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INTERVISTE IMPOSSIBILI


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Anna Bianchini detta "Annuccia"
La Maddalena penitente di Caravaggio

 

 

Buongiorno Anna, è lei la Maddalena penitente del Caravaggio?
Per Michelangelo ho posato in diverse tele.

Si tratta di una giovane ragazza, seduta su una sedia bassa, con le mani sul proprio grembo. L’espressione è triste e piangente con lo sguardo rivolto verso il basso…
Allora sì, lo confermo, sono proprio io.

Posso sapere qualcosa di lei?
Mi chiamo Anna Bianchini, la modella preferita da Caravaggio, anche se tutti qui a Roma mi conoscono come “Annuccia”.

Diceva che per Caravaggio ha posato in altre opere…
Oh sì, a Michelangelo piaceva molto il mio volto. Ho posato per lui per altri tre dipinti: il Riposo durante la fuga in Egitto, Marta e Maria Maddalena, e la Morte della Vergine.

Dicono facesse la prostituta…
Facevo la vita dall’età di dodici anni. Ero figlia di una cortigiana senese arrivata a Roma poco dopo Caravaggio all'inizio del 1593.

Come si stava a Roma a quel tempo?
Alla fine del cinquecento Roma era una città popolata da un gran numero prostitute. Tenga conto che era un fenomeno normalissimo. Non faceva scandalo neppure alla Chiesa, sempre che noi signorine frequentassimo le messe nelle sole chiese di san Rocco e di sant'Ambrogio e ci astenessimo dall'attività dell’antico mestiere il venerdì, il sabato e ovviamente nei giorni di festa.

La descrivono bellissima…
Avevo i capelli lunghi e rossi e soprattutto lo sguardo intenso e triste, cosa che faceva impazzire Michelangelo. Ero bassina, ma ribelle con un carattere impetuoso. Avevo la caratteristica di finire sempre in mezzo ai guai. Già nel 1594, ero a Roma da pochi mesi, fui arrestata per essere stata trovata fuori dal quartiere del bordello dopo il tramonto.

Finì spesso nei rapporti di polizia.
A diciassette mi segnalarono come frequentatrice di pittori, di osterie e vittima di angherie. Mi descrivevano «più presto piccola che grande».

Come incontrò Caravaggio?
In un’osteria a Campo Marzio. Ci andavo per trovare clienti. Il primo incontro fu alquanto turbolento durante il quale lui mi aggredì ed io non rimasi muta. Insomma ci scambiammo qualche oscenità.

Ma Caravaggio frequentava prostitute…
E’ risaputo che Michelangelo raccogliesse le sue modelle per strada. Gran parte dei suoi personaggi erano prostitute come me ed anche ruffiani, affittacamere, protettori, amici e madri che trovavano lavoro nell'orbita delle donne. Comunque oltre me frequentò anche Menicuccia e Fillide e “Lena” ossia Maddalena Antonietti, una prostituta nota in tutta l'Urbe in quegli anni.

Non era propriamente uno stinco di santo…
Michelangelo era un bel ragazzo ventenne con già a suo carico varie denunce per aggressioni, risse e zuffe. Frequentava giovani del quartiere passando di osteria in osteria, di bordello in bordello. Nel 1604 fu costretto a fuggire da Roma accusato di aver ucciso Ranuccio Tommasoni, il protettore di Fillide Melandroni, una mia amica diciassettenne amante di Caravaggio.

Perché?
La vedeva passeggiare nelle strade del quartiere, adescando i passanti. Lui iniziò a frequentarla come cliente e poi se ne invaghì. Tommasoni considerava Fillide una miniera d’oro e non poteva certo tollerare quel sentimento che peraltro sembrava essere corrisposto da Fillide per cui durante una zuffa violenta Ranuccio finì a terra e Caravaggio sguainò la spada e lo colpì nella sua virilità. Il colpo tagliò un'arteria e il Tomassoni morì rapidamente dissanguato.

Artisti e prostitute… un eterno connubio…
Caravaggio dipingeva la realtà e per farlo usava i personaggi della sua realtà quotidiana. Alla domanda: "Come può essere santa una prostituta?" Lui rispondeva con la "bellezza delle emozioni".

Torniamo a quel primo incontro turbolento nell’osteria… tra voi due poi le acque si calmarono…
Eh già, lui venne da me e si scusò. All’inizio erano incontri di sesso solo a pagamento poi mi propose di fargli da modella ed alla fine posai per lui addirittura per quattro opere.

Tra le quali la Maddalena penitente…
Mi dipinse seduta sopra una seggiola, con le mani in seno in atto di asciugarmi li capelli, mi ritrasse in una camera, ed aggiungendovi in terra un vasello di unguenti, con monili e gemme, mi finse per Maddalena.

Perché proprio la Maddalena?
Lui desiderava cimentarsi su un soggetto religioso ed io vidi in quell’immagine una speranza per una mia nuova vita lontano dai bordelli e forse da Roma… E poi non si trattava della classica immagine di Maddalena. C’era qualcosa in più, una Maddalena umana consapevole di essere una peccatrice pentita.

Anna Bianchini, dopo soli venticinque anni di vita sventurata, morì proprio nel 1604, l’anno in cui Caravaggio fu costretto a lasciare Roma.






 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA
 GRAZIE A:
https://it.wikipedia.org/wiki/Maddalena_penitente_(Caravaggio)
http://www.cultorweb.com/Caravaggio/An.html
http://www.baroque.it/arte-barocca/la-pittura-barocca/la-puttana-e-il-pittore-gli-amori-del-caravaggio.html



 

 







 
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