a casa e
mettersi sui libri, sarà che si avvicina il mio
compleanno e se penso a quel che ho realizzato mi viene
solo da pensare a quale torre scegliere per buttarmi
giù.
Sarà
anche che tornata dal mare è stato faticoso mantenere
determinate prese di posizioni, che se da un lato ci ho
guadagnato, dall'altro ho dovuto rinunciare a persone
con le quali stavo veramente bene; di più cambiar scuola
di danza dove in quest'ultima ero una delle più brave,
ritrovandomi ad avere enormi difficoltà con nuove
tecniche di insegnamento in quella attuale, non è che mi
sprona tanto.
Sarà
che la mia casella e-mail da qualche giorno mi segnala
che oggi è il compleanno del dottorino, e pensare a lui
non è che mi faccia bene, e chiedermi perché ci penso mi
fa star peggio.
Adesso come adesso vorrei chiamarti, ma ho paura che non
sei solo e che il mio nome sul led del tuo cellulare
possa crearti dei problemi.
Col senno di poi so d'esser
stata molto velenosa, mi sono uscite dalla bocca frasi
che io non avrei digerito con tanta leggerezza.
Che se con tono pedante fossi
stato tu a dirmi "perché mi chiami?" con il cavolo che
ti avrei più chiamato (ed infatti...)
Poi
il tutto si mescola all'orgoglio, ti ho chiesto se
passeresti un'intera notte baciandomi senza sfiorarmi, e
se ci fossimo continuati a vedere, qualora ti avessi
rivelato che non me la sento ancora di venire a letto
con te. Da qui distanza e silenzio, può esser che ce
l'hai con me per alcune cose dette, o magari vale solo
la seconda ipotesi, che per quanto sia solo
un'attrazione, una relazione fisica o come vuoi
definirla, io a certi atteggiamenti so rispondere solo
rifiutando.
E se
esito a chiamarti per non crearti grane, quest'ultimo
pensiero non fa che incoraggiare il non cedere.
Mi sa che abbiamo sbagliato
il periodo, e mi sta sfiorando l'idea di lasciar perdere
tutto.
Ore
16:00 : Comunicazione di servizio. L'ho chiamato, e mi
son davvero tranquillizzata sapendo che non ce l'ha con
me.
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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