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CINEMA PASSIONE
 

 



Ultimo tango a Parigi
IL FILM RITENUTO OSCENO FU CONDANNATO AL ROGO!
Ultimo tango a Parigi è un film del 1972 diretto da Bernardo Bertolucci, con protagonista Marlon Brando, interpretato assieme a Maria Schneider. Ritenuta dai contenuti osceni la pellicola fu condannata al rogo per poi essere riabilitata dalla censura nel 1987
 


 
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Adamo parliamo di “Ultimo tango a Parigi”?
Ah il film del magico Bernardo Bertolucci… cosa vuoi sapere benedetto ragazzo?

Si in effetti il film è molto datato, anno 1972 se non sbaglio…
Ricordo che andai alla prima al cinema Metropolitan in via del Corso a Roma…

Chi erano gli interpreti?
Ricordo tra gli altri Marlon Brando, Maria Schneider, Massimo Girotti, Laura Betti e poi tanti attori francesi…

Di cosa parla?
Dopo il suicidio della moglie Rosa, il quarantacinquenne Paul (Marlon Brando), un americano trapiantato a Parigi, vive un momento di depressione e sembra avere smarrito ogni ragione di vita. Vagando senza meta per la città, incontra la ventenne Jeanne (Maria Schneider) in un appartamento da affittare. I due casualmente si trovano a visitare insieme.

Cosa succede?
Scatta un'attrazione passionale non indifferente tanto che, praticamente sconosciuti, hanno un amplesso nell'appartamento vuoto, poi decidono di prenderlo in affitto insieme e tra loro nasce una relazione di sensi nel corso della quale, ignorando tutto dell'altro partner, persino il nome, esplorano a fondo le rispettive sessualità.

Chi è Jeanne?
Jeanne era una ragazza borghese figlia di un colonnello e impegnata sentimentalmente con un giovane regista cinematografico, con il quale sta girando un film artigianale. Forse è attratta dal fascino sinistro di Paul.

E Paul?
Paul è vedovo, gestiva con la defunta moglie un alberghetto di basso livello per prostitute ed emarginati. Come detto un quarantacinquenne americano trapiantato a Parigi dopo il suicidio della moglie. Il suo personaggio rappresenta il disgusto per la vita, la non curanza con i capelli sono sfatti, disordinati, lo sguardo torvo, il cappotto con il bavero alzato lasciato aperto in barba al gelo dell’inverno.

Il luogo?
Il luogo fa parte della loro solitudine come la carta da parati stracciata e le persiane rotte e polverose, le calze di lei lacerate dalla foga. E' senz'altro un luogo adatto a quelli amplessi brutali e liberatori consumati contro le pareti sporche ed a terra sul pavimento freddo. Si sono imposti poche regole all’insegna dello schifo che risiede fuori quella casa, quindi nessun nome, nessun riferimento alla propria vita, nessuno strappo alla regola.

Come prosegue la trama?
Lei inevitabilmente s'innamora del bel tenebroso, ma lui, brutale e insensibile verso il mondo che lo circonda, non corrisponde quel sentimento, anzi dopo alcuni incontri la lascia. Nel suo albergo riceve la visita della suocera, venuta a seppellire la figlia. Non ci è dato sapere quale sia il transfert quando si scopre ancora innamorato di Jeanne.

Cosa fa?
Vaga disperato in una Parigi ancora più fredda. È lei la sua arma, la possibile redenzione, finché la intercetta. A quel punto la insegue sino dentro una sala da ballo in cui è in corso una gara di tango. Qui i due bevono sino a ubriacarsi, ballano il loro ultimo tango a Parigi e Paul, trasgredendo alla regola, racconta a Jeanne i dettagli sulla sua vita, tralasciando il suo nome ma proponendole di vivere insieme.

E Jeanne come reagisce?
Lei è tornata nel suo mondo e ritiene conclusa quella storia. Lo lascia nel locale e fugge verso casa sua, ma Paul, ubriaco, la insegue sin dentro casa. Lei a quel punto, terrorizzata, prima gli rivela il proprio nome e poi lo uccide con la pistola d'ordinanza del padre. Dirà in seguito: «Non so chi sia, non lo conosco, ha tentato di aggredirmi». Dirà così.

Una storia drammatica… ma da dove nasce?
La trama nasce dalle fantasie sessuali di Bernardo Bertolucci, che affermò di aver sognato di incontrare una bellissima donna sconosciuta per strada e d'aver fatto l'amore con lei senza sapere chi fosse.

Gli attori accettarono di buon grado le parti?
Il film era stato inizialmente pensato per Jean-Louis Trintignant e Dominique Sanda. Quando Trintignant lesse il copione rifiutò la parte perché non riusciva a recitare nudo davanti la macchina da presa. La Sanda invece era incinta. Marlon Brando fu convinto da uno lauto compenso mentre la Sneider era una giovanissima attrice in cerca di gloria.

Come venne accolto dalla critica e dal pubblico?
Fu il film più scandaloso mai realizzato fino ad allora nella storia del cinema, a causa del forte impatto emotivo causato dalle numerose scene erotiche ed iper realistiche. Fu proiettato integralmente, in anteprima mondiale, il 14 ottobre 1972 a New York. Si piazzò al settimo posto superando capolavori come La stangata e L'esorcista.

E in Italia?
Uscì nelle sale il 15 dicembre 1972 con una piccola sforbiciatina e vietato ai minori di diciotto anni. Fu campione di incassi piazzandosi subito dopo il Padrino sempre con lo stesso attore.

Parliamo della scena scandalosa?
Il film causò in Italia un forte scandalo e la ferocia della censura per la scena di sesso anale nella quale Paul sodomizza Jeanne dopo averle lubrificato il fondoschiena con del burro. Come detto da quella sequenza furono tagliati otto secondi durante i quali la Schneider sembra abbia avuto un vero orgasmo.

Una scena molto realistica…
Appunto, Maria Schneider ha dichiarato in più di un'occasione che la sodomizzazione non era nel copione, ma fu un'improvvisazione di Brando con la complicità di Bertolucci, il quale non disse niente all'attrice per avere una reazione più realistica.

In realtà noi sappiamo che andò diversamente…
Esatto! L'idea di quella scena era venuta al regista e a Marlon Brando mentre stavano facendo colazione quando l’attore ha cominciato a spalmare del burro su una baguette: subito si sono guardati con un'occhiata complice. Lì hanno deciso di non dire niente alla Schneider.

Un vero e proprio stupro allora…
La Schneider dichiarò di essersi sentita violentata e umiliata anche perché nel corso della scena, dopo essere stata spogliata con veemenza, fu costretta a ripetere ossessivamente come un mantra queste parole: "Santa famiglia, sacrario dei buoni cittadini, dove i bambini sono torturati finché non dicono la prima bugia, la volontà è spezzata dalla repressione, la libertà è assassinata dall'egoismo”.

La bella Maria poteva sempre rifiutarsi…
Certo, ma era troppo giovane, in un certo senso fu costretta a sottoporsi al volere dei due. “Quella scena non era prevista nella sceneggiatura. Io mi sono rifiutata, mi sono arrabbiata. Ma poi non ho potuto dire di no. Avrei dovuto chiamare il mio agente o il mio avvocato perché non si può obbligare un attore a fare qualcosa che non è nella sceneggiatura. Le lacrime che si vedono nel film sono vere. Sono lacrime di umiliazione.” Dichiarò in seguito.

Bertolucci conferma questa versione dei fatti?
Sì certo. Dichiarò: "Maria voleva fare cinema a tutti i costi, aveva appena vent'anni all'epoca. Per tutta la sua vita poi è stata molto rancorosa sia nei miei confronti che nei confronti di questo film, perché si è sentita sfruttata. Lei aveva un'intelligenza istintiva. Non aveva i mezzi per filtrare quello che le è successo".

Il film non portò fortuna alla Schneider…
Assolutamente no, travolta dal successo, scivolò in una vita dissoluta, segnata dalla dipendenza dall'eroina. Interruppe ogni rapporto con Bertolucci. Quando si incontrarono 17 anni dopo a Tokio lei lo ignorò. Aveva sempre in mente quella scena: “Era grasso, sudato e ci ha manipolati, sia Marlon che me. Alcune mattine sul set era molto gentile e salutava, altri giorni non diceva niente, solo per vedere le nostre reazioni. Io ero troppo giovane e ingenua. E sfruttata. Per il film mi diedero solo 5mila dollari". Maria è morta a soli 58 anni di cancro ai polmoni.

Il 30 dicembre 1972 fu sequestrato…
La motivazione fu "esasperato pansessualismo fine a se stesso".
Da quel momento iniziò un tortuoso iter giudiziario, la pellicola venne sequestrata, assolta, nuovamente sequestrata e si concluse il 29 gennaio del 1976 con la sentenza della Cassazione che condannò la pellicola alla distruzione. Per il regista ci fu una sentenza definitiva per offesa al comune senso del pudore, reato per il quale fu privato dei diritti politici per cinque anni e fu condannato a quattro mesi di detenzione.

Vennero bruciate tutte le copie?
Furono salvate fortunosamente alcune copie che ancora oggi sono conservate presso la Cineteca Nazionale come corpo del reato.

Mutato il comune senso del pudore la pellicola venne riabilitata…
Nel 1987, a distanza di undici anni dalla condanna, la censura riabilitò il film, permettendone la distribuzione nelle sale. Lo stesso Bertolucci ne aveva conservato clandestinamente una copia.














Interpreti e personaggi
Marlon Brando: Paul
Maria Schneider: Jeanne
Jean-Pierre Léaud: Tom
Massimo Girotti: Marcel
Maria Michi: madre di Rosa
Giovanna Galletti: prostituta
Catherine Allégret: Catherine
Darling Legitimus: portinaia
Marie-Hélène Breillat: Mouchette
Veronica Lazar: Rosa
Luce Marquand: Olimpia
Gitt Magrini: madre di Jeanne
Rachel Kesterber: Christine
Armand Ablanalp: cliente della prostituta
Mimi Pinson: presidente della giuria alla gara di tango
Susan Sontag: fioraia ambulante
Laura Betti: miss Blandish
Catherine Breillat: Mouchette








Riconoscimenti
1973 - David di Donatello
David Speciale a Maria Schneider
1973 - Nastro d'argento
Regista del miglior film a Bernardo Bertolucci
1974 - Premio Oscar
Nomination Miglior regista a Bernardo Bertolucci
Nomination Miglior attore protagonista a Marlon Brando
1974 - Golden Globe
Nomination Miglior film drammatico a Alberto Grimaldi
Nomination Miglior regista a Bernardo Bertolucci
1974 - British Academy Film Award
Nomination Miglior attore protagonista a Marlon Brando
1974 - New York Film Critics Circle Award
Miglior attore protagonista a Marlon Brando



 


 






ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
FONTI
.https://it.wikipedia.org/wiki/Ultimo_tango_a_Parigi
http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1312814/Bertolucci-confessa---Maria-Schneider-stuprata--in--Ultimo-tango-a-Parigi-.html
http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/schneider-bertolucci/schneider-bertolucci/schneider-bertolucci.html
http://fascinointellettuali.larionews.com/ultimo-tango-parigi-lo-scandalo-della-disperazione/




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